Google Maps: si può ricostruire un incidente stradale?
Google Maps è la più celebre app di ricerca e visualizzazione di carte geografiche per raggiungere un luogo nel più breve tempo possibile, in auto, a piedi, in bici o con i mezzi pubblici.
Ma il potenziale utilizzo non si limita solo a questo. Scopriamo insieme qualcosa di più su Google Maps.
Può essere utile Google Maps in un sinistro stradale?
In caso di incidente stradale, è necessario ricostruire la dinamica dell’incidente per individuarne il responsabile. Quest’operazione è estremamente delicata dal momento che l’incidente è gia avvenuto e per la ricostruzione, sono necessarie competenze tecniche ed analisi di indizi non precisi.
Può Google Maps essere d’aiuto nella ricostruzione di un sinistro stradale? Anche se è vero che le tecnologie a volte abbiano la capacità di contribuire alle inchieste ed accertare i fatti, non è questo il caso di Google Maps.
Le normi vigenti sono, per più motivi, molto scettiche sull’ utilizzo dell’ app in quanto:
- non esistono riferimenti alla segnaletica stradale. I segnali stradali non sono visibili nemmeno provando ad ingrandire l’immagine;
- non è decifrabile se le precedenze e i semafori siano stati rispettati;
- i veicoli e gli automobilisti coinvolti nell’incidente non sono raffigurati nella versione digitale.
Le prove sono troppo astratte e non si basano su dati oggettivi, dunque non è sufficiente una cartina stradale virtuale per individuare chi è responsabile e chi no. In mancanza di prove la norma vigente colpevolizza con una pari responsabilità i soggetti connessi all’incidente. L’impatto tra i mezzi è causato al 50% da entrambi i conducenti. Inoltre, nel caso di intenzionalità da parte di uno dei due soggetti coinvolti di ricorrere ad un giudice o ad un’assicurazione, non ci si può limitare a dimostrare che la controparte abbia infranto il Codice della Strada. Urge anche la dimostrazione dell’ imprevedibilità ed inevitabilità dello scontro, ovvero di aver tentato il possibile perché non avvenisse. Google Maps sicuramente non potrebbe essere utile.
Prove necessarie in caso di incidente
In caso di incidente, capita molto spesso che ciascuno dei due automobilisti, in assenza di prove evidenti o testimoni, tenti di perorare la propria causa. Ciò accade anche perché l’ammissione di colpa comporta un danno oneroso. Non solo è necessario risarcire i danni spendendo più o meno denaro, ma si rischia anche l’aumento di premio dell’assicurazione.
Perizie ed accertamenti approfonditi della Polizia stradale stabiliscono chi sia nella ragione e chi nel torto tramite alcune prove valide ed evidenti quali:
- verbale dei carabinieri in caso di intervento, limitato però ai casi di vittime o feriti;
- testimoni, se in presenza;
- foto rappresentanti segni di contatto tra i mezzi di trasporto;
- evidenza di frenate nel punto o in vicinanza dell’ impatto;
- presenza dei cartelli stradali.
In assenza di prove certe e una colpevolezza predominante, la responsabilità ricade su entrambe le parti ed entrambe le assicurazioni sono coinvolte in percentuale del 50%.
I video registrati per mezzo della dashcam, piccola videocamera installata generalmente sul cruscotto in grado registrare ciò che accade all’interno o all’esterno rispetto al suo posizionamento, possono essere ritenuti una prova solo se non vengono contestati dalla controparte.
Discorso differente invece per la cosiddetta “scatola nera”, omologata e montata da parte della compagnia assicurativa di riferimento. In questo caso la certezza assunta è di livello superiore. La scatola nera può essere d’aiuto in caso d’incidente. Infatti è sia un localizzatore gps sia in grado di rilevare ogni singolo urto che vada oltre una determinata soglia, fornendo anche informazioni sulla modalità di guida del proprietario del mezzo.
Altre nuove funzioni di Google Maps
Google Maps ha nel tempo amplificato le opzioni utili per gli automobilisti inserendo:
- segnalazioni sul percorso di incidenti, rallentamenti, controlli di velocità, autovelox, strade bloccate e lavori in corso. Gli utenti possono segnalare eventuali ostacoli in maniera semplificata e, grazie a questi avvisi, Google Maps può notificare le problematiche a chi sta percorrendo il medesimo percorso. L’ unico limite è la possibilità per ciascun utente di fare solo una segnalazione al giorno;
- sistema ISA, Intelligent Speed Assistant. Questo particolare regolatore di velocità è capace di riconoscere il limite di velocità su specifici tratti stradali o autostradali, grazie alle mappe del navigatore o a una telecamera installata sul veicolo. Nel caso di superamento del limite consentito, la marcia viene portata automaticamente al di sotto;
- funzioni anti-tamponamenti, elaborate apposta per evitare gli incidenti. Google Maps avrà a breve la possibilità di indirizzare gli automobilisti sui percorsi più adeguati e sicuri in base alla destinazione. Ci sarà la possibilità di determinare le strade in cui avvengono decelerazioni o frenate brusche e rischiose che spesso anticipano un’incidente, tramite un meccanismo di IA (intelligenza artificiale). Fare affidamento unicamente sui sensori infatti comporta l’eventualità di falsi allarmi mentre l’IA potrà analizzare le azioni non solo del proprio mezzo ma anche quelle degli altri presenti sulla stessa strada nello stesso tempo.
Tutte queste precauzioni nascono per evitare le oltre 100 milioni di frenate d’emergenza che avvengono in media nell’arco di un anno, indirizzando gli automobilisti su tragitti meno pericolosi.