Zoom: crollo del 90% in borsa dopo il picco della pandemia
Durante i mesi del lockdown eravamo arrivati a organizzare aperitivi su Zoom pur di vedere qualche faccia amica. Impossibilitati a uscire di casa facevamo tutto sul web: riunioni di lavoro, visite dai parenti, incontri con gli amici e meeting vari. Dopo il grande successo ottenuto durante la pandemia Covid-19 Zoom è purtroppo in netto calo.Nel 2022 le azioni di Zoom Video Communications sono purtroppo crollate di ben 90% rispetto al biennio precedente.
Analizziamo insieme al meglio la situazione.
Indice
Che cos’è Zoom
Zoom è una piattaforma web che consente, senza doversi muovere da casa, di fare:
- videoconferenze;
- call di lavoro;
- webinar;
- corsi didattici online;
- lezioni universitarie;
- altri eventi da remoto.
È dunque molto utile per chi lavora in smart working. Ma non solo! Grazie a Zoom è possibile organizzare riunioni di lavoro tra le varie sedi aziendali.
Durante le videochiamate è possibile partecipare, scambiarsi opinioni e chiacchierare proprio come una normale riunione in ufficio. Anche i professori hanno la possibilità di organizzare lezioni con i propri studenti, condividendo una lavagna virtuale.
Zoom offre anche altre funzionalità tra cui, le principali:
- possibilità di integrazione con vari social network: si possono trasmettere i webinar di Zoom attraverso dirette Facebook o Youtube;
- mette a disposizione delle lavagne tattili digitali: queste permettono di migliorarne l’esperienza d’uso;
- offre anche un servizio di interpretariato live, che consente di effettuare videoconferenze o meeting online in lingue differenti.
Lo strumento è quindi estremamente flessibile.
Crollo in borsa di Zoom
Il titolo di Zoom è crollato in Borsa dopo che l’azienda ha:
- tagliato le previsioni di vendita annuali;
- registrato la crescita trimestrale più lenta;
- persuaso i broker a tagliare i loro obiettivi di prezzo.
L’azienda era diventata famosa durante il lockdown grazie alla popolarità dei suoi strumenti di videoconferenza. Ora sta cercando di reinventarsi concentrandosi sulle aziende, con prodotti di vario genere. Come vedremo in seguito tra questi spiccano il servizio di chiamate in cloud Zoom Phone e l’offerta di hosting di conferenze Zoom Rooms.
Una delle motivazioni di questo pesante calo va di certo da ricercarsi nella concorrenza. In particolare di Teams di Microsoft e Slack di Salesforce.
Le spese operative sono inoltre aumentate del 56% nel terzo trimestre per lo sviluppo dei prodotti e il marketing. Il margine operativo rettificato è sceso al 34,6% dal 39,1% dell’anno precedente.
Alcuni broker ritengono che le acquisizioni potrebbero contribuire a rilanciarne la crescita ,altri continuare a vedere un’intensificazione del controllo delle transazioni per le nuove attività.
Downgrad: problematiche e cause
Il declino di Zoom ha di certo un valore simbolico molto alto proprio ché quasi tutti durate la pandemia l’abbiamo usata almeno una volta.Wall Street ha portato il titolo da sovrappeso a neutrale e ha tagliato il price target da 130 a 90 dollari. Il titolo diventato suo malgrado il simbolo delle pandemic stocks è dunque crollato. Le azioni esplose durante la pandemia si sono lentamente abbassate fino a quasi annullarsi.
Gli analisti hanno evidenziato che tale bocciatura è sul medio periodo. Le potenzialità del titolo sul lungo termine restano quindi in teoria intatte. Ma i ricavi continuano a scendere insieme agli utenti.
La società non è ad oggi ancora riuscita a trovare un modo per mettere a reddito la crescita di utilizzatori nel periodo pandemico. L’inflazione e il dollaro in crescita hanno inoltre assottigliato i ricavi provenienti dall’estero.
Zoom ha inoltre una scarsa capacità di intercettare le aziende, unica vera fonte di ricavi per una società di videoconferenze.
Sophie Lund-Yates, analista di Hargreaves Lansdown ha spiegato:
“Zoom ha un problema fondamentale: ha dovuto spendere molto per mantenere la quota di mercato. Spendere per aggrapparsi alla quota di mercato, anziché farla crescere, non è mai un buon punto di partenza ed è stato un segnale di difficoltà”.
Rebrendaring
Come abbiamo visto prima, Zoom si è già attivata per ribrandizzarsi. In che modo? La trasformazione è in pieno divenire. I primi segnali di cambiamento possiamo trovarli nel nuovo look e nell’innovazione dell’offerta prodotti.
Zoom ha inoltre rilanciato:
Team Chat: ex Zoom Chat, il tool che consente alle persone di connettersi facilmente tra luoghi, spazi e dispositivi, migliorando ulteriormente il lavoro di squadra e la collaborazione. Questo potente hub di collaborazione sfrutta la comunicazione one-to-one, le chat di gruppo e i canali per integrare flussi di lavoro. La nuova tecnologia aiuta i team dislocati a consolidare tali flussi e ad aumentarne l’efficienza.
Zoom Whiteboard: una tela digitale persistente su cui i team possono fare brainstorming e collaborare da più sedi e dispositivi;
Contact Center: piattaforma di contact center omnichannel che aiuta le aziende a fornire un’assistenza clienti rapida e altamente personalizzata
Zoom IQ for Sales: utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare le conversazioni dei clienti e far emergere informazioni chiave.
Zoom si sta quindi dando una nuova identità, rinnovando le sezioni rimanenti. Speriamo che questo upgrade contribuisca ad una nuova quotazione in Borsa.
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