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Indicazioni stradali: distanza minima dalle abitazioni

Indicazioni stradali: distanza minima dalle abitazioni

Indicazioni stradali distanza minima dalle abitazioni
  • Alessia Seminara
  • 12 Dicembre 2021
  • Notizie giuridiche
  • 5 minuti

Indicazioni stradali: distanza minima dalle abitazioni

Forse non lo sai, ma le indicazioni stradali verticali devono rispettare determinate caratteristiche, oltre che una distanza minima dalle costruzioni attualmente presenti.
Così come anche la distanza tra le costruzioni presenti in una strada, sia che si tratti di abitazioni, che di altre tipologie di immobile, anche la distanza delle indicazioni stradali da ciò che le circonda segue delle regole prestabilite.
Se dunque ti stai chiedendo se le indicazioni stradali che ti hanno piazzato esattamente sotto casa siano regolari o meno, o se vuoi sapere se una segnaletica posta in prossimità di un edificio di tua proprietà rispetta la legge, sei nel posto giusto!
Cerchiamo di capire cosa dice il Codice della Strada in merito alla distanza minima che le indicazioni stradali devono avere dalle abitazioni.

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Segnali stradali: la tipologia farà la differenza

Prima di occuparci della distanza minima che i segnali stradali devono avere dalle abitazioni, dobbiamo necessariamente fare una distinzione tra le differenti tipologie di segnali.
Come vedremo nei prossimi paragrafi, infatti, a segnali differenti corrisponderanno distanze minime altrettanto differenti.

Le tipologie di segnaletica stradale sono state definite dal Codice della Strada, più precisamente all’articolo n. 39, all’interno del quale ne vengono stabilite anche forme geometriche e colori per poterne attuare una corretta distinzione.
Tra le indicazioni stradali distinguiamo:

  • segnali di pericolo;
  • segnali di divieto;
  • segnaletica di obbligo;
  • segnaletica di indicazione.

I segnali di pericolo possiedono una forma triangolare. Come ci indica il loro stesso nome, vengono posizionati qualora si riscontri un possibile pericolo all’interno della strada che si sta percorrendo. Vengono infatti utilizzati per indicare agli utenti un possibile pericolo al quale occorre prestare attenzione.

I segnali di divieto e di obbligo sono quelli di forma rotonda. Servono per indicare agli utenti una situazione di divieto o un obbligo da rispettare necessariamente.
A differenza dei segnali di divieto, che hanno bordo rosso e fondo bianco, i segnali di obbligo sono caratterizzati da uno sfondo totalmente blu. Il simbolo al loro interno, invece, è di colore bianco. La forma geometrica, per entrambi questi segnali, è invece rotonda.

Infine, i segnali verticali di indicazione sono quelli che forniscono generiche e utili informazioni sulla strada che si sta percorrendo; servono anche per indicare servizi, località o la presenza di impianti di vario genere.
I segnali di indicazione possono essere suddivisi, a seconda delle informazioni che forniscono, in segnali di direzione, di conferma e di preavviso.
Trattandosi della categoria di indicazioni stradali verticali più ampia, hanno forma geometrica e colori variabili, a seconda di quel che indicano.

Il Codice della Strada: cosa stabilisce in merito alla segnaletica

Chiariamo subito che, ad oggi, non esiste alcuna legge italiana che stabilisca l’esatta distanza minima delle indicazioni stradali rispetto ad immobili e abitazioni private.
Esiste, però, un Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, ossia il D.P.R. n. 495/1992; tale regolamento stabilisce le modalità di corretto posizionamento delle indicazioni stradali.
Le differenze tra i vari segnali che abbiamo indicato al paragrafo precedente ci saranno adesso utili. Le esatte modalità di posizionamento della segnaletica differiscono infatti a seconda del tipo di segnale stradale.

