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Accessibility Act: gli obblighi tecnici per gli e-commerce

Accessibility Act: gli obblighi tecnici per gli e-commerce

Accessibility Act - gli obblighi tecnici per gli e-commerce
  • Alessia Seminara
  • 31 Agosto 2025
  • Diritto informatico
  • 5 minuti

Accessibility Act: accessibilità digitale per eCommerce

A partire dal 28 giugno 2025, è entrato in vigore il cosiddetto Accessibility Act. Si tratta di una Direttiva europea, che è stata recepita anche nel nostro Paese con il Decreto Legislativo n. 82/2022. La direttiva prevede adesso che l’accessibilità digitale sia considerata come un obbligo che le imprese digitali devono necessariamente assolvere.

Nell’elenco di queste imprese, è bene sottolinearlo, rientrano anche gli e-commerce che, dall’entrata in vigore dell’Accessibility Act, dovranno conformarsi agli standard previsti. Analizziamo quindi in dettaglio gli obblighi tecnici che imprenditori digitali e e-commerce dovranno rispettare.

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Cosa prevede l’Accessibility Act

L’Accessibility Act, noto anche come European Accessibility Act o con l’acronimo EAA, è una direttiva europea. È dunque valida per tutti gli Stati membri e introduce regole vincolanti per garantire che beni e servizi digitali siano accessibili a tutti gli utenti, inclusi quelli con disabilità.

L’obiettivo della direttiva è abbattere le barriere digitali che ancora oggi impediscono a milioni di cittadini di usufruire pienamente dei servizi online, compresi gli e-commerce. La direttiva ha individuato in dettaglio i servizi digitali che dovranno rispettare l’Accessibility Act, ossia:

  • servizi di e-commerce e servizi bancari al consumo
  • biglietterie, app per la mobilità e piattaforme legate ai trasporti passeggeri
  • software di lettura, e-book e piattaforme di e-learning
  • servizi di assistenza clienti
  • app mobile e siti web delle imprese private.

Le microimprese sono comunque escluse dagli obblighi tecnici previsti dalla direttiva UE.

Il diritto all’accessibilità digitale secondo l’Accessibility Act

Come abbiamo già anticipato, l’Accessibility Act è stato introdotto per garantire l’accessibilità digitale a tutti.
La direttiva non mira a tutelare specifiche categorie di utenti, per esempio quelli con disabilità. L’obiettivo, al contrario, è quello di promuovere obblighi tecnici che rendano i prodotti digitali utilizzabili da tutti gli utenti.

Per garantire l’accessibilità, le imprese digitali e gli e-commerce dovranno dunque ripensare alla user experience. Dovranno, cioè, modificare struttura e contenuti dei siti web affinché questi siano fruibili anche da persone con disabilità di diverse tipologie.

Gli obblighi tecnici per gli e-commerce

L’applicazione dell’Accessibility Act europeo si traduce, per imprese digitali ed e-commerce, in alcuni adempimenti e obblighi tecnici da rispettare.
Dovranno far riferimento a quanto previsto dalla direttiva UE sia siti web e app mobili di e-commerce, sia piattaforme di pagamento online che servizi di assistenza clienti digitali.

A livello tecnico, tutte queste piattaforme dovranno rispettare tutta una serie di requisiti. Innanzitutto, i servizi online dovranno rispettare i principi delle WCAG 2.1 livello AA e delle WCAG 2.2. Con questi termini si indicano le Linee guida per l’accessibilità dei contenuti web.

Le WCAG servono per fornire indicazioni operative atte a rendere accessibili i contenuti presenti su siti e app. In dettaglio, queste linee guida introducono criteri di accessibilità, quali ad esempio la navigazione da tastiera migliorata, un contrasto visivo potenziato e criteri specifici per le disabilità cognitive.

