DSGA: di cosa si occupa a scuola, quanto guadagna e come diventarlo
Quando si parla di impieghi che hanno a che fare con il mondo dell’istruzione e della scuola, le figure che vengono in mente sono sempre tre. Personale ATA, amministrativi e insegnanti sono infatti i ruoli più ambiti. Ma non tutti sanno che, tra le varie figure che trovano impiego a scuola, c’è anche quella del DSGA.
In questo articolo ci occuperemo specificamente di questa figura, scoprendo di cosa si occupa e come ottenere questo ruolo. Ma, soprattutto, cercheremo di capire quando guadagna un DSGA e quali sono le prospettive occupazionali.
DSGA, chi è? Profilo professionale
Specificarlo è quasi scontato: DSGA è ovviamente un acronimo, il quale sta per “Direttore dei servizi generali e amministrativi”.
Si tratta, di una figura abbastanza complessa e di gran responsabilità. Per tale ragione, spesso il DSGA viene confuso con il Dirigente scolastico.
Eppure, il Direttore dei servizi generali e amministrativi non ha nulla a che vedere col Dirigente scolastico.
Il DSGA fa infatti parte del personale ATA; personale del quale il DSGA rappresenta il coordinatore.
Il DSGA si preoccupa di garantire il corretto svolgimento di ogni compito amministrativo e di livello tecnico. Deve garantire il corretto funzionamento dell’istituzione, così come anche la coordinazione delle varie figure che fanno parte del personale ATA.
Tra i compiti che spettano al DSGA abbiamo infatti:
- il coordinamento del personale ATA, oltre che la verifica degli obiettivi prestabiliti;
- la promozione di incarichi e mansioni atti a garantire il normale svolgimento dei servizi scolastici di contabilità e amministrazione;
- l’organizzazione di tutte le attività richieste dal Dirigente scolastico.
Insomma, il DSGA coordina il personale ATA, sulla base delle richieste del Dirigente scolastico. Ha la facoltà di assegnare incarichi e obiettivi, al fine di organizzare al meglio le attività tecniche e amministrative necessarie all’interno dell’istituto.
Si tratta di una figura dotata di una certa autonomia, cui spesso vengono anche affidati compiti formativi e tutoriali. Qualora, infatti, sia necessaria una qualsiasi formazione per il personale ATA, sarà compito del DSGA occuparsene.
Questo perché tale figura ha proprio il compito di dirigere il personale tecnico, ausiliario e amministrativo dell’istituto presso il quale il DSGA stesso è impiegato.
Quanto guadagna e prospettive occupazionali
In base a quanto detto fino ad ora, non è difficile comprendere che quella del DSGA è una figura che che svolge compiti di fatto del tutto assimilabili a quelli dirigenziali.
Non si tratta del Dirigente scolastico ma, all’interno dell’istituto, il DSGA è secondo solamente al Dirigente. Tale figura rientra nella categoria D, ovvero tra i funzionari di tipo amministrativo e direttivo.
Dovrà sempre rispettare le indicazioni del Dirigente scolastico ma, fatta questa eccezione, opera in piena autonomia. E spettano al DSGA poteri decisionali e coordinativi.
Non sorprende dunque che, pur facendo parte del personale ATA, la retribuzione lorda di questa figura sia superiore.
Generalmente, il Direttore dei servizi generali e amministrativi lavora per 36 ore settimanali. Di base, può contare su uno stipendio lordo di circa 1.900 euro mensili. Poco meno di 23.000 euro annui, dunque.
Tuttavia, quello appena indicato è solamente lo stipendio medio, così come individuato dal Contratto Collettivo Nazionale Lavoro (Comparto Istruzione).
Se a inizio carriera il DSGA può contare su una retribuzione minima di circa 1.400 euro, grazie agli incrementi maturati con gli anni di servizio, la situazione può solamente migliorare.
In base alle dimensioni dell’Istituto ed alla carriera accumulata, infatti, un DSGA può anche arrivare a guadagnare circa 2.300 euro mensili.
Parliamo dunque di una retribuzione superiore rispetto a tutte quelle figure che non si occupano dell’insegnamento, di cui il DSGA è per l’appunto il Dirigente.
Per quanto riguarda le prospettive occupazionali, è chiaro che l’unica istituzione dove il DSGA può cercare impiego è la scuola.
In base alle dimensioni dell’Istituto, le responsabilità del DSGA, ma anche la sua retribuzione, potrebbero variare.
Come si diventa DSGA?
Per diventare DSGA, è necessario sostenere (e vincere) undiri concorso, che si svolge ogni tre anni. Il concorso, che di solito è su base regionale, tiene conto non soltanto dei titoli acquisiti, ma consiste anche in una prova d’esame.
Dato che, molto spesso, i posti a concorso per Direttore dei Servizi Generali Amministrativi sono pochi, il concorso può essere bandito anche su base interregionale.
In questo particolare caso, in sede di domanda viene richiesto ai candidati di indicare la regione di preferenza. Il candidato vincitore viene infatti automaticamente assegnato alla regione di preferenza.
Il concorso prevede una prova preselettiva, per individuare i candidati idonei in caso di un gran numero di aspiranti DSGA.
La prova preselettiva è scritta, con quesiti a risposta chiusa, per un totale di quaranta domande. Superata la prova preselettiva, i candidati idonei dovranno poi affrontare altre due prove.
La prima, a cui accedono solo i candidati che hanno superato la prova scritta, è di carattere tecnico-pratico. La seconda e ultima prova, infine, è orale. Le domande saranno volte a saggiare le competenze teoriche possedute dall’aspirante DSGA.
Per poter considerare il concorso superato, ovviamente, il candidato deve portare a termine e superare tutte le prove previste.
Il fallimento di una delle tre prove, infatti, comporta l’esclusione della selezione.
Al termine delle prove verrà stilata una graduatoria, con punteggi attribuiti a ciascuna delle due prove successive a quella selettiva. La prova preselettiva, infatti, non viene di solito conteggiata (salvo diversa indicazione presente sul bando di concorso).
Faranno invece parte del punteggio i titoli presentati dall’aspirante DSGA in sede di domanda.
A ciascuna delle due prove vengono assegnati, rispettivamente, 60 punti massimi. Per quanto riguarda la valutazione dei titoli, invece, il massimo assegnabile è di 30 punti.
Titolo di studio richiesto
In ultimo, ricordiamo che, per poter accedere al concorso per DSGA e per accedere alle prove selettive, bisogna possedere una laurea.
Purtroppo, un titolo triennale non basta: trattandosi di una figura di categoria D, infatti, è richiesta una laurea specialistica o magistrale.
Sono generalmente ammessi alle prove concorsuali i laureati in Giurisprudenza, Scienze Politiche, Scienze dell’Amministrazione, Economia e Commercio.
Possono partecipare al concorso non soltanto i cittadini italiani, ma anche i cittadini europei e non, purché in possesso di titolo di studio equipollente.