Incidenti sul lavoro: panoramica del fenomeno
Nel nostro Paese, purtroppo, si sente frequentemente parlare di incidenti sul lavoro. È vero che l’Italia, ad oggi, possiede una solida normativa che, sulla carta, dovrebbe garantire ai lavoratori un certo grado di sicurezza. Tuttavia, è altrettanto vero che, ogni anno, sono tantissimi i lavoratori che sono vittime di incidenti mentre svolgono le proprie mansioni lavorative. E, sfortunatamente, non di rado gli incidenti portano addirittura alla morte.
Si tratta, ancora oggi, di un argomento molto dibattuto ma non ancora del tutto conosciuto. Per questo, abbiamo deciso di dedicare un intero approfondimento alla questione. Analizzeremo insieme i dati sugli incidenti sul lavoro, il ruolo fondamentale dell’INAIL e le più recenti statistiche in merito alla questione.
Incidenti sul lavoro, una definizione
Prima di tutto partiremo con una definizione: cosa si intende, esattamente, con il termine “incidente sul lavoro”?
In questa categoria rientrano tutti quegli eventi che si verificano in ambito lavorativo e che causano al dipendente o, in generale, al lavoratore, un danno.
Tale danno non deve essere per forza fisico: anche i danni psicologici rientrano tra quelli che gli incidenti sul lavoro possono causare. In ogni caso, perché si possa parlare di questa tipologia di incidente, il danno deve avvenire mentre il lavoratore sta svolgendo la sua mansione lavorativa.
Non tutti gli incidenti, chiaramente, sono uguali tra loro, e la gravità dell’evento è dotata di una variabilità molto ampia. Ne consegue che si possono verificare incidenti dove per fortuna le conseguenze sono poco gravi. La frequenza degli incidenti molto gravi, però, è ancora oggi elevata: spesso le cronache nazionali parlano di incidenti mortali sul lavoro.
Altra particolarità di questa tipologia di sinistri è che è possibile che si verifichino in cantieri, industrie, ma anche in ambienti a basso rischio. Possono derivare da guasti o da errori umani, e per tale variabilità potrebbero verificarsi anche in ambienti potenzialmente sicuri, come gli uffici.
Incidenti sul lavoro: statistiche ufficiali
I dati e le statistiche sugli incidenti sul lavoro vengono costantemente aggiornati dall’INAIL, acronimo di Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
Stando ai dati più recentemente aggiornati, ci sono delle tipologie di incidente che avvengono più frequentemente mentre si lavora.
La categoria più diffusa è quella delle cadute, che di solito avvengono dall’alto.
Altro incidente molto frequente, è quello stradale. Questa ampia categoria ricomprende sia i sinistri stradali che avvengono durante gli spostamenti necessari mentre si lavora, sia quegli incidenti che avvengono durante il tragitto casa – lavoro (ed eventuale ritorno).
Molti sinistri sul lavoro, inoltre, derivano dai macchinari utilizzati per svolgere le mansioni assegnate. Per questa ragione, settori come quelli dell’edilizia sono molto colpiti, poiché l’uso di macchinari o gru è molto frequente.
Passando ai dati numerici, nel periodo che va da gennaio a luglio 2024 le segnalazioni di incidente avvenuto sul lavoro sono state 295.159 in totale.
Le segnalazioni hanno riguardato in 97.349 casi le donne, nei 197.810 casi restanti gli uomini. Nel totale delle denunce, 234.633 riguardano lavoratori italiani, 60.526 denunce sono state invece presentate da lavoratori stranieri.
Le cause e le conseguenze
Abbiamo però detto che gli incidenti sul lavoro e le loro conseguenze non sono tutte uguali. La variabilità in quest’ambito è significativa.
Di frequente, gli incidenti possono causare danni, tagli o lesioni, come fratture ossee. Il settore maggiormente colpito, come già detto, è quello edile: le stime rivelano infatti che un incidente su quindici segnalati avviene in tale settore.
Tuttavia, sono purtroppo molto sottovalutate le cosiddette malattie professionali. Non si tratta di veri e propri infortuni che avvengono a seguito di un evento specifico, ma di malattie che si sviluppano a seguito di condizioni lavorative sfavorevoli e prolungate nel tempo.
Incidenti mortali sul lavoro
Come anticipato, purtroppo, molto spesso gli incidenti sul lavoro conducono, purtroppo, al decesso del lavoratore interessato.
I dati condivisi dall’INAIL in merito agli incidenti mortali sul lavoro avvenuti nel 2024 sono molto preoccupanti. Solamente nei primi cinque mesi dell’anno, infatti, sono stati segnalati 369 decessi legati ad infortuni sul lavoro.
Secondo i dati INAIL aggiornati al mese di settembre, sono stati invece ben 577 i morti sul lavoro nei primi sette mesi del 2024. Un dato preoccupante se si analizzano i dati relativi al medesimo periodo nel 2023: il numero di incidenti mortali sembra infatti essere significativamente aumentato.
I dati svelano inoltre che, in generale, gli incidenti mortali sul lavoro sono più frequenti nel Sud Italia e nelle Isole. Si tratta di un dato che, purtroppo, sorprende davvero poco: in queste località, infatti, le condizioni lavorative sono spesso peggiori rispetto a quelle previste al Centro e nella parte settentrionale del nostro Paese.
Il ruolo dell’INAIL nel caso di incidenti sul lavoro
La relazione INAIL – incidenti sul lavoro è davvero molto stretta: l’Istituto è ad oggi l’unico in Italia ad occuparsi di sicurezza sul lavoro a tutto tondo.
L’INAIL è infatti operante nel campo degli indennizzi e delle assicurazioni in caso di incidenti sul lavoro, ma anche nella riabilitazione. Si occupa cioè di interventi di cura, riabilitazione e reinserimento ai lavoratori infortunati. Fornisce poi servizi di consulenza ai lavoratori. L’Istituto, infine, si occupa anche di certificazione e di effettuare le opportune verifiche di sicurezza alle imprese.
La riduzione dei sinistri è possibile
Nonostante i dati particolarmente preoccupanti, comunque, la riduzione degli incidenti sul lavoro è possibile.
Nel nostro Paese è attualmente operativa una specifica legge, la Legge n. 81/2008, conosciuta anche come Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi lavoro.
Al suo interno, troviamo disposizioni atte a prevenire infortuni e danni ai lavoratori, a tutela della loro salute.
Il Testo Unico si riferisce a tutte le aziende italiane, operanti in ogni settore e appartenenti sia alla Pubblica Amministrazione che al privato.
Applicando il modello di gestione dei rischi e assoldando figure competenti che siano anche in grado di formare adeguatamente il personale, è possibile ridurre il numero di incidenti e le loro eventuali conseguenze.
Nella prevenzione, secondo il Decreto n. 81/2008, sono coinvolti il datore di lavoro, i dirigenti e i lavoratori. Ma anche figure nuove, come il Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), l’Addetto al Servizio di prevenzione e Protezione (ASPP) e il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP).