Bonus Nascite 2025, nuovo aiuto per le famiglie
La Manovra 2025, vale a dire il disegno di Legge di Bilancio approvato dal Governo e firmato dal Presidente Mattarella, introduce nuove misure a favore delle famiglie. Tra queste, spiccano il Bonus nascite 2025 e il Bonus nido 2025, strumenti chiave pensati per sostenere economicamente i nuovi genitori.
La nuova manovra finanziaria introduce importanti novità e conferma misure esistenti, incluso il taglio del cuneo contributivo diventa strutturale. Tra le novità, spicca il bonus nuove nascite per famiglie con ISEE sotto i 40mila euro e il potenziamento del bonus asilo nido, escludendo le somme dell’Assegno Unico dall’ISEE e rimuovendo il requisito del secondo figlio.
Scopriamo più dettagli e le altre novità della Manovra 2025.
Bonus Nascite 2025 e Bonus Nido 2025
Il disegno di legge dedicato al sostegno alla famiglia include un pacchetto di misure per incentivare la natalità e supportare le spese familiari. Tra le novità più rilevanti, spicca il bonus nuove nascite o Bonus nascite 2025: un contributo una tantum di mille euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025.
Destinato alle famiglie con ISEE non superiore a 40.000 €, questo bonus (art. 31 della Manovra 2025) rappresenta un’importante forma di sostegno alle famiglie. L’erogazione sarà gestita dall’INPS su richiesta. Il bonus nascite 2025 è rivolto ai figli di cittadini italiani, dell’UE o di familiari con diritto di soggiorno, oltre a cittadini extra-UE con permesso di soggiorno di lungo periodo o di lavoro/ricerca superiore a sei mesi, e residenti in Italia.
Il Bonus Nascite 2025 è il nuovo “bonus bebè” pensato per sostenere le famiglie. Il “bonus bebè” infatti è stato un’indennità una tantum erogata fino a marzo 2022, periodo dopo il quale è stato integrato nell’Assegno Unico Universale per i figli a carico.
Bonus Nido 2025
La Manovra 2025, inoltre, prevede un incremento del bonus asilo nido.
Questa misura consente ai genitori di dedurre dal proprio reddito imponibile le spese sostenute per l’iscrizione dei figli fino a tre anni in strutture convenzionate con il Comune di residenza.
Il limite massimo delle spese detraibili passa dagli attuali 632 euro a 1.200 euro e dall’anno prossimo non sarà più necessario avere un secondo figlio per accedere al bonus.
Il Bonus nido 2025 aumenta ulteriormente il supporto finanziario, eliminando il requisito di avere un altro figlio minore di 10 anni per accedere a un incremento fino a 3.600 € per famiglie con ISEE sotto i 40.000 €.
La spesa per il bonus nido viene aumentata per sostenere meglio le famiglie con figli: 97 milioni di euro per il 2025, 131 milioni per il 2026, 194 milioni per il 2027, 197 milioni per il 2028 e 200 milioni di euro annui a partire dal 2029.
Nel 2023, il bonus asilo nido variava in base all’ISEE minorenni:
- fino a 3.000 euro per ISEE fino a 25.000,99 euro
- 2.500 euro per ISEE da 25.001 a 40.000 euro
- 1.500 euro per ISEE oltre 40.000 euro o assente
Ricapitolando, per i nuovi nati dal 1° gennaio 2024, con un fratello sotto i 10 anni, l’importo è fissato a 3.600 euro per ISEE fino a 40.000 euro e 1.500 euro per ISEE superiore o assente.
Taglio del cuneo contributivo e altre novità
Oltre ai bonus per le famiglie, la Manovra 2025 prevede anche misure a favore dei lavoratori.
Il taglio del cuneo contributivo diventa strutturale, grazie all’aumento delle risorse destinate al bonus occupazione giovani e donne. Inoltre, verrà introdotta una detrazione fiscale del 50% per i contratti di lavoro a tempo indeterminato stipulati nel 2025.
Altre novità importanti riguardano il sostegno alle imprese e allo sviluppo economico del paese. Tra queste, spicca l’aumento delle risorse destinate ai progetti di digitalizzazione e innovazione, con l’obiettivo di sostenere la crescita e la competitività delle imprese italiane.
Bonus mamme lavoratrici autonome
A partire dal 2025, l’esonero contributivo parziale – precedentemente riservato alle lavoratrici dipendenti – sarà esteso alle lavoratrici autonome.
Questo beneficio è per chi ha redditi da lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria o semplificata, o redditi da partecipazione, escludendo chi ha scelto il regime forfettario.
Le beneficiarie devono essere madri di almeno due figli; l’esonero vale fino ai dieci anni del figlio più piccolo.
Dal 2027, per le madri di tre o più figli, l’esonero verrà applicato fino ai 18 anni del figlio più piccolo. Per accedere all’esonero contributivo, il reddito imponibile previdenziale non deve superare i 40.000 euro annui.
Periodo congedi parentali
Aumenta a tre mesi il periodo durante il quale i genitori lavoratori dipendenti possono ricevere un’indennità economica fino all’80% della retribuzione, fino al sesto anno di vita del bambino.
Questa nuova norma si applica ai lavoratori che hanno concluso o concluderanno il congedo di maternità o, alternativamente, di paternità, come previsto dal capo III e IV del testo unico del D.Lgs. n. 151 del 2001, successivamente al 31 dicembre 2024. Inoltre, a partire dal 2025, i congedi parentali possono essere fruiti in maniera più flessibile e dilazionata nel tempo, a seconda delle esigenze della famiglia.
Bonus nuove nascite e sostegno alle famiglie
Il bonus nuove nascite si inserisce in un contesto più ampio di misure a favore delle famiglie, integrando il bonus bebè e altre iniziative di sostegno.
Questo contributo mira a incentivare la natalità e a supportare finanziariamente le famiglie dal momento della nascita o adozione di un figlio.
Tali iniziative rientrano nell’obiettivo della Manovra 2025 di promuovere il benessere economico e sociale delle famiglie italiane, offrendo un’ampia gamma di agevolazioni e supporti.
La Manovra 2025 si presenta come un importante strumento per il sostegno alle famiglie e al mondo del lavoro. L’introduzione dei bonus nascite e nido è una forma di sostegno economico diretto alle famiglie, mentre il taglio del cuneo contributivo mira a incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro. Inoltre, le novità riguardanti i congedi parentali offrono un sostegno alle famiglie nel gestire il periodo della crescita dei figli in modo più flessibile e compatibile con le esigenze lavorative.