Groupon: un avvocato può utilizzarlo per pubblicità?
Sei un avvocato e conosci Groupon, ovvero il servizio che permette di vendere beni e servizi a prezzi super scontati? Vuoi sapere se puoi sfruttare questa piattaforma per pubblicizzare le tue consulenze?
Oppure non conosci ancora questo servizio e vuoi saperne di più sul suo funzionamento, soprattutto dal punto di vista di professionisti e aziende?
Allora sei capitato sull’articolo giusto!
Oggi scopriremo cos’è Groupon, se un avvocato può sfruttarlo per farsi un nome e nuovi clienti, e se le aziende e i professionisti possono davvero trarre vantaggio da questo servizio.
Cos’è Groupon
Prima di capire se ti è possibile utilizzare Groupon se sei un avvocato, cerchiamo innanzitutto di comprendere di cosa si tratta e come funziona il servizio.
Groupon non è altro che una piattaforma che offre agli utenti la possibilità di ottenere coupon virtuali. Grazie a questi coupon, gli utenti possono accedere a beni e servizi di varia natura a prezzi scontatissimi.
La piattaforma permette all’utilizzatore di selezionare la zona preferita dove le offerte verranno ricercate.
L’iscrizione alla piattaforma è gratuita, e questa è una delle ragioni che ha determinato il suo enorme successo tra gli utenti.
Inoltre, è di facile utilizzo. Infatti, i coupon disponibili vengono suddivisi in categorie, per facilitare le ricerche da parte degli utenti.
Ma il successo maggiore di Groupon è sicuramente legato alla possibilità, per gli utenti che vogliono effettuare acquisti, di ottenere un prodotto o un servizio a prezzi che sono molto inferiori rispetto a quelli previsti.
Oltre ad offrire coupon sconto, Groupon permette agli utilizzatori di ottenere un cashback sugli acquisti e di partecipare a convenienti offerte di gruppo.
Per via del suo enorme successo tra i consumatori, la piattaforma è oggi molto utilizzata da aziende e da professionisti, che la sfruttano per cercare di ampliare la propria clientela, o per incentivare le vendite grazie a prezzi molto competitivi.
L’utilizzo per avvocati: i rischi da considerare
Ma passiamo adesso al nostro interrogativo iniziale, dato che abbiamo capito in cosa consiste Groupon. Un avvocato può utilizzarlo per attirare clienti?
La questione, purtroppo, non è così semplice: come vedremo a breve, esiste una sentenza del Tar Lazio che sembrerebbe aver inequivocabilmente dato la possibilità di sfruttare Groupon agli avvocati che lo desiderano. Ma altri enti non sono dello stesso avviso.
In particolare, il Consiglio Nazionale Forense e l’Ordine degli Avvocati si sono scagliati più volte contro Groupon, e vorrebbero che gli avvocati iscritti all’Ordine non utilizzassero il servizio con scopi pubblicitari.
Quindi, anche se tecnicamente non è vietato utilizzare Groupon, ogni avvocato che deciderà di sfruttare questa piattaforma potrebbe andare incontro a delle conseguenze poco piacevoli.
Nello specifico, secondo l’Ordine degli Avvocati, l’utilizzo della piattaforma espone l’avvocato stesso al compimento di numerose violazioni delle norme deontologiche.
Innanzitutto, secondo il codice deontologico degli avvocati, il professionista è libero di utilizzare come strumento di promozione digitale solamente il proprio sito web.
Utilizzando Groupon, invece, si sfrutta una piattaforma appartenente a terzi.
Inoltre, cosa ancor più importante, il codice deontologico vieta all’avvocato di rivolgersi a terzi che fungano da intermediari.
In realtà, Groupon non è un intermediario che procura nuovi clienti agli avvocati, così come ha mostrato la sentenza del Tar Lazio. Eppure, l’Ordine non sembra essere del tutto d’accordo.
L’avvocato che utilizza Groupon, infine, potrebbe anche venire accusato dall’Ordine di concorrenza sleale.
Per tutte queste ragioni, sembra preferibile evitare l’utilizzo di piattaforme di sconto per pubblicizzare la propria professione di avvocato.
La sentenza del Tar Lazio
Ma, come accennavamo, la questione è ancor più complessa di quanto sembri, soprattutto da quando, nel 2015, il Tar Lazio è intervenuto sulla questione.
Infatti, secondo la sentenza n. 8778/15 del Tar Lazio, ogni avvocato può decidere di promuovere i propri servizi attraverso Groupon, anche se la piattaforma propone prestazioni molto scontate.
Secondo il Tar Lazio, ogni avvocato ha il diritto di sfruttare al meglio tutte le opportunità che l’avvento del digital marketing gli ha messo a disposizione. Inclusi, dunque, anche tutti gli strumenti che gli permettono di farsi conoscere grazie al web. Ed anche la piattaforma Groupon non è dunque da escludersi.
Il Consiglio Nazionale Forense non è dello stesso avviso: di fatto, tale Consiglio non vorrebbe concedere questa possibilità agli avvocati, per una questione di possibile concorrenza sleale.
Ma, secondo il parere del Tar Lazio, la concorrenza sleale non sussiste se l’avvocato decide di utilizzare Groupon.
Il servizio viene infatti di solito utilizzato per stabilire un primo contatto con l’utente interessato, ma non è certo che l’utente, alla fine, decida di affidarsi proprio a quel professionista.
Tra l’altro, è indubbio che Groupon sia in grado di fornire una visibilità potenzialmente enorme all’avvocato che deciderà di utilizzare la piattaforma. Tuttavia, non c’è molta differenza tra la promozione tramite Groupon e altri tipo di annuncio offline (inclusi, ad esempio, gli spazi pubblicitari su quotidiani e riviste).
Ma Groupon conviene davvero ai professionisti?
Indipendentemente dalla violazione o meno del codice deontologico degli avvocati, la domanda principale dovrebbe essere comunque un’altra. Prima di utilizzare Groupon, infatti, sia un avvocato che ogni altro professionista dovrebbero chiedersi se realmente la piattaforma sia in grado di dare un vantaggio all’attività professionale.
Grazie a Groupon, infatti, i professionisti possono attirare nuovi clienti.
Ma la prestazione dovrà essere fornita al cliente ad un prezzo veramente stracciato.
Bisogna inoltre considerare che, attraverso Groupon, non sempre è facile fidelizzare i clienti.
Un utente abituato ad utilizzare Groupon, infatti, è sempre a caccia della migliore offerta, e potrebbe non tornare più da te.
Dunque, almeno a prima vista, Groupon sembrerebbe conveniente per i consumatori, ma lo è molto meno per chi vende prodotti e servizi utilizzando la piattaforma.
C’è poi un altro dettaglio da considerare: difficilmente un utente che ha bisogno dell’aiuto di un avvocato professionista lo cercherà su Groupon. Soprattutto nel caso in cui si tratti di questioni particolarmente serie.
Per questioni legali di una certa importanza, infatti, il rapporto cliente-avvocato dovrebbe basarsi sulla fiducia, non su un prezzo super scontato.
Indipendentemente dalla questione dell’eticità sollevata dall’Ordine degli Avvocati, infine, svendere le tue prestazioni su Groupon potrebbe essere altamente lesivo per il tuo buon nome e per la tua professionalità.
Quindi, se sei un avvocato, prima di utilizzare Groupon per pubblicizzare la tua professione, pensaci bene. Il gioco potrebbe non valere la candela.