Elementi accidentali del contratto: differenze, esempi e importanza
Quando si stipula un contratto, non tutti gli elementi devono necessariamente esplicitati, per questa ragione si può parlare di elementi accidentali del contratto. La mancanza di questi elementi, secondo la legge, non mina assolutamente la validità dell’accordo.
Trattandosi di elementi che possono non essere inseriti, la loro mancanza non annulla quindi il contratto. In fondo, la nostra Costituzione ci parla, all’art. 41, della cosiddetta autonomia contrattuale. Secondo questo principio, le parti che stipulano in contratto possono determinarne diversi spetti. Innanzitutto l’assetto economico, ma non solo. Anche gli aspetti accidentali fanno parte dell’autonomia contrattuale. In questa guida, cercheremo di analizzarli più dettagliatamente.
Cosa sono gli elementi accidentali del contratto
Quando parliamo di elementi accidentali del contratto, come abbiamo già anticipato in apertura, intendiamo tutti quegli elementi che non necessitano di essere esplicitati.
Si tratta, cioè, di elementi accessori: chiarirli all’interno del contratto è opzionale, perché possiamo considerarli come dettagli non essenziali.
La loro assenza, tuttavia, non incide assolutamente sulla validità del contratto. I contraenti che sottoscrivono un negozio giuridico possono decidere in autonomia se renderli espliciti o meno.
In questo senso, differiscono dagli elementi essenziali, ossia quelli necessari la cui mancanza può rendere nullo il contratto.
C’è però da sottolineare che, se inseriti all’interno del contratto, anche gli elementi accidentali hanno effetti sul negozio giuridico.
Nullità e annullabilità
Gli elementi del contratto sono un aspetto fondamentale, in quanto la mancanza di uno di essi potrebbe causare la nullità del contratto.
Il contratto è nullo se manca uno degli elementi essenziali, cioè l’accordo delle parti, la causa, l’oggetto e, se previsto, la forma. In questo caso, il contratto non produce effetti.
Spesso confusa con la nullità, abbiamo poi l’annullabilità. In questo caso, il contratto ha un vizio, ma il problema non è tale da garantire la nullità del negoziato.
Tuttavia, una delle parti può decidere di richiedere l’annullabilità a un giudice.
Ad ogni modo, gli elementi che andremo ad analizzare sono elementi accidentali del contratto, ossia elementi non essenziali. La loro eventuale assenza, dunque, non generà nullità né annullabilità del contratto.
Tuttavia, come vedremo a breve, anche questi elementi accessori possono influire sull’efficacia del contratto. La loro presenza, o la loro eventuale assenza, non incide sulla validità, ma influenza modalità e termini entro i quali un contratto inizierà a produrre effetti o cesserà di essere efficace.
Quali sono gli elementi accidentali del contratto?
In altre parole, possiamo definire gli elementi accidentale del contratto come delle clausole accessorie. Queste clausole vengono stabilite arbitrariamente dalle parti e, una volta concordate e inserite, diventano parte integrante del contratto.
Si distinguono, tra gli elementi accidentali, diverse tipologie:
- la condizione
- il termine
- il modus (detto anche onere).
La condizione
Il primo tra gli elementi accidentali del contratto che andremo ad analizzare è la condizione. Questo elemento si riferisce ad eventuali avvenimenti futuri, che possono avere varie origini.
Possono, cioè, verificarsi per cause umane o avvenire per eventi naturali. La condizione, in tutti i casi, è un evento futuro non certo.
Se inserita all’interno del contratto, la condizione può essere sospensiva o risolutiva.
La condizione sospensiva causa l’inizio dell’efficacia di un contratto. Al contrario, la sospensione risolutiva è, tra gli elementi accidentali del contratto, quello che ne determina la cessazione dell’efficacia.
Il termine
Tra gli elementi accidentali del contratto abbiamo poi il termine. In questo caso, a differenza della condizione, che non è certa, si tratta di un evento futuro che avverrà con certezza. Il suo verificarsi può condizionare gli effetti dell’accordo.
Il termine può essere iniziale o finale.
Quando parliamo di termine iniziale, indichiamo il momento a partire dal quale il contratto avrà effetto. Al contrario, il termine finale indica l’evento che genera la conclusione degli effetti del contratto.
Ricordiamo che, anche se l’evento è certo, non è noto, al momento della stipula del contratto, quando questo si verificherà.
All’interno del contratto, quindi, il termine viene indicato tra gli elementi accidentali solamente se non ha una data precisa.
Non dobbiamo poi confondere il termine con il termine di adempimento. Questo secondo elemento indica il momento in cui la prestazione o l’adempimento andranno eseguiti.
Il modus o onere
Per alcuni elementi accidentali del contratto non esiste una disciplina specifica, chiarita dal legislatore. Questo dettaglio vale sia per il termine di efficacia, sia per il modus.
Definito anche onere, questo elemento può condizionare la negoziazione in quanto rappresenta un obbligo. Obbliga cioè una delle due parti sottoscriventi a svolgere una determinata attività. Se questa non viene svolta, gli effetti del contratto non saranno validi.
Troviamo dei riferimenti legislativi al modus in due specifici casi: nei testamenti e nelle donazioni. Eppure, è stato deciso di applicare l’onere anche a negozi a titolo gratuito, come il comodato.
Per comprendere meglio il modus, immaginiamo la condizione della donazione. L’onere stabilisce una condizione che viene aggiunta alla donazione.
In pratica, il donatore chiede in cambio qualcosa, o pone delle condizioni all’utilizzo della donazione.
La cosa importante da capire è che il modus non è come una condizione del tipo “se… allora…”.
In mancanza di rispetto dell’onere, la proprietà (nel caso della donazione), resta.
Tuttavia, la parte che chiedeva il rispetto del modus può comunque agire legalmente per obbligare l’altro contraente a rispettarlo.
Limitazioni agli elementi accidentali del contratto
Non tutti i contratti accettano però l’apposizione degli elementi accidentali del contratto. Le varie clausole, ossia il modus, la condizione e il termine non possono essere apposte in qualsiasi tipo di accordo o atto legale.
Il modus o onere si può aggiungere solo ai regali e alle donazioni, cioè a quegli atti dove una persona riceve qualcosa senza dover dare nulla in cambio. La legislazione, in questo senso, parla nello specifico si atti a titolo gratuito.
Inoltre, esistono degli atti legali che non permettono l’aggiunta di condizioni o termini. Questi vengono chiamati negozi giuridici puri o actus legitimi.
Si tratta di atti ai quali gli elementi accidentali del contratto non possono essere apposti, perché non sono previste variabili.
Sono negozi giudici puri il matrimonio, il riconoscimento del figlio naturale, l’atto di adozione, l’accettazione e la rinunzia all’eredità.