Abilitazione insegnamento: cos’è e il percorso per ottenerla
Intraprendere la carriera di docente è un percorso che richiede molto impegno e passione. L’abilitazione all’insegnamento è solo l’ultimo passaggio! Cerchiamo di capire al meglio come funziona, quali sono i requisiti d’accesso e cosa si può insegnare dopo un determinato titolo.
Che cos’è l’abilitazione all’insegnamento
Diploma e laurea sono sufficienti solo in alcuni casi, chiamati titoli abilitanti. In tutti gli altri serve seguire uno specifico percorso abilitante. Ma che cos’è e come si raggiunge?
Chiamiamo abilitazione all’insegnamento il riconoscimento da parte dello Stato della propria abilità nell’insegnamento presso istituti scolastici. Possedendo solo il titolo e non l’abilitazione è comunque possibile procedere all’iscrizione in III fascia. Tali graduatorie sono prettamente elenchi da cui le scuole si procurano i supplenti.
Conditio sine qua non per l’iscrizione è la pubblicazione di un decreto MIUR. A cadenza triennale aggiorna le graduatorie e consente l’inserimento.
Rimane da sottolineare che l’ abilitazione all’insegnamento è l’unico requisito che consente la stabilizzazione in quanto insegnante a tempo indeterminato. Permette inoltre l’accesso a:
- GAE, graduatorie a esaurimento;
- GPS prima fascia, graduatorie provinciali per le supplenze;
- GI, graduatorie d’istituto.
Insegnare nelle scuole materna, primaria o secondaria
È sufficiente la laurea magistrale in scienze della formazione primaria per accedere alla docenza nelle scuole:
- d’infanzia ovvero materna;
- primaria ovvero elementare.
In questi due casi la laurea è abilitante. Permette dunque di insegnare subito dopo aver ottenuto il titolo. Il percorso di studi consta di un ciclo unico di cinque anni più tirocinio, compreso in quest’arco temporale. Non è quindi necessario successivamente proseguire con altri percorsi di formazione. È possibile provare ad accedere a concorsi per l’assunzione.
Ricordiamo anche che è abilitante il diploma magistrale o di liceo psico pedagogico ottenuto entro l’anno scolastico 2001/2002. In questo caso non è necessaria la laurea!
La situazione cambia quando parliamo di insegnamento presso la scuola secondaria. Occorre infatti in questo caso aver ottenuto uno tra i due specifici titoli d’accesso:
- diploma: per insegnare materie tecnico-pratiche;
- laurea: a seconda della materia di docenza laurea vecchio ordinamento o laurea magistrale o laurea specialistica o diploma di conservatorio o diploma d’Accademia di Belle Arti.
Concorso scuola per l’abilitazione all’insegnamento
Per partecipare al concorso scuola per l’abilitazione all’insegnamento è necessario:
- presentare domanda di partecipazione. Ciò è possibile per un’unica regione. La classe di concorso è quella relativa al tuo titolo di studio;
- inserire il titolo richiesto per la propria classe di concorso. Nel caso di dubbio basta chiederlo al portale inserendo lo specifico titolo ottenuto;
- inviare la domanda per via telematica tramite il sito ufficiale del MIUR. Necessario quindi registrarsi anche alla pagina in questione e ottenere le credenziali d’accesso;
- una volta effettuato l’accesso, consultare la sezione Argomenti e Servizi proseguire su Servizi On Line ed infine Piattaforma Concorsi e Procedure Selettive;
- sostenere un costo di 15 € da pagare tramite bonifico;
- dopo aver seguito tutte queste procedure, controllare costantemente il sito del MIUR. É infatti sul sito che viene pubblicato il calendario delle prove d’esame con relative date.
Necessario sottolineare che per accedere all’abilitazione è obbligatorio anche aver:
- esercitato la professione per almeno tre anni anche non consecutivi;
- insegnato per almeno un anno presso la classe di concorso richiesta;
- prestato servizio indifferentemente come insegnante o docente d’istruzione presso qualunque grado d’istruzione.
Riforma del reclutamento del Ministero dell’Istruzione
Il Ministero dell’Istruzione ha presentato una riforma di reclutamento che dovrebbe essere varata a giugno 2022. Le novità previste sono sia per i neolaureati che per i precari.
Nello specifico prevede:
- concorsi su base annuale per arrivare a 70mila nuove assunzioni entro il 2024;
- due percorsi differenti: uno per i neolaureati e uno per i precari con alle spalle tre anni di servizio;
- una fase transitoria a step per velocizzare l’assunzione in ruolo.
A sua volta tale fase transitoria pre e post riforma consiste in:
- possibilità di accedere al concorso per l’insegnamento a chi possiede laurea magistrale e 30 CFU;
- in caso di superamento del test un contratto di supplenza part time e l’integrazione di altri 30 CFU;
- superamento di una prova finale per ottenere l’abilitazione;
- possibilità per il docente abilitato di esercitare la professione nelle scuole paritarie;
- procedere con un anno di prova e test finale per insegnare nelle scuole statali;
- immissione in ruolo in caso di superamento del test.
Come si fa a diventare insegnante nel 2022
Due sono i possibili percorsi da intraprendere per accedere alla carriera di insegnante:
neolaureati:
- laurea magistrale o a ciclo unico;
- corso di formazione per ottenere 60 CFU;
- prova di abilitazione per avere l’accesso al concorso a cattedra,
- anno di prova con test finale;
- immissione in ruolo;
precari con 3 anni di servizio:
- accesso diretto al concorso pubblico;
- in caso di valutazione positiva riallineamento formativo attraverso contratto part-time e percorso finalizzato all’acquisizione dei 30 CFU;
- test di abilitazione e anno di prova.
Come abbiamo potuto notare la carriera di insegnamento è ricca di soddisfazione ma anche di molto impegno. Per qualsiasi novità, bandi e scadenze conviene sempre tenersi aggiornati sul sito ufficiale del MIUR.