Che cos’è il Crowdfunding o “finanziamento collettivo“? Si tratta di una pratica che pare estremamente diffusa, figlia di un’evoluzione tecnologica che ne ha permesso lo sviluppo.
Crowdfunding o Finanziamenti collettivi: cenni storici
Eppure, il crowdfunding è tutto tranne che “rivoluzionario”: uno degli esempi più illustri del “passato” del finanziamento collettivo affonda le sue radici alla fondazione della Statua della Libertà.
Joseph Pullitzer, tramite il suo The World, propose un finanziamento collettivo per metà dell’investimento necessario per realizzare l’opera.
Crowdfunding e mercato finanziario preesistente a confronto
Tornando ad oggi, il crowdfunding ha indubbiamente preso piede partendo anche dalle influenze finanziarie. Molto simile a un processo d’IPO (Initial Public Offering, offerta pubblica iniziale) il crowdfunding funziona in base allo stesso meccanismo
Si offre un progetto al pubblico, gli si chiede di partecipare con un contributo e si garantiscono interessanti vantaggi, a seconda del contributo dato.
Solitamente, abbiamo imparato a conoscere il crowdfunding attraverso siti come Kickstarter o Indiegogo, o eventuali altre piattaforme dove il progetto di un potenziale videogame, di un gioco da tavolo o di una tecnologia avveniristica venivano seguiti con curiosità e come possibilità di supportare realtà potenzialmente convincenti.
Il crowdfunding vanta una storia centenaria e, dati gli sviluppi tecnologici, era del tutto prevedibile che il sistema sbarcasse in progetti più grandi e ampi.
Quali sono le tipologie più diffuse?
Sul mercato si possono distinguere vari tipi di crowdfunding finanziario e numerose piattaforme attive, in cui anche l’IPO stesso può rientrare, se si adotta una definizione “estesa”.
Reward based
Forse il più noto dei processi, reso famoso appunto dalle piattaforme sopracitate, prevede un ritorno al finanziatore di una ricompensa simbolica o inferiore all’investimento, così da poter usare le risorse investite per la realizzazione del progetto.
Donation based
Altro modello reso famoso da siti del calibro di GoFundMe, o eventi specifici (come ad esempio campagne elettorali dove i contribuenti donavano senza un ritorno di alcun tipo), il donation based si caratterizza proprio per il carattere di beneficenza dell’investimento, il quale è rivolto solitamente a una causa in cui si crede, o un progetto a cui dare fiducia, senza avere alcun guadagno di tipo materiale.
Lending based
Più complesso e strategico, il modello lending-based raccoglie gli investimenti in una sorta di modello bancario tramite una piattaforma, che erogherà le risorse tramite finanziamenti o prestiti, con clausole e termini ben definiti. Solitamente, necessita di accettare dei termini rigidi, di non poterli rinegoziare e d’incorrere in svariati svantaggi di tipo prettamente economico. Tuttavia, è un’alternativa etica ai circuiti finanziari e offre tassi vantaggiosi rispetto a una banca comune.
Equity based
Il più recente e il più simile a un vero e proprio movimento sul mercato borsistico: tramite l’investimento, il finanziatore diventa socio dell’impresa, acquisendo azioni commisurate all’entità del denaro investito. Regolato in maniera piuttosto ferrea per impedire abusi da parte di entrambe le parti, l’equity based si presta a chi crede in un progetto e ne vuole trarre profitto a lungo termine.
Il crowdfunding, specie nelle sue forme evolute di oggi, rappresenta una tendenza in crescita, e perennemente stabile nelle opzioni di nascita di un progetto o di un’impresa.
Il crowdfunding porta con sé tante promesse, ma non sempre molte certezze.