La normativa sul lavoro straordinario in Italia
Molti lavoratori, ogni giorno, si trovano a dover fare i conti con i cosiddetti straordinari. Ma nel nostro Paese lavoro straordinario, normativa e diritti dei dipendenti prevedono regole rigide.
Che si tratti di una necessità occasionale o di una prassi consolidata, lavorare oltre l’orario normale solleva in effetti tutta una serie di domande e dubbi che è importante chiarire. Quali sono le regole che disciplinano questo tipo di prestazione? Come viene retribuito lo straordinario? E, soprattutto, quali sono i diritti dei lavoratori che devono affrontare ore aggiuntive di lavoro?
Comprendere dinamiche del lavoro straordinario, normativa e diritti è fondamentale non solo per chi è chiamato a prestare la propria attività oltre l’orario previsto, ma anche per i datori di lavoro che devono gestire queste situazioni. Quando si tratta di straordinari, infatti, il rispetto della legge è essenziale per evitare sanzioni.
Abbiamo creato questa guida proprio per chiarire alcuni aspetti legati a questo complesso tema che riguarda il mondo del lavoro.
Cos’è il lavoro straordinario
Prima di analizzare nel dettaglio il lavoro straordinario, normativa e diritti dei lavoratori, comunque, cercheremo di dare una definizione corretta.
Con il termine “lavoro straordinario” intendiamo quelle prestazioni di lavoro svolte oltre l’orario previsto dalla legge. La normativa prevede in effetti un limite massimo, pari a 40 ore settimanali, oltre le quali non dovrebbe svolgersi alcuna mansione lavorativa.
Inclusi gli straordinari, le ore massime consentite per ciascuna settimana sono invece 48. È il Decreto Legislativo n. 66/2003 ad aver stabilito questo limite.
Altro concetto da chiarire è quello di “settimana lavorativa”. Questa viene indicata generalmente col il periodo che va da lunedì a domenica.
Tuttavia, i datori di lavoro possono modificare il giorno di partenza di tale settimana.
All’interno di una settimana lavorativa non rientrano le malattie, eventuali infortuni o assenze per gravidanza. Allo stesso modo, non vengono calcolati all’interno della settimana lavorativa né i periodi di ferie, né i riposi compensativi.
Normativa sul lavoro straordinario in Italia: quante ore si possono fare per legge
Abbiamo già anticipato, al paragrafo precedente, che ogni settimana lavorativa prevede un totale di 8 ore massime di straordinari.
Quando si tratta di lavoro straordinario, la normativa impone però anche un limite differente, che è annuale e non settimanale. Il Decreto Legislativo n. 66/2003, oltre ad aver imposto il tetto delle 48 ore settimanali, infatti, ha anche imposto un secondo limite.
Secondo tale decreto, ogni anno non possono superarsi le 250 ore di straordinario.
Anche se il decreto legislativo appena citato non prevede limiti giornalieri, tra i diritti dei lavoratori si parla di diritto al riposo pari ad 11 ore ogni 24. Da ciò si deduce che, al massimo, ciascuna giornata lavorativa deve prevedere 13 ore e non di più.
Ricordiamo, comunque, che nel nostro Paese parte delle leggi e delle regole che governano il lavoro dipendente sono contenute nei CCNL di settore.
All’interno dei vari Contratti Collettivi Nazionali Lavoro, cioè, possono essere previste regole differenti per quanto riguarda gli straordinari.
Il consiglio, quindi, è verificare attentamente le ore massime previste, facendo riferimento al proprio CCNL in caso di dubbi.
Cosa succede se si superano le ore di straordinario?
Nel caso in cui il lavoro straordinario non rispetti la normativa vigente, e qualora si superino le ore massime concesse, sono previste delle conseguenze.
Di solito, vengono irrogate delle sanzioni nei confronti dei datori di lavoro inadempienti. Nel caso di superamento delle 250 ore previste annualmente, solo per fare un esempio, il datore di lavoro potrà ricevere sanzioni variabili, fino a 154 euro.
Tale importo, però, è destinato a crescere se i lavoratori che hanno superato le ore di straordinario sono più di cinque. In questo caso, la sanzione nei confronti del datore di lavoro può raggiungere i 1.032 euro massimi.
Lavoro straordinario normativa: quanto è pagato
La normativa sul lavoro straordinario non prevede una retribuzione fissa. Questo aspetto viene stabilito all’interno dei vari Contratti Collettivi Nazionali.
Il che significa che le maggiorazioni previste per le mansioni svolge oltre il regolare orario di lavoro sono stabilite a livello di CCNL.
In questa sede, ovviamente, non potremo analizzare nel dettaglio tutti i CCNL, ma faremo due esempi.
Per quanto concerne il CCNL Commercio, la maggiorazione per straordinario equivale al:
- 15% fino alla quarantottesima ora settimanale di straordinario
- 45% di maggiorazione per lavoro straordinario festivo
- 55% in più nel caso di lavoro straordinario notturno.
Diversa, invece, la normativa sul lavoro straordinario prevista dal CCNL Metalmeccanici:
- 25% per le prime due ore di straordinario
- 30% per le ore di straordinario successive alla seconda
- maggiorazioni variabili per straordinari notturni e festivi.
Ma cosa succede se il datore di lavoro non paga la maggiorazione sugli straordinari? Anche in questo caso, come avviene per il superamento del monte ore massimo previsto dalla normativa, sono previste sanzioni.
L’importo è analogo a quello che abbiamo analizzato precedentemente: fino a 154 euro se la violazione riguarda un lavoratore, fino a 1.032 euro per cinque o più dipendenti.
I diritti dei lavoratori
Quando si parla di lavoro straordinario, normativa e regole chiariscono anche vari diritti per tutelare i lavoratori dipendenti.
Abbiamo già accennato che il limite quotidiano degli straordinari giornalieri viene dedotto grazie ai diritti dei lavoratori. Chiariamo quindi in dettaglio quali sono tali diritti.
Questi sono relativi alle ore di riposo e di pausa che spettano al lavoratore per il recupero psicofisico. Per quanto riguarda il riposo quotidiano, vanno garantite al lavoratore almeno 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore.
Ma sono previsti anche dei limiti settimanali da rispettare. Al lavoratore spettano infatti almeno 24 ore di riposo consecutive ogni settimana. Generalmente il giorno di riposo coincide con la domenica, anche se questo dettaglio può variare a seconda del proprio settore di riferimento.
Sono previste, infine, delle regole per gestire le pause previste durante lo svolgimento del lavoro. Per quanto concerne tali pause, ogni lavoratore ha diritto ad una pausa nel caso in cui la giornata di lavoro sia superiore alle 6 ore.
Tutti questi dettagli vanno considerati nel momento in cui al dipendente viene richiedo di svolgere del lavoro straordinario.