Bonus trasporti: contributo in standby, cosa sappiamo
Il fatto che la scadenza del 14 febbraio per il Bonus trasporti 2023 sia passata senza alcun aggiornamento ha fatto temere gli italiani. Finalmente con diverse settimane di ritardo a fine marzo la misura contenuta nel Decreto carburanti (5/2023) ha infine ricevuto le firme di chi di dovere. Vale a dire dei ministri Giorgetti (Finanze), Calderone (Lavoro) e Salvini (Trasporti).
L’annuncio del Bonus trasporti risale al 14 gennaio e per la sua attuazione sono stati stanziati 100 milioni di euro. Nonostante al 28 marzo finalmente ci siano gli aggiornamenti occorrerà un passaggio ulteriore prima di poter presentare la domanda. Il decreto attuativo dovrà passare prima per la Corte dei Conti.
A chi si rivolge il Bonus trasporti?
Gli italiani che potranno beneficiare di questo contributo sono famiglie, lavoratori e studenti con un ISEE annuo inferiore ai 20.000 euro lordi. Un abbassamento notevole rispetto a quanto previsto per il 2022 dove invece il limite era fissato a 35.000 euro. Per ciascuno l’ammontare dell’aiuto sarà pari a 60 euro per ogni beneficiario.
Per quanto riguarda i nuclei familiari se un genitore presenta domanda può destinare i soldi bonus trasporti anche a uno dei figli minorenni a carico. La domanda si deve presentare dal portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’accesso va effettuato tramite SPID o con la Carta d’Identità Elettronica (Cie).
Il termine ultimo per presentare la richiesta per ora è fissato al 31 dicembre 2023, anche se forse con il ritardo avvenuto potrebbe slittare di qualche mese. Dato che la finalità del bonus è agevolare nell’uso dei mezzi pubblici i pendolari chi contava di averlo in tempi più ridotti finora ha dovuto fare altrimenti.
Il contributo si può utilizzare per l’acquisto di abbonamenti per i mezzi pubblici, a livello locale, regionale o interregionale (autobus, tram, metropolitane). Lo stesso vale per il servizio ferroviario nazionale, utile sia per i lavoratori che per gli studenti che frequentano l’università in una città vicina e non possono trasferirsi.
L’erede del bonus previsto da Draghi
L’anno scorso il contributo era partito a maggio 2022 come misura inclusa nel Decreto Aiuti, stilato per venire incontro ai lavoratori, alle imprese e alle famiglie. Oltre che ad alleggerire le spese l’obiettivo era incentivare l’uso dei mezzi pubblici con tutti i benefici collegati, tra cui riduzione del traffico e dell’inquinamento in città.
Per quest’anno dato che il decreto attuativo deve ancora essere registrato alla Corte dei Conti è probabile che i tempi coincideranno. Non sarà possibile procedere all’erogazione del Bonus trasporti prima della fine del mese di aprile. Il primo abbonamento per cui sfruttarlo sarà quindi probabilmente relativo al mese di maggio.
il contributo dovrebbe essere disponibile fino all’esaurimento dei fondi disponibili ma dovesse esserci un surplus di domande è possibile che questi aumentino. Stando ai dati raccolti da Assoutenti (Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici) in Italia ad usare i mezzi di trasporto quotidianamente sono quasi 27 milioni di persone fra studenti e lavoratori
Di questi a non usare auto o altri veicoli privati e ricorrere ai servizi pubblici sono solo 5,4 milioni. Di questi 1,5 utilizzano pullman e corriere, 1,2 milioni ricorrono ai treni e 1,9 milioni si affidano ai tram e ai bus classici. Mancano al conteggio circa 800.000 persone che invece ricorrono alle reti metropolitane. Tutti potenzialmente pronti a presentare domanda per il contributo.
Le ragioni del ritardo del Bonus trasporti 2023
Lo slittamento di oltre un mese del decreto attuativo che avrebbe dovuto ricevere le firme dei ministri a metà febbraio non è passato inosservato. Il ritardo stupiva soprattutto considerando che la piattaforma per presentare la domanda dovrebbe essere la stessa dell’anno scorso. Virtualmente gli strumenti sono quindi già pronti per procedere.
Non è raro però che i tempi di attuazione previsti per le misure annunciate dal governo si dilunghino. Dopotutto siamo in un periodo instabile per molti aspetti, soprattutto considerando il conflitto russo-ucraino tutt’ora in corso. Non a caso di recente è stato approvato il Decreto Milleproroghe che ha spostato diverse scadenze di mesi comprese quelle delle sessioni di laurea.
Il Bonus trasporti 2023 probabilmente per questo non rientrava tra le priorità ed è quindi rimasto sospeso a dispetto della scadenza prefissata. A precederlo ci sono state le agevolazioni sui bonus benzina che non ne sono del tutto slegate. Del resto per risparmiare sull’acquisto del carburante la soluzione più ovvia è ricorrere ai mezzi pubblici.
Considerato però che dai dati illustrati al paragrafo precedente la maggior parte della popolazione privilegia la propria auto il governo abbia voluto pensare prima a loro. La misura del resto prevede una somma superiore, fino a 200 euro per i lavoratori dipendenti senza che concorrano a formarne il reddito.