Ius Culturae: ottenere la cittadinanza grazie allo studio
Se ne sta parlando ormai da diverso tempo ed è uno degli argomenti che è stato da poco ripreso in mano dalla commissione Affari costituzionali della Camera. Si affianca alla proposta di legge “ius soli”, ma viene definita “ius culturae“. Altro non è che una modalità di acquisizione della cittadinanza italiana mediante lo studio in appositi istituti scolastici italiani. Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le 5 principali caratteristiche di questa iniziativa.
1. Diritto di cittadinanza con diversa acquisizione
Se l’ultima legge sulla cittadinanza si basava sul principio dello “ius sanguinis” e stabiliva che la cittadinanza potesse essere acquisita da uno straniero mediante naturalizzazione, matrimonio o per nascita, la “ius culturae” prevede che possa diventare cittadino italiano chi arriva nel nostro suolo prima dei 12 anni di età e abbia portato a termine in maniera positiva un ciclo di studio. Con questa manovra diverrebbe possibile quindi divenire cittadini italiani studiando e assorbendo i fondamenti della nostra cultura.
2. Una proposta di legge voluta dai sostenitori dell’integrazione
Sono in tanti a sostenere la proposta di legge relativa all’acquisizione di cittadinanza italiana tramite “ius culturae”: si tratta di un gran numero di esponenti che ormai da anni lottano per sostenere l’integrazione degli stranieri nel nostro territorio. Si tratta quindi di un progetto che fa da collante tra diversi partiti politici, ma che su questo argomento hanno un pensiero comune.
3. La cultura al primo posto
E’ proprio la cultura italiana ad essere al centro di questa proposta di legge. I suoi sostenitori, affermano infatti che è proprio frequentando gli istituti italiani che i ragazzi stranieri possono avere una prima infarinatura relativa alla nostra cultura e alle nostre usanze. Trasmettere loro queste informazioni, soprattutto nella fascia d’età durante la quale un soggetto viene formato, è positivo e può renderli dei buoni cittadini.
4. Proposta bocciata diverse volte
La prima volta che la proposta di legge che comprendeva la “ius culturae” fu portata in sede di voto, risale al 2007. Da allora, non è ancora stata approvata, ma si continua a tentare, proprio per poter permettere ai ragazzi di studiare, formarsi ed integrarsi, prima di diventare cittadini italiani.
5. Un tema che spezza in due i vertici
Quella dello “ius culturae” è una tematica che divide in maniera netta i vertici della politica italiana. Tanti i favorevoli, altrettanto numerosi i contrari. Si andrà quindi a discutere ancora e forse dopo tanti anni, si arriverà, nei prossimi mesi, ad una decisione definitiva.