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WhatsApp: nuova truffa agli anziani che porta al furto di 5.000 euro

WhatsApp: nuova truffa agli anziani che porta al furto di 5.000 euro

WhatsApp - nuova truffa agli anziani
  • Nausicaa Tecchio
  • 28 Ottobre 2023
  • Criminologia
  • 5 minuti

WhatsApp: nuova truffa agli anziani

Attraverso gli smartphone passano purtroppo diversi tentativi di frode, anche verso gli anziani. Malware mascherati da programmi innocui per ritoccare le foto, spyware che si scaricano all’interno di giochi…sono diversi i sistemi usati dagli hacker. Nemmeno le applicazioni di messaggistica come WhatsApp sono al sicuro come dimostra una delle più recenti. 

Ci sono già stati in passato tentativi di raggirare gli utenti di WhatsApp dove un malintenzionato si fingeva qualcuno disposto a offrire lavoro o offerte speciali. Si trattava per la maggior parte di tentativi di phishing molto simili a quelli via mail, come anche diverse azioni di spam di pubblicità ingannevoli.

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Come funziona  la truffa di WhatsApp è rivolta agli anziani?

Per prima cosa meglio spiegare perché il target principale della frode in circolazione siano gli utenti più attempati. La ragione sta nel tono e nel contenuto del messaggio che arriva via WhatsApp alla vittima. Non si tratta della classica promessa di un’offerta imperdibile, ma di un breve testo in cui il truffatore si finge il figlio o il nipote di chi riceve il messaggio.

Aprendo la chat, che è ovviamente un numero sconosciuto, gli anziani leggono “Ciao mamma/papà…ho cambiato numero, adesso uso questo qui.” In altri casi per rendere il tutto più credibile la notifica di WhatsApp riporta una versione alternativa “Mamma, ti scrivo dal numero di un amico/a…“.

Queste sono solo i due pretesti falsi più ricorrenti. Ciò che segue alla giustificazione per il numero sconosciuto però è una richiesta di soldi. Raramente si entra nei dettagli sul perché serva questa somma, ma si ribadisce la necessità di averli presto. E non finisce qui, perché il presunto figlio aggiunge di aver anche perso l’accesso al proprio conto corrente.

Al genitore che a questo punto è già abbastanza impensierito viene quindi richiesto di fare un bonifico al conto di un “amico del figlio” perché possa prelevarli da lì. In fondo al messaggio WhatsApp il truffatore indica il codice Iban e aggiunge se sia possibile farlo istantaneo, vista la situazione di emergenza. 

Un bonifico da 5.000 euro 

Non è difficile pensare che dei genitori anziani non perderebbero troppo tempo a fare domande di fronte a una simile richiesta. Il messaggio è studiato proprio per dare già tutte le informazioni possibili ed evitare che la persona risponda chiedendo altri dettagli. La cifra richiesta di solito è 5.000 euro perché si tratta (guarda caso) il limite previsto per i bonifici. 

Già la cifra tonda di per sé dovrebbe impensierire le vittime, così come la strana coincidenza di avere il conto inaccessibile che il telefono fuori uso. Chiamando il numero sconosciuto da cui starebbe scrivendo il figlio non si ottiene risposta. Al massimo arriva un altro messaggio che parla di poco segnale nella zona. 

Per verificare che sia vero non resta quindi fare proprio la circostanza che il truffatore teme, ossia chiamare il contatto reale del figlio o del nipote. Chi ha i genitori anziani che non sono pratici con simili frodi è meglio quindi che li avvisi di contattare prima il numero che conoscono per verificare che non sia una truffa.

Il conto su cui arriva il bonifico non è intestato mai alla reale identità del criminale, che anzi può sfruttare una seconda vittima per mettere le mani sui soldi che li gira su un conto estero. In altri casi semplicemente poiché riceve un versamento istantaneo preleva i soldi subito sotto forma di contanti. E il bonifico purtroppo non si può più annullare. 

Perché il target ideale sono proprio gli anziani?

Purtroppo nonostante ci siano alcuni indizi che suggeriscono ci sia dietro qualcosa di strano, la truffa funziona e ha già mietuto diverse vittime. Si fa leva dopotutto sull’empatia e sul senso di responsabilità di un genitore o comunque di un parente stretto. Ed è difficile che temendo qualcosa di grave si rifletta a mente lucida. 

L’aspetto emotivo tende a bloccare alcuni dubbi che possono insorgere a livello razionale. Anche se confuse le vittime in genere fanno come richiesto sperando di poter avere spiegazioni in seguito. In fondo facendosi passare per il figlio, fratello o nipote ci si aspetta che i parenti si fidino abbastanza da decidere di accontentarli. 

Inoltre le generazioni più giovani conoscono questo tipo di raggiri e sono più sospettose, ma chi non è abituato a usare WhatsApp potrebbe non sapere della loro esistenza. Chiunque abbia parenti anziani sa che per molti di loro l’utilizzo delle applicazioni di messaggistica non è così semplice. 

Senza generalizzare però c’è ancora molta disinformazione in Italia sulla cyber security e sulle principali minacce informatiche. Per esempio non è raro che sfruttando il nome delle istituzioni vengano inviati messaggi che riescono a rubare i dati di migliaia di utenti. Casi del genere sono ricorrenti, nonostante le notizie siano state rese note. 

Come proteggersi dalle truffe su WhatsApp

Questa applicazione come anche altre utilizzate per la messaggistica istantanea non è raro che diventi veicolo per attacchi di phishing e simili. Non solo quelli che come target hanno le persone più anziane ma anche frodi che raggiungono indistintamente milioni di account. Ci sono però dei modi per tutelarsi e capire che cosa si ha di fronte.
 
Per prima cosa è meglio ribadire che WhatsApp contatta i suoi utenti solo se questi hanno fatto richiesta di supporto. Quindi messaggi inviati a nome dell’azienda in altre circostanze non sono affidabili a prescindere. In caso si può anche fare una ricerca veloce su Internet per capire se la cosa sia già stata segnalata. 
 
Dato che ci sono anche stati molti casi di furto dell’account, attivare subito la verifica a due passaggi o le credenziali biometriche può far sentire più sicuri su questo fronte. Tra le impostazioni si possono inoltre selezionare i contatti che hanno la possibilità di aggiungere il proprio account alle chat di gruppo, evitando così di vedersi bersagliare di messaggi spam.
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