La disciplina delle misure cautelari minorili
Analizziamo insieme al meglio che cosa prevedono le misure cautelari minorili e cosa deve tenere conto il giudice per disporre la misura!
Indice
Quali sono le misure cautelari minorili
Ad oggi, le misure cautelari minorili vengono disciplinate dall’ art. 19 del DPR 448/88.
Nello specifico, si tratta di
Nello specifico, si tratta di
- prescrizioni in libertà: consiste nell’imporre obblighi inerenti alle attività di studio, lavoro o altre attività. Il termine di durata massima è di tre mesi e possono essere rinnovate un’unica volta tramite ordinanza motivata;
- permanenza in casa: consiste nell’obbligo di rimanere presso la propria abitazione. Essa può inoltre essere integrata con prescrizioni, tra cui di solito il divieto di comunicare con altre persone oltre al nucleo casalingo. Il minorenne a cui è imposto l’obbligo viene considerato in custodia cautelare. Il giudice può però permettere un allontanamento da casa momentaneo per andare a scuola o seguire corsi formativi;
- collocamento in comunità: ricovero in una struttura pubblica o autorizzata. Imposto il divieto di libera circolazione, eventuali specifiche prescrizioni inerenti alle attività di studio/lavoro e l’obbligo di una vigilanza continuativa;
- custodia cautelare presso un Istituto Penale Minorile. Essa può essere applicata solo in alcuni casi. Nello specifico: delitti non colposi per cui la legge stabilisce una pena non inferiore ai nove anni, delitto di violenza carnale, casi di ergastolo. I termini previsti per legge sono ridotti della metà per minori di 18 anni e di due terzi per minori di 16.
Cosa disciplina il Decreto Caivano
Nel settembre 2023 è entrato in vigore il Decreto Caivano in ambito della disciplina sulle misure cautelari minorili affrontando il serio problema della delinquenza giovanile.
La sua introduzione è stata incentivata dall’alta frequenza di crimini quali
- reati violenti: risse, percosse e lesioni;
- atti di bullismo
- disturbo della quiete pubblica
- atti vandalici
- spaccio di stupefacenti
- furti
Il Decreto, con lo scopo introdurre misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, povertà educativa e criminalità minorile, ha portato novità quali:
- misure di contrasto alle baby gang;
- estensione dell’applicazione della custodia cautelare in carcere;
- disposizione di custodia cautelare anche per i fatti di lieve entità legati alle sostanze stupefacenti;
- misure sul processo penale a carico di imputati minorenni e istituti penali per minorenni;
- ammonimento: per chi ha compiuto 14 anni in caso di risse, violenze, percosse o minacce ai danni di minorenni, anche senza denuncia delle vittime;
- DASPO urbano: il questore, tramite provvedimento, può imporre di lasciare il territorio a chi viene ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica. Ciò vale per chi si trova su un comune differente da quello di residenza;
- lavori socialmente utili gratis: percorso di reinserimento e rieducazione civica e sociale sulla base di un programma che preveda lo svolgimento di attività a beneficio della comunità;
- divieto, totale o parziale, d’utilizzo dei cellulari, piattaforme e servizi online.
Criminalità minorile: situazione attuale
Come tendenza generale delle ultime generazioni si esterna in una maggiore precocità in tutti i comportamenti sociali, compresi quelli devianti.
La manifestazione di tali dinamiche prende il sopravvento soprattutto in due aree:
- comportamenti violenti e aggressivi che si manifestano in spazi pubblici e relazioni interpersonali;
- condotte autolesive sui consumi di droghe e alcol e sulla propria sofferenza psicologica (anoressia, tentativi di suicidio, etc).
Spesso queste due forme si intersecano ed influenzano reciprocamente.
Di certo, anche la questione territoriale è centrale. Nei quartieri più poveri, la precarietà delle condizioni abitative spinge i giovani a cercare un luogo dove socializzare con i coetanei. In questo senso, la strada assume una funzione formativa vissuta come:
- appartenenza;
- motivo di vanto;
- celebrazione delle proprie origini;
- motivo di scontro con le condizioni di benessere delle vie limitrofe.
L’aggressività che caratterizza i giovani è una risposta comportamentale supportata da:
- intenzionalità e consapevolezza: deliberata scelta di fare del male emotivamente e/o fisicamente;
- sistematicità: continuativo nel tempo;
- asimmetria: percezione di superiorità nei confronti della vittima;
- natura sociale: gli episodi avvengono frequentemente in presenza di altri.
In quest’ottica, le misure cautelari minorili cercano di costruire legami di fiducia e supporto tramite percorsi strutturati per permettere la reintegrazione dei giovani nella società.
Come prevenire il fenomeno
A livello generico si è riscontrato che un ambiente familiare stabile supporta i giovani affrontare le sfide della vita in modo positivo e costruttivo.
In psicologia, l’importanza del ruolo materno viene considerata da molti studiosi come base indispensabile per:
- integrare l’Io;
- formare una propria identità;
- tollerare frustrazioni;
- essere in grado di costruire fiducia di base.
Al contrario i minori esposti a continui conflitti familiari hanno un maggiore disagio psicologico e sono più impulsivi e scontrosi.
Molteplici fattori contribuiscono a devianza e condotte antisociali ma alcune delle caratteristiche che portano a criminalità minorile sono:
- povertà e condizioni socio-economiche sfavorevoli;
- dinamiche familiari disfunzionali: isolamento, mancanza di comunicazione e sostegno emotivo;
- mancato controllo genitoriale;
- inadeguatezza educativa: i genitori non hanno capacità o risorse per fornire ai loro figli un ambiente educativo adeguato;
- violenza domestica, conflitti familiari ed abusi;
- coinvolgimento dei genitori in comportamenti devianti.
La genesi di tali mutamenti va ricercata anche nei cambiamenti sociali a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Tra queste, soprattutto la capacità compromessa delle famiglie di comunicare in modo adeguato con le nuove generazioni.
Infine, il rapido cambiamento della società e la rivoluzione culturale rispetto alla concezione familiare hanno rivestito un peso decisivo nell’insorgere di strutture familiari assenti.
Infine, il rapido cambiamento della società e la rivoluzione culturale rispetto alla concezione familiare hanno rivestito un peso decisivo nell’insorgere di strutture familiari assenti.
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