Come diventare ingegnere informatico
Siamo ormai al culmine dell’era della digitalizzazione e, con la tecnologia che si evolve a ritmo vertiginoso, il ruolo dell’ingegnere informatico ha acquisito sempre più importanza. È per questo che, tra le professioni più richieste, abbiamo anche quelle che hanno a che fare con questo ramo dell’ingegneria.
Se stai valutando l’iscrizione all’Università e vuoi scegliere un Ateneo in grado di fornirti un sicuro sbocco lavorativo, l’ingegneria informatica potrebbe fare al caso tuo. In questa guida ti spiegheremo nei dettagli perché, chi è e cosa fa l’ingegnere informatico, quanto guadagna e come diventarlo.
Chi è l’ingegnere informatico
Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta di questa professione cercando di capire, in dettaglio, chi è un ingegnere informatico.
Spesso lo confondiamo con un programmatore, ma si tratta di una professione differente. Questa figura è a tutti gli effetti un professionista con una formazione ingegneristica. Una formazione che di base unisce conoscenze di matematica, elettronica, informatica e gestione dei sistemi complessi.
L’ingegnere informatico è colui che progetta, sviluppa e gestisce soluzioni tecnologiche di varie tipologie. Infatti, può occuparsi di progettare software, sviluppare algoritmi di intelligenza artificiale, garantire la sicurezza dei dati aziendali o creare infrastrutture cloud su cui girano milioni di applicazioni.
Cosa fa? Mansioni e responsabilità
Ma cosa fa, con esattezza, un ingegnere informatico nel corso della sua carriera e durante il suo lavoro quotidiano?
Innanzitutto, sono di sua competenza la progettazione e lo sviluppo di software, come accennavamo. Questo implica che, tra le sue mansioni, c’è anche la scrittura di codici di programmazione. Può anche occuparsi di progettare sistemi hardware. Inoltre, se il settore dove opera lo richiede, dovrà sviluppare sistemi multimediali, creare modelli di apprendimento automatico e algoritmi.
Un ingegnere informatico analizza poi i requisiti dei sistemi, progetta architetture, effettua test e pone rimedio a eventuali bug.
Questo professionista deve anche proteggere sistemi e reti da eventuali minacce, provenienti sia dall’esterno che dall’interno.
Software e sistemi creati vanno poi aggiornati: a questo professionista è affidata la relativa manutenzione.
Differenze tra ingegnere informatico e programmatore
Molto spesso, nel linguaggio comune, si tende a confondere le figure del programmatore e dell’ingegnere informatico. In realtà, pur condividendo alcune competenze tecniche, si tratta di due professionisti con ruoli, responsabilità e prospettive di carriera profondamente diverse.
Il programmatore è uno specialista focalizzato sullo sviluppo del codice. Lavora su specifiche fornite da analisti, project manager o ingegneri informatici, trasformandole in software funzionanti. Il suo obiettivo principale è scrivere programmi privi di errori.
L’ingegnere informatico, invece, si colloca a un livello più alto nella catena di progettazione e sviluppo. Non solo conosce i linguaggi di programmazione, ma ha anche competenze matematiche, logiche e ingegneristiche che gli permettono di progettare l’intero sistema. È colui che decide l’architettura software o hardware, analizza i requisiti di un progetto e pianifica la soluzione più adatta. In molti casi, coordina anche team di programmatori e altri tecnici IT.
Le opportunità di carriera
Quella dell’ingegnere informatico è una professione che può offrirti moltissime opportunità di carriera. Questo professionista può infatti trovare lavoro nel settore privato, ma anche in quello pubblico, in tutti i settori in cui sia richiesto l’uso di processi complessi. I settori, insomma, che hanno a che fare la digitalizzazione.
Gli ambiti di carriera dell’ingegnere informatico variano dallo sviluppo software e programmazione all’AI engineering, dal Data Scientist alla Cyber Security Analyst. Con una laurea in ingegneria informatica potrai anche lavorare come Data Analyst, sviluppatore full stack, front end e back end, .NET developer o Cloud Architect.
Gli ingegneri specializzati in informatica, poi, possono trovare impiego nell’ambito del machine learning o dell’information security.
Il settore privato offre spesso la possibilità di specializzarsi in ambiti molto richiesti come il cloud computing, l’analisi dei big data, l’intelligenza artificiale e la cybersecurity. Non mancano inoltre opportunità in ambito industriale, dove l’ingegnere informatico collabora con ingegneri meccanici, elettronici e gestionali per sviluppare soluzioni di automazione e industria 4.0.
Il percorso di studi dell’ingegnere informatico
Ti starai sicuramente domanda, a questo punto, come diventare ingegnere informatico e qual è il percorso di studi da intraprendere.
Per diventare ingegnere informatico in Italia è necessario seguire un percorso universitario ben definito. Il primo passo è la laurea triennale in ingegneria informatica (classe L-8) con annessa specializzazione. Durante questi tre anni, lo studente acquisisce le basi teoriche fondamentali: matematica, fisica, logica, programmazione, elettronica digitale e fondamenti di ingegneria.
Dopo la triennale, la maggior parte degli studenti sceglie di proseguire con la laurea magistrale in ingegneria informatica (classe LM-32). Alcuni Atenei garantiscono specializzazioni ulteriori, come nel caso della laurea magistrale in ingegneria informatica e dell’automazione.
Ultimato il percorso universitario, ci si potrà infine iscrivere all’Albo degli Ingegneri. Ovviamente, per l’iscrizione all’Ordine sarà necessario superare l’apposito esame di stato.
Hard e soft skills
Durante il percorso di studi in ingegneria informatica, dovrai acquisire tutta una serie di competenze che ti serviranno per svolgere la professione.
Le hard skills rappresentano il bagaglio tecnico che ogni ingegnere informatico deve possedere per muoversi con sicurezza nel mondo digitale. La programmazione è un must, cui si aggiungono le competenze legate all’elettronica e all’informatica di base, le conoscenze delle normative UNI EN ISO, la padronanza dei protocolli di rete.
Sono richieste anche competenze come l’analisi dei dati, la sicurezza informatica e l’intelligenza artificiale.
Ma anche le soft skills e competenze come il problem solving e il pensiero analitico sono indispensabili: aiutano a individuare soluzioni creative anche di fronte a ostacoli imprevisti.
Oltre alle due già citate, tra le soft skills richieste a un ingegnere informatico abbiamo la propensione all’innovazione e all’aggiornamento, le abilità di calcolo, la capacità di lavorare in squadra e ottime capacità decisionali.
Lo stipendio: quanto guadagna un ingegnere informatico
Ora che abbiamo scoperto cosa fa un ingegnere informatico e le sue opportunità di carriera, oltre che il percorso di studi necessario, analizziamone lo stipendio.
Un ingegnere informatico in Italia, in media, guadagna 35.650 euro l’anno: 2.500 euro lordi al mese.
Ovviamente, l’anzianità e il contesto lavorativo potrebbero far variare sensibilmente questi importi. Considera infatti che, una volta laureato, uno stipendio junior si aggira intorno ai 19.900 euro annui. I senior, invece, possono superare i 40.000 euro di guadagno ogni anno.