L’EAA prevede per i fornitori digitali di anche testi alternativi per immagini, sottotitoli per video e l’adattamento alla norma europea EN 301 549.
L’Accessibility Act prevede poi che il contrasto tra sfondo e testo sia di almeno 4.5:1. È poi necessario che l’app o il sito siano compatibili con gli screen reader. Le immagini e altri contenuti multimediali, infine, devono possedere l’alt text, ossia le descrizioni testuali alternative.

I principi POUR

Per essere conforme all’Accessibility Act, un sito o una piattaforma dovrà avere, come riferimento, i cosiddetti principi POUR, ossia:

  • percepibile
  • utilizzabile
  • comprensibile
  • robusto

Perceivable: contenuti visibili e accessibili

Il primo principio del modello POUR (acronimo di Perceivable, Operable, Understandable, Robust) stabilisce che le informazioni devono essere percepibili da tutti gli utenti.

I contenuti, cioè, non devono dipendere da un unico canale sensoriale. Se la piattaforma ignora questo principio dell’Accessibility Act, il sito potrebbe diventare inaccessibile a determinati utenti.

Accessibility Act e Operable: navigabilità e interazione senza barriere

Il secondo principio di riferimento dell’Accessibility Act è la navigabilità. Un sito operable è accessibile anche senza mouse: gli utenti possono navigare anche senza una tastiera, per esempio utilizzando i comandi vocali.

Per essere navigabile, i pulsanti devono essere grandi a sufficienza e posizionati in modo logico, così da ridurre la complessità dei gesti richiesti.

Understandable: chiarezza e semplicità d’uso

Un e-commerce non è accessibile in accordo con l’Accessibility Act se, pur essendo tecnicamente corretto, risulta confuso o difficile da capire. Deve quindi essere understandable: il linguaggio deve essere semplice e coerente, le istruzioni chiare e i processi privi di passaggi superflui.

Robust: compatibilità con tecnologie assistive

Infine, l’European Accessibility Act prevede il principio della robustezza. È necessario, cioè, che il sito sia compatibile con diverse tecnologie assistive, come screen reader o software di ingrandimento del testo. Questo implica l’uso di codici standardizzati e, soprattutto, conformi alle linee guida WCAG.

Accessibilità siti web: la situazione in Italia

Come abbiamo già anticipato, l’European Accessibility Act è divenuto pienamente operativo a partire dal 28 giugno 2025. Da quella data, i nuovi prodotti digitali immessi sul mercato devono essere conformi alla direttiva.
Per quanto concerne, invece, i servizi attivi prima dell’entrata in vigore della normativa europea, è previsto un periodo di transizione. Aziende, piattaforme e e-commerce avranno tempo fino al 28 giugno 2030 per adeguarsi ai principi POUR e agli obblighi tecnici.

Nel nostro Paese, l’Accessibility Act è stato recepito grazie al Decreto Legislativo n. 82/2022, che prevede anche diverse sanzioni in caso di inadempienze.
Il Decreto dispone, in dettaglio, multe che possono variare dai 2.500 ai 40.000 euro. Questa estrema variabilità dipende dal numero di violazioni e dalla loro gravità.
In caso di recidive, inoltre, la multa può aumentare fino al 5% del fatturato annuo dell’azienda inadempiente. Ad occuparsi della conformità e delle eventuali sanzioni, nel nostro Paese, saranno l’AgID e il Mimit.

La mancata conformità all’Accessibility Act comporta non solo sanzioni, ma anche un grave danno reputazionale. Un e-commerce percepito come discriminatorio può perdere la fiducia dei consumatori e subire un calo drastico delle vendite.
Al fine di evitare problemi economici e di reputazione, è quindi importante che e-commerce e aziende digitali verifichino la conformità con quanto disposto dall’Accessibility Act.

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Alessia Seminara
Copywriter e web editor. Dopo la formazione universitaria, ho deciso di intraprendere vari percorsi formativi che mi hanno consentito di iniziare a lavorare per il web. Collaboro con diverse testate giornalistiche online e mi occupo di copy e scrittura per vari siti web.
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