Crimine informatico: di cosa si tratta
Da anni i sistemi informatici sono diventati parte integrante del funzionamento quotidiano di aziende, organizzazioni, governi e singole persone. Di conseguenza, abbiamo inserito informazioni incredibilmente importanti e preziose al loro interno. La storia ha dimostrato che le cose di valore saranno sempre un bersaglio per un criminale. La criminalità informatica non è diversa. Man mano che le persone inondano i loro personal computer, telefoni e così via con dati preziosi, mettono un obiettivo su quelle informazioni a cui il criminale deve mirare, al fine di ottenere qualche forma di profitto da questa attività. Ed è così che nasce il crimine informatico. Le metodologie con le quali i criminali informatici si muovono per attaccare i dati altrui è variato negli anni e andremo proprio ad analizzare in quale modo.
Il cyber crime negli anni ’80
Il primo vero crimine informatico risale al 1988, anno nel quale si ricorda un’enorme distruzione alle organizzazioni. Questo primo attacco vienne chiamato worm Morris. Sebbene non fosse originariamente concepito per essere dannoso, causò comunque molti danni. Nel 1980 l’Ufficio per la responsabilità del governo degli Stati Uniti stimò che il danno era arrivato ad una cifra di $ 10.000.000,00. L’anno successivo, invece, furono distribuiti 20.000 floppy disk in oltre 90 Paesi, contenenti un malware che richiedeva agli utenti di pagare una cifra per poter avere a disposizione un software in grado di ripristinare il corretto funzionamento del computer. Questo attacco interessò maggiormente il settore sanitario.
Crimine informatico negli anni ’90
L’avvento e lo sviluppo del web hanno permesso ai criminali informatici di espandere notevolmente la loro portata, superando l’esigenza di un supporto fisico (floppy, cd, ecc) ed andando ad agire direttamente tramite Internet. Le truffe sono aumentate in maniera esponenziale e i guadagni per questi soggetti si sono moltiplicati in maniera esponenziale.
Cyber Crime nel periodo attuale
Con lo sviluppo dei social media, sono aumentati in maniera considerevole i cosiddetti furti d’identità, che sono divenute il vero e proprio salvadanaio finanziario per organizzazioni criminali di tutto il mondo. Acquisire informazioni personali, accompagnate da una mancanza di consapevolezza della sicurezza informatica da parte del pubblico in generale, ha consentito ai criminali informatici di commettere ogni tipo di frode finanziaria, come l’apertura di conti bancari e carte di credito in nome di altri. Un vero e proprio danno che dilaga e continua ad aumentare ogni giorno e dal quale è bene difendersi in ogni modo possibile, onde evitare danni seri.