Biotestamento: 5 elementi da conoscere
In cosa consiste il Biotestamento
Il Biotestamento consiste nel dare Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), da parte di tutti coloro che sono maggiorenni, che sono in grado di intendere e volere, riguardo le proprie preferenze (assenso o dissenso) in materia di cure mediche, tra le quali è compresa l’alimentazione e l’idratazione artificiali. In più la persona può nominare una persona di sua fiducia, che nel caso servisse si relazionerà con i medici e deciderà in nome del paziente.
Cosa comporta il Biotestamento?
Con la nomina del fiduciario, anche se il paziente si trova in condizioni sfavorevoli, ove non è in grado di decidere e relazionarsi con il personale sanitario, la persona che ne fa le veci deciderà in tutto e per tutto sul percorso e trattamento a cui sottoporre la persona ammalata. Il medico, ovviamente dovrà a quel punto rispettare le Disposizioni Anticipate di Trattamento.
Possono essere modificate le Disposizioni Anticipate di Trattamento?
In linea generale solo la persona può decidere di modificare le proprie ”volontà”; per questo motivo il fiduciario deve essere a conoscenza di tutte le disposizioni della maggior parte dei casi dei singoli trattamenti medici a cui una persona può andare in contro. C’è un ma in tutto questo! Il fiduciario deve sì strettamente attenersi alle volontà del paziente, per quanto riguarda le Disposizioni Anticipate di Trattamento, ma può modificarne alcune informazioni in accordo con il medico, qualora fossero previste nuove terapie, non discusse precedentemente, che danno l’opportunità di miglioramento di qualità della vita del paziente.
Il Biotestamento in caso di minori
I minori non possono dare direttamente Disposizioni Anticipate di Trattamento; per loro possono agire e prendere decisioni i genitori o i tutori. Anche in questo caso vale la regola per cui si interpella comunque il malato laddove possibile.
Il biotestamento deve essere videoregistrato o lasciato in forma scritta
Affinché il Biotestamento abbia una validità legale, non basta la parola di un ipotetico fiduciario, ma la persona che nomina il fiduciario e dà le Disposizioni Anticipate di Trattamento, nei casi in cui se ne abbia bisogno, deve prevedere un lascito, per forma scritta o videoregistrata, delle proprie volontà. Possono essere redatte come atto pubblico o atto privato, ma in entrambi i casi per avere valore legale, devono essere depositate o presso un notaio o presso il proprio comune di appartenenza.