Insegnante: chi è, di cosa si occupa e come diventarlo
Chi decide di intraprendere la carriera di insegnante è di certo una persona di cultura che ama studiare, conoscere e aiutare a conoscere. Cerchiamo di analizzare insieme al meglio questa professione!
Chi è e che ruolo svolge l’insegnante
Il ruolo dell’insegnante è quello di facilitare, tramite la propria cultura personale e l’empatia, l’apprendimento. Il suo lavoro prevede un processo che si incentra su comprensione e conoscenza. È in grado di costruire rapporti interpersonali collaborativi e contesti di sviluppo.
Deve inoltre:
- avere e diffondere cultura e disciplina del suo ramo di specializzazione per cui è chiamato ad insegnare;
- venire incontro ad ogni esigenza di apprendimento. L’ ascolto dell’allievo è molto importante per trovare modalità d’intervento adeguato.
- introdurre nozioni in maniera che siano comprensibile e assimilabili;
- mettere a disposizione esperienza professionale, intelligenza emotiva e sensibilità pedagogica;
- porsi come educatore e punto di riferimento per il singolo;
- introdurre elementi di qualificazione culturale e didattica;
- porsi in maniera costruttiva e aiutare l’elaborazione creativa dei concetti introdotti;
- operare in quanto soggetto pedagogico e culturale;
- invitare a trovare un nucleo d’identità propria tramite la somma di nozioni impartite;
- preparare al futuro all’interno della società e lavorativo, indirizzando i singoli allievi in base agli interessi;
- contribuire al progetto di istruzione e educazione deciso dall’istituto scolastico d’appartenenza;
- curare la documentazione sia come archivio di atti didattici sia di elaborazione dei singoli allievi.
- cosa ci si aspetta dagli allievi e come possono aiutarli nello studio da casa;
- quali sono le iniziative didattiche;
- dove si trova la piattaforma di condivisone materiale.
Di cosa si occupa: compiti, responsabilità e attività quotidiane
Tra i compiti principali che un insegnante è tenuto a svolgere possiamo citare:
- preparazione del materiale didattico e presentazione in didattica e ad allievi e genitori. Il programma, nella sua interezza deve rispettare i piani di studio prestabiliti;
- nell’eventualità, riprogrammare il piano didattico-educativo per venire incontro agli studenti. Ideare nello sviluppo di approcci alternativi alle lezioni, per facilitarne l’apprendimento;
- identificare modalità di comportamento e esigenze d’ apprendimento individuali e risponderne tenendo conto di competenze ed abilità della classe;
- fornire assistenza tramite progetti e compiti quotidiani, in base alle necessità;
- assegnare varie tipologie di verifiche quali test orali, quiz scritti, progetti di classe e compiti a casa:
- valutare e tenere nota dei progressi;
- fare colloqui con i genitori per cercare di risolvere insieme difficoltà di apprendimento o comportamentali;
- curare i registri registrando progressi, presenze ed assicurare che siano raggiunti gli obbiettivi prestabiliti;
- aiutare i singoli ad esprimere se stessi, ascoltando e rispondendo a questioni;
- garantire lo sviluppo non solo a livello culturale ma anche personale e sociale;
- fornire strumenti adatti per sviluppare qualità quali leadership, self confidence, capacità decisionale, abilità comunicative e relazionali;
- collaborare eventualmente con esperti non prettamente appartenenti al gruppo didattico. Ad esempio psicologi, logopedisti o assistenti sociali. Molto importante è infatti supportare studenti affetti disturbi di salute mentale o comportamentali;
- segnalare situazioni di abuso alle autorità (violenza fisica, psicologiche, verbale, episodi di bullismo;
- essere attivamente coinvolti in ogni aspetto del programma didattico, ad esempio gite ed attività extracurricolari;
- preparare e presentare i progetti d’insegnamento secondo piani di studi approvati. Riadattarli se necessario;
- dialogare con genitori e colleghi per ottenere feedback sul lavoro degli alunni, approcci e metodi didattici innovativi, aggiornamenti di percorsi scolastici.
Percorso di studi ed accesso alle classi di concorso
Diventare insegnante in scuole pubbliche e private, è una professione molto ambita. Anche la responsabilità è molto alta. I docenti devono fornire un’istruzione appropriata ai ragazzi che si introdurranno poi nel mondo lavorativo. Per poter accedere alla carriera di docente di ruolo è obbligatorio:
- aver conseguito un titolo di studi adatto in base alla carriera;
- ottenere specializzazioni e master specifici in base alla materia d’interesse;
- seguire alcuni regolamenti e passaggi burocratici.
Ricordiamo che ogni titolo di studio ha un ruolo preciso e non tutti permettono l’accesso a qualsiasi insegnamento. Alcuni infatti consentono la docenza in scuole primaria e d’infanzia, altre secondarie e così via. Nel primo caso è consigliabile laurearsi presso Scienze della formazione primaria, nel secondo è necessaria la laurea magistrale presso una facoltà di materia d’insegnamento. Esiste anche una categoria di corso di studi ITP (insegnanti tecnici privati).
Per diventare insegnante di ruolo bisogna poi accedere alle classi di concorso, in base al titolo di studio conseguito. Valgono molto anche i CFU in determinati ambiti disciplinari. Durante la selezione del piano di studi è dunque estremamente importante tenere conto di questo fattore. Nello specifico, il MIUR ha introdotto nel 2017 l’obbligo di acquisizione di 24 CFU così suddivisi:
- Antropologia Culturale: 6 crediti;
- Pedagogia generale: 6 crediti;
- Metodologie Didattiche: 6 crediti.
Chi ha svolto già tre anni di attività in qualità d’insegnante è esente da tale obbligo. Inoltre questi 24 crediti formativi non devono essere confusi con quelli che si ottengono durante la carriera universitaria.
Diventare insegnante di ruolo
Per esercitare la professione a tutti gli effetti è necessario superare un concorso. Essere così abilitati all’insegnamento a tempo indeterminato. Necessario svolgere un anno di formazione e poi svolgere la prova conclusiva. I concorsi sono in attivo ogni due anni ed è bene tenersi aggiornati sulle date sul sito ufficiale del Ministero d’Istruzione.
Il percorso per diventare docente di ruolo è generalmente lungo e va dai cinque ai sette anni. L’assegnazione dei vincitori dei concorsi è molto lenta. Si può comunque iniziare a lavorare nel settore scolastico, familiarizzare con la professione e farsi strada nell’ambito. In attesa dei risultati, è possibile anche effettuare supplenze inviando la messa a disposizione (MAD). Tramite essa si può:
- iniziare a lavorare nel mondo della scuola;
- aumentare il punteggio e avere più possibilità di diventare insegnante di ruolo.