Cyber Security Analyst: figura professionale
La figura del cyber security analyst è essenziale per contrastare la possibilità di attacchi informatici ai danni di un’azienda o un ufficio pubblico. In italiano lo possiamo chiamare anche analista della sicurezza informatica, un profilo che può lavorare sia come libero professionista che alle dipendenze di un’impresa singola.
Dal 2020 in poi gli attacchi hacker si sono fatti via via più frequenti e variegati, sia ai danni delle società che a quelli dei privati. Di conseguenza le figure esperte di sicurezza informatica sono sempre più richieste nel mercato del lavoro. Al tempo stesso però agli analisti sono richieste più specializzazioni di prima per poter restare al passo con le minacce digitali.
Quali sono i compiti del Cyber Security Analyst
In quanto esperto in materia di sicurezza e manutenzione delle infrastrutture informatiche questo analista è in grado di svolgere diverse mansioni nel reparto IT. Prima di tutto si occupa della valutazione dei rischi presenti per i software e le reti aziendali in modo da assicurarsi che le misure previste siano sufficienti allo scopo.
Per farlo il cyber security analyst utilizza dei tool analitici per condurre dei test che determinano le possibili minacce a cuile infrastrutture IT di un’impresa potrebbero essere esposte. Stende inoltre dei report periodici dove illustra le condizioni delle reti e dei programmi, evidenziandone i punti di forza e quelli di debolezza.
In base alle vulnerabilità presenti il professionista stabilisce quali strumenti adottare per proteggere i dati e le informazioni riservate. Tra questi possono esserci antivirus e software di protezione delle password, che periodicamente si possono variare per assicurare una difesa solida. Per questo compito dell’analista è anche mantenersi informato sulle strategie e le minacce informatiche emergenti.
Dato che lavora a stretto contatto con i tecnici del reparto IT ha il dovere di condividere queste informazioni. Svolge perciò attività di formazione e contribuisce a rendere consapevole il team che affianca verso le principali strategia di attacco usate dagli hacker. Si tratta di un sistema di prevenzione da non sottovalutare.
Quale formazione e competenze sono richieste
La formazione adatta per un cyber security analyst può partire già alle scuole superiori con la scelta di un Istituto tecnico a indirizzo informatico. Dopodiché per ampliare le proprie nozioni si può optare per un corso di laurea in Informatica o Ingegneria Informatica. In alcuni atenei è possibile frequentare una laurea magistrale in Cyber Security, tra cui c’è l’Università La Sapienza.
Non mancano poi dei master di II livello da frequentare dopo la magistrale per specializzarsi nell’ambito della sicurezza informatica. I più rinomati si possono trovare all’Università di Bologna, al Politecnico di Torino e all’Università degli Studi di Milano. Aiutano anche alcune certificazioni che attestano l’esperienza in materia, tra cui la CISA (Certified Information Systems Auditor).
Scendendo nel pratico, un cyber security analyst deve avere prima di tutto padronanza dei principali linguaggi di scripting e di programmazione. In più deve avere dimestichezza con l’analisi forense delle tecnologie digitali, se non anche essere competente in materia di ethical hacking. Anzi, non sono pochi gli hacker pentiti che intraprendono questa carriera.
Altre competenze che tornano utili a questo professionista sono la conoscenza dei principali protocolli di networking oltre che dei servizi di rete. Deve anche conoscere la struttura e l’utilizzo dei DBSM (Database Management System), che controllano l’integrità delle banche dati.