Falso ideologico vs falso materiale: analisi giurisprudenziale
Talvolta confusi tra loro, il falso ideologico e il falso materiale rappresentano due istituti giuridici differenti tra loro. Il reato di falso ideologico, previsto dal Codice Penale italiano, è stato istituito per garantire la veridicità degli atti pubblici. Possiamo affermare che questo tipo di reato rappresenta una forma di tutela della collettività nei confronti di documenti ufficiali.
Il falso materiale, invece, riguarda l’autenticità dei documenti, e diventa reato solamente nel caso in cui la manomissione del documento sia penalmente rilevante.
In questa guida analizzeremo più in dettaglio le differenze tra i due istituti.
Il falso ideologico
Per prima cosa, analizzeremo il concetto di falso ideologico.
La falsità ideologica presuppone l’analisi preliminare di un documento: bisogna cioè comprendere se è veritiero e autentico.
Il primo aggettivo, ossia “veritiero”, si riferisce quindi al contenuto espresso nel documento. Questo tipo di analisi mira a stabilire se il documento dice o meno la verità.
Nel caso in cui il documento sia vero nella forma, ossia qualora sia stato scritto dalla persona corretta, ma non presenta un contenuto veritiero, siamo di fronte al falso ideologico.
Falso materiale: quando il contenuto del documento viene alterato
Il falso materiale, invece, differisce dal falso ideologico in quanto si riferisce alla compromissione della genuinità di un documento.
Si riferisce quindi all’aspetto dell’autenticità del contenuto del documento stesso.
In sostanza, si verifica falsità materiale nel caso in cui venga modificata una realtà di un documento preesistente. L’autore del falso materiale, in altre parole, fa apparire una realtà documentale differente dalla verità.
Due sono le forme che può assumere il falso materiale:
- contraffazione del documento, nel caso in cui viene creato un documento da un soggetto diverso da quello dal quale sembra provenire;
- alterazione del documento, quando invece un documento già precedentemente formato viene alterato.
Il falso materiale è un reato qualora le modifiche al documento siano penalmente rilevanti.
Le differenze secondo la giurisprudenza
Al fine di comprendere ancor più in dettaglio la differenza tra falso ideologico e materiale, faremo qualche esempio pratico.
Ci troviamo di fronte a un falso ideologico qualora, ad esempio, un medico emetta un falso certificato di malattia. In questo caso, infatti, ci troviamo di fronte ad un atto falso, ma genuino e autentico. Il documento, cioè, è emesso dalla persona competente (che nel nostro esempio è il medico).
Anche nei casi in cui un cittadino dichiari falsamente al proprio Comune di risiedere in un determinato luogo rappresenta un falso ideologico.
Infatti, questa eventualità rientra a pieno titolo nelle dichiarazioni menzognere che possono avere conseguenze legali.
Un caso tipico di falso materiale, invece, è la falsificazione di una firma su un documento. Siamo infatti di fronte a una contraffazione vera e propria.
O ancora, qualora si crei un documento a nome di un’altra persona, o nel caso in cui un pubblico ufficiale simuli l’esistenza di copie autentiche di atti pubblici privati, si tratta ancora di falso materiale.
Per quanto concerne gli aspetti comuni tra falso ideologico e materiale, invece, ricordiamo che possono essere commessi da diversi soggetti. Non si tratta di reati propri dei pubblici ufficiali, in quanto possono essere commessi entrambi anche da privati cittadini.
Il reato di falso ideologico nel Diritto Penale
Quello del falso ideologico è un reato, previsto dal Codice Penale. Si manifesta in atti con valore giuridico, quando si opera una falsa attestazione.
Come anticipavamo in apertura, si tratta di un reato che ha a che fare con la tutela della fede pubblica. I cittadini devono cioè poter riporre fiducia in atti e documenti della Pubblica Amministrazione, soprattutto quando hanno rilevanza giuridica.
La disciplina relativa al falso ideologico si trova all’interno del Titolo VII del Codice Penale.
Quando si può parlare di reato
Per poter parlare di reato di falso ideologico, devono essere presenti degli elementi specifici. Innanzitutto, deve esserci un soggetto attivo che, come detto, può essere un pubblico ufficiale, un incaricato di pubblico servizio o un privato.
Il secondo elemento che non deve mancare è la condotta. Questa è relativa alle dichiarazioni menzognere in un atto pubblico.
Si riconosce, inoltre, il dolo: perché si verifichi reato, cioè, è necessario che il soggetto attivo agisca per sua diretta volontà di attestare il falso.
Ricordiamo, infine, che per parlare di reato di falso ideologico non deve necessariamente verificarsi un danno concreto. Si verifica ogni qualvolta la fede pubblica può venir meno.
Dichiarazioni menzognere: le pene previste
Il Titolo VII del Codice Penale, in dettaglio, distingue diversi tipi di reato di falso ideologico:
- se commesso da pubblico ufficiale nell’esercizio di atti pubblici, è prevista la reclusione da uno a sei anni (Art. 479 c.p.);
- commesso da pubblico ufficiale in certificati e autorizzazioni, prevede invece una pena detentiva massima di due anni (Art. 480 c.p.);
- qualora venga commesso da esercenti servizi di pubblica utilità, ossia medici, avvocati o altri professionisti, si rischia la reclusione fino a un anno. In alternativa, può essere irrogata una multa fino a 1.032 euro;
- per i privati, infine, vengono punite le dichiarazioni menzognere a pubblico ufficiale. La pena prevista è la reclusione, fino a un massimo di due anni.
Uso di un atto falso: le conseguenze previste dalla legge
Infine, il Codice Penale prevede pene anche per coloro che utilizzano atti falsi. Infatti, limitarsi alla circolazione e all’uso di un atto falso, in caso di consapevolezza, rappresenta un reato a sé.
Questo significa che un soggetto in possesso di atto o documento falsificato da altra persona incorrerà in pene in caso di utilizzo. La pena è prevista anche nel caso in cui il soggetto che utilizza l’atto non abbia contribuito alla sua falsificazione.
È il caso, ad esempio, che si verifica quando un soggetto decide di esibire una patente falsa alle Forze dell’Ordine.
L’uso di atto falso è previsto dall’Art. 498 del Codice Penale, che stabilisce anche le pene previste in caso di illecito.
Secondo quanto stabilito dal suddetto articolo, il trasgressore “soggiace alle pene stabilite negli articoli precedenti, ridotte di un terzo”.