Le principali situazioni giuridiche soggettive del diritto amministrativo
Interesse legittimo e diritto soggettivo sono due situazioni giuridiche spesso confuse tra loro, ma profondamente differenti.
Infatti, l’interesse legittimo indica quella situazione di vantaggio in cui versa un soggetto nei confronti di un bene oggetto di provvedimento amministrativo. In questo caso, al soggetto vengono attribuiti poteri che gli permettono l’esercizio di un poter sul bene. Il diritto soggettivo, invece, pur prevedendo un vantaggio del soggetto in ordine a un bene, prevede altresì la tutela giuridica del bene stesso. Aldilà delle definizioni, si tratta delle principali situazioni giuridiche soggettive del diritto amministrativo. In questa guida analizzeremo in dettaglio le definizioni e le differenze tra interesse legittimo e diritto soggettivo.
Interesse legittimo definizione
Per prima cosa andremo ad analizzare la definizione di interesse legittimo. Questo concetto, di per sé molto vasto, riguarda i rapporti tra cittadini e poteri della Pubblica Amministrazione. Infatti, l’interesse legittimo si riferisce a tutti quegli interessi che un individuo può avere e che meritano protezione.
Tali interessi, anche se non sono oggetto di diritto soggettivo, possono comunque derivare da diverse situazioni, quali quelli professionali o personali.
Questo istituto giuridico, come anticipato, ha strettamente a che fare con le azioni della Pubblica Amministrazione. Riguarda infatti tutte quelle aspettative del soggetto nei confronti della PA che meritano di essere giuridicamente tutelate. L’azione amministrativa, in sostanza, non deve pregiudicare gli interessi personali. Al contrario, deve perseguire l’interesse della collettività.
Quanto ai riferimenti normativi, sebbene manchi una definizione vera e propria, l’interesse legittimo è previsto dalla costituzione. Inoltre, se ne parla in maniera formale con l’istituzione della IV sezione del Consiglio di Stato.
Per quanto concerne la tutela degli interessi legittimi, è il giudice amministrativo ad essere chiamato ad intervenire.
Esempi di interesse legittimo
Un esempio che può chiarire fin da subito la differenza tra interesse legittimo e diritto soggettivo riguarda i concorsi pubblici.
La possibilità di accedere ad un concorso per la PA con processo selettivo equo è un interesse legittimo. In questo caso, l’interesse del cittadino è che la selezione si svolga in maniera corretta e integra.
Sono altri esempi di interesse legittimo le richieste di permesso a costruire o i permessi di soggiorno.
Le tipologie
Altro elemento che ci permette di distinguere tra loro interesse legittimo e diritto soggettivo riguarda la classificazione. È possibile, infatti, distinguere diverse tipologie di interessi legittimi, i quali vengono suddivisi in:
- oppositivi, quando il privato si può opporre a atti e comportamenti della PA che possono danneggiare la propria sfera giuridica. L’esempio classico di interesse legittimo oppositivo è quello dell’opposizione ad un esproprio;
- pretensivi, quando il privato richiede alla PA di adottare in provvedimento o un’azione. Il permesso a costruire che abbiamo già citato rientra, ad esempio, in questa categoria di interessi legittimi.
C’è poi una seconda distinzione, che prevede la differenziazione tra:
- interesse sostanziale, che considera il momento in cui l’interesse del privato viene a confronto col potere della Pubblica Amministrazione di soddisfare o sacrificare l’interesse stesso;
- interesse procedimentale, il quale invece emerge nel corso di un procedimento amministrativo.
Cos’è il diritto soggettivo
Per distinguere interesse legittimo e diritto soggettivo analizzeremo ora la seconda definizione.
Con diritto soggettivo, si intende quel poter che viene garantito dall’ordinamento giuridico e permette di soddisfare un interesse. Ogni cittadino possiede questo diritto: la proprietà è la sua espressione massima.
Per comprendere questa situazione giuridica, analizzeremo proprio il diritto di proprietà. Il soggetto che la detiene può utilizzare il bene, disporne e goderne. Ha inoltre la facoltà di azione contro coloro che violeranno la sua proprietà.
Un aspetto fondamentale del diritto soggettivo è che serve a garantire la protezione dell’interesse dell’individuo. Nel caso in cui un bene sia di proprietà, il soggetto può godere del dirotto anche se questo si traduce in danno per altri.
È chiaro, comunque, che esistono anche delle leggi che mirano a garantire che non si verifichi l’esercizio improprio di diritto soggettivo.
Questo istituto giuridico, di solito, è di competenza del giudice ordinario. Esistono, comunque, delle particolari situazioni nelle quali spetta al giudice amministrativo intervenire.
Le diverse tipologie
All’interno dei diritti soggettivi, si possono distinguere diverse tipologie.
Tale distinzione è fondamentale per avere ancor più chiara la differenza tra interesse legittimo e diritto soggettivo.
Abbiamo infatti:
- il diritto soggettivo assoluto, che interviene nel caso in cui il proprietario di un bene ha la facoltà di escludere tutti gli altri soggetti dal godimento dello stesso. Gli altri soggetti, quindi, non possono in alcun modo impedire il diritto soggettivo. Rientrano in questa categoria i diritti reali, quelli della personalità e quelli di famiglia;
- il diritto soggettivo relativo, il quale si rivolge solamente a specifici soggetti individuati. La particolarità di questa tipologia di diritto soggettivo è che prevede la collaborazione dei soggetti individuati. Tra i diritti soggettivi relativi rientrano per esempio quelli di credito.
Diritto soggettivo e interesse legittimo: le differenze
Chiariamo, ancor più nel dettaglio, le differenze tra interesse legittimo e diritto soggettivo.
Il diritto soggettivo prevede una tutela piena e immediata, oltre che diretta. Il suo riconoscimento è accordato al cittadino e non ha nulla a che fare con l’esercizio del potere della PA.
Per tutelare un interesse legittimo, invece, è necessario l’annullamento del provvedimento adottato dalla Pubblica Amministrazione.
In questo caso, l’annullamento dell’atto prevede il riconoscimento, da parte di un giudice, dell’effettiva violazione da parte della Pubblica Amministrazione.
Il vantaggio, per il privato, si realizza in questo caso solo con l’eliminazione del provvedimento.
I risarcimenti per lesione di interesse legittimo e diritto soggettivo
In caso di lesione di interesse legittimo e diritto soggettivo, è possibile richiedere un risarcimento per i danni causati. Il risarcimento per lesione agli interessi legittimi è previsto dal Codice Civile, all’Art. 2043.
Tuttavia, il maggiore riferimento in merito lo dobbiamo alla sentenza n. 500/1999 delle Sezioni Unite della Cassazione. La sentenza ha equiparato l’interesse legittimo al diritto soggettivo, indicando l’eventuale violazione come meritevole di risarcimento. Inoltre stabilisce che, perché scatti il diritto al risarcimento, non basti solamente la violazione dell’interesse.
L’attività della Pubblica Amministrazione deve essere illecita, colpevole e deve aver leso un interesse che sia meritevole di protezione.