Innanzitutto, il Codice della Strada stabilisce chiaramente che le indicazioni stradali vadano poste alla destra: possiamo trovare dei segnali stradali sul lato sinistro della strada o in altre posizioni solo nel caso in cui, per qualche ragione, si debba garantire particolare sicurezza.
Questo, ad esempio, è quanto accade ai segnali di pericolo, che devono essere ripetuti anche sul lato sinistro della strada, per essere ben visibili anche a chi percorre la corsia opposta.
La segnaletica verticale deve essere collocata ad almeno 50 centimetri dal bordo di eventuale marciapiede e/o banchina (a seconda della strada dove avviene l’istallazione delle indicazioni stradali).

Le distanze possono diminuire solamente nel caso in cui vi siano dei limiti dettati dallo spazio.
L’altezza minima che la segnaletica deve rispettare è di 60 centimetri, mentre quella massima è pari a 2,20 metri.
Per quanto riguarda, invece, le indicazioni stradali di indicazione valgono delle regole specifiche.
Facciamo un esempio citando il segnale nome strada: secondo quanto stabilito dall’articolo 133 del Regolamento già citato, tale tipologia di segnale stradale deve essere posto ad un’altezza compresa tra i 3 ed i 3,5 metri.
Anche se esistono regole ben precise in merito all’installazione della segnaletica stradale, dunque, non c’è nessuna legge o regolamento che stabilisca una distanza minima da mantenere rispetto alle abitazioni.

Quando le indicazioni stradali possono essere dichiarate illegittime?

Tuttavia, pur in assenza di normativa specifica, ci sono dei casi in cui le indicazioni stradali possono essere dichiarate come illegittimamente installate.
Si tratta di casi molto particolari, che non dipendono dalla distanza minima delle indicazioni stradali rispetto all’immobile, ma dallo specifico posizionamento del cartello stradale incriminato.

Se infatti le indicazioni stradali impediscono ed ostacolano la visuale al proprietario dell’immobile o dell’abitazione, viene meno quello che si definisce diritto di veduta e di panorama.
Si tratta di un diritto espresso all’articolo 907 del Codice civile, che deve essere garantito al proprietario di appartamento o immobile.
In questo caso, oltre a verificare che le distanze imposte dal Codice della Strada e dal suo Regolamento attuativo siano state rispettate, può essere contestata l’illegittimità dell’installazione.

Qualora infatti le indicazioni stradali rappresentino un impedimento alla visuale, il proprietario potrà richiedere che tali indicazioni siano dichiarate illegittime, e che vengano dunque rimosse o spostate.

Come far rimuovere la segnaletica illegittima?

Nel caso in cui le indicazioni stradali installate in prossimità della tua abitazione abbiano tutte le caratteristiche che possano compromettere il tuo sacrosanto diritto di veduta, puoi dunque far si che vengano dichiarate illegittime.
In questo caso, dovrai rivolgerti al Comune presso cui l’immobile è localizzato, per avviare le pratiche di rimozione delle indicazioni stradali incriminate.

Ovviamente, potrebbe rendersi necessario l’intervento di un legale che aiuti a dimostrare l’illegittimità di tali indicazioni stradali.
Tuttavia, è anche opportuno verificare preventivamente il contenuto esatto del regolamento del Comune interessato. Può succedere, infatti, che il Comune stabilisca alcune regole specifiche che rendono possibile l’installazione delle indicazioni stradali a distanza ravvicinata alle abitazioni.
Qualora l’amministrazione comunale non abbia previsto alcuna distanza prestabilita, si potrà procedere con la richiesta formale di rimozione delle indicazioni stradali che compromettono la vista, per mancato rispetto del diritto di veduta e di panorama.

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Alessia Seminara
Copywriter e web editor. Dopo la formazione universitaria, ho deciso di intraprendere vari percorsi formativi che mi hanno consentito di iniziare a lavorare per il web. Collaboro con diverse testate giornalistiche online e mi occupo di copy e scrittura per vari siti web.
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