Lavoro: dopo il diploma esistono valide alternative alla laurea
Scegliere il percorso post diploma per il proprio futuro lavoro non è affar semplice. L’ università, dopo aver conseguito la maturità, è per alcuni una scelta consapevole per mettere le basi a un progetto di vita. Per altri invece è una strada intrapresa per inerzia in quanto sembra essere l’unica via percorribile. Ma non è così! Esistono molte valide alternative, che possono essere più gratificanti, in base alle motivazioni e ai desideri di realizzazione personali.
Cerchiamo di scoprire insieme quali sono.
Indice
Università, lavoro e falle del sistema in Italia
Il sistema italiano ha ad oggi a che fare con un vero e proprio paradosso. Da una parte è infatti presente uno dei tassi di disoccupazione giovanile più alti d’Europa, dall’altra una mancata corrispondenza tra le richieste in termini professionali del mondo del lavoro e l’offerta di professionalità che possono dare i nostri giovani in uscita dal sistema di istruzione.
Questa situazione contribuisce inoltre ad aggravare il fenomeno dei giovani che non studiano né lavorano. La quota degli stessi ha infatti ormai superato i 3 milioni, circa 1 su 4 nella popolazione di riferimento.
Il sistema universitario non è stato ancora in grado di trovare una soluzione al problema. Gli ultimi dati risultati dalle indagini di Almalaurea riportano che, a un anno dal titolo di studio, lavora circa il 75% dei laureati.
È vero che una laurea garantisce una maggiore occupazione e retribuzione a lungo termine ma può essere un percorso complesso. In particolare modo per alcuni titoli non più così appetibili per il mondo del lavoro. Altri, come quelli legati alle materie STEM quali scienze, ingegneria, matematica registrano invece il problema opposto offrendo meno professionalità di quelle che occorrerebbero.
Le vie d’uscita possibili sono due:
- indirizzare i ragazzi determinati a conseguire una laurea verso i percorsi più spendibili nel mondo del lavoro;
- aprire agli altri l’intero ventaglio delle opportunità: sia di quelle che danno più possibilità di trovare una buona occupazione in tempi rapidi sia di quelle ad oggi ancora non molto conosciute.
ITS e l’approccio differente al mondo del lavoro
Una valida alternativa all’università sulla quale si sta investendo di molto (1,5 miliardi di euro) sono gli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Dal prossimo anno, a seguito di una legge recentemente approvata, si chiameranno Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy).
L’acronimo ITS indica percorsi di formazione di durata biennale o triennale progettati e realizzati in sinergia tra:
- enti locali;
- enti formazione a livello locale;
- realtà produttive e lavorative del territorio;
- enti locali.
I percorsi:
- sono progettati con le aziende;
- prevedono stage o tirocini curricolari in azienda;
- hanno un corpo docente che per la maggior parte proviene dal mondo produttivo di riferimento.
Gli obiettivi principali sono quelli di:
- colmare la differenza tra domanda e offerta in uno specifico territorio;
- formare alte professionalità per supplire le carenze nell’organico che le imprese del territorio vanno a riscontrare;
- coprire moltissimi settori, tra cui enogastronomia, informatica, ICT, logistica, etc.
La maggior parte delle volte infatti non basta più un diploma per occupare certi tipi di posizioni. Nemmeno la laurea riesce a dare quel tipo di formazione necessaria per alcune professioni tecnico-pratiche.
I risultati ottenuti dagli ITS ad oggi sono importanti:
- l’80% degli studenti trova lavoro a un anno dal conseguimento del titolo;
- la corrispondenza tra tipo di formazione e lavoro svolto è superiore al 90%.
IFTS come possibile valida alternativa
Un’ottima alternativa all’università, soprattutto per coloro che si sentono portati per svolgere mestieri tecnico-pratici, sono gli istituti Istruzione e Formazione Tecnica Superiore. Conosciuti con l’acronimo IFTS, sono nati dalla necessità di rispondere alla richiesta di competenze tecnico-professionale provenienti in particolare dalle piccole e medie Imprese (PMI) interessate da innovazioni tecnologiche e dall’internazionalizzazione dei mercati.
Questa tipologia di percorsi sono articolati in due semestri per un totale di 800/1000 ore. Al termine delle ore di formazione viene rilasciato un certificato di specializzazione tecnica superiore, inquadrato al IV livello dal Quadro Europeo delle verifiche (EQF).
La realtà soddisfa l’aspettativa: questi corsi si stanno dimostrando estremamente performanti. Gli istituti IFTS riescono a formare quelle professionalità che il mondo del lavoro cerca ma che è difficile trovare tra i ragazzi in uscita dalle superiori
Anche in questo caso le Regioni hanno un’ampia autonomia e il mandato per costruire l’offerta formativa di questi percorsi.
Scelte post diploma per professionisti del mondo digitale
L’ avvento delle nuove professioni digitali ha cambiato la vecchia struttura del mercato del lavoro. La mancanza di personale qualificato nel settore ha condotto le aziende a cercare canali di formazione alternativa all’università. Spesso infatti i percorsi accademici forniscono un percorso per lo più improntato all’acquisizione di competenze teoriche invece di quelle tecnico-pratiche ricercate dalle aziende.
Proprio per questo motivo esistono dei corsi professionalizzanti che mirano a far acquisire all’allievo competenze valide. Questi percorsi sono costruiti in stretto contatto con:
- aziende del settore di riferimento;
- insegnanti professionisti ed esperti in contatto con il mondo lavorativo.
Proprio per queste caratteristiche queste tipologie di percorsi formativi rispondono meglio a chi vuole iniziare ad acquisire le giuste competenze per poi lavorare immediatamente.
Il mondo del lavoro è in continua mutazione. Tenere sempre sott’ occhio con costanza le novità dei settori con più richiesta al momento!
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