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Voto in condotta: maggiore peso con il ddl Valditara

Voto in condotta: maggiore peso con il ddl Valditara

Voto in condotta
  • Sara Elia
  • 18 Maggio 2024
  • Scuola e università
  • 4 minuti

La nuova importanza del voto in condotta

Il ddl Valditara, di recente approvazione dall’aula del Senato, sta per cambiare oltre al resto anche l’importanza del voto in condotta.

Analizziamo insieme i principali contenuti del provvedimento!

Indice
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Voto in condotta e altre modifiche del ddl Valditara

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha annunciato delle ampie modifiche della valutazione del comportamento di studenti da attuare nel sistema scolastico.
Ad oggi il provvedimento, approvato dal Senato, è passato alla Camera.
 
Nello specifico:
 
  • stretta sul voto in condotta che avrà un peso nettamente superiore fino a quanto lo è stato fin ora, arrivando a eventualmente far scattare la bocciatura;
  • ritorno al giudizio sintetico alle elementari, quindi voto quali insufficiente, sufficiente, discreto, buono e ottimo. Questi dal 2020 erano stati sostituiti con i giudizi descrittivi quali avanzato, intermedio e base;
  • modifica alla politica delle sospensioni: l’alunno dovrà partecipare ad attività scolastiche mirate volte alla riflessione di ciò che è accaduto. Al termine dovrà produrre un elaborato critico sui temi trattati. Inoltre, se la sospensione ha una durata maggiore ai due giorni, il giovane sarà impegnato in attività di cittadinanza solidale. Queste sono volte a promuovere senso di responsabilità e di comunità;
  • multe da 500 fino a 10mila euro in caso di aggressioni al personale scolastico, oltre all’eventuale risarcimento dei danni;
  • estensione del metodo Montessori all’intero primo ciclo d’istruzione, comprese le scuole medie. Il funzionamento delle sezioni sarà inoltre regolato da un decreto del ministero dell’Istruzione. Se la sperimentazione passerà, passerà a regime nella scuola pubblica.

L’importanza del voto in condotta

Come abbiamo accennato, dopo l’eventuale approvazione definitiva del ddl Valditara, il voto in condotta avrà un peso decisamente maggiore.

Nello specifico:

  • un’insufficienza potrà determinare la bocciatura, di fronte a mancanze disciplinari gravi e reiterate;
  • ove inferiore a 6 lo studente avrà l’obbligo a partecipare ad attività di cittadinanza attiva e solidale;
  • nelle scuole medie tornerà ad essere espresso in decimi, non più in giudizi, e farà media;
  • nelle scuole superiori anche solo un 6 comporterà un debito formativo in educazione civica, da recuperare entro settembre.

Infine, la parte più allarmante per uno studente: il voto di condotta avrà un peso determinante anche sui crediti necessari per l’ammissione all’esame di Maturità. Infatti, il massimo punteggio verrà assegnato solo se lo studente otterrà un voto in condotta pari a 9 o 10.

L’obiettivo del ddl è quello di riportare la cultura del rispetto nelle scuole, rafforzare autorevolezza e dignità dei docenti. Migliorare in generale il sistema scolastico e ridare riconoscimento a chi vi opera permette di far tornare la scuola centrale per il nostro Paese.

“Noi dobbiamo rendere più attrattivo il lavoro del docente. Ci vuole una politica intelligente che valorizzi e stia accanto alla figura dei docenti”.

Il ritorno del giudizio sintetico

Oltre alla novità sul voto in condotta, occorre soffermarsi su un altro punto fondamentale del ddl Valditara: il ritorno del giudizio sintetico alle elementari.
 
Il Senato, infatti, ha approvato in prima lettura il disegno di legge voluto dal ministro dell’Istruzione. Tra le novità introdotte dal provvedimento c’è il ritorno ai  voti. Ciò significa che la valutazione descrittiva nella scuola primaria verrà modificata ripristinando le votazioni classiche: insufficiente, sufficiente, discreto, buono e ottimo. 
 
Occorre però precisare che il giudizio descrittivo non verrà accantonato del tutto. I giudizi analitici sul percorso dell’alunno infatti resteranno e a questi si aggiungerà un giudizio finale sintetico. La descrizione del percorso umano e pedagogico sarà quindi semplicemente affiancato da un voto affinché sia più comprensibile per le famiglie.
 
Il voto numerico continuerà invece ad essere utilizzato nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Alle superiori, inoltre, sarà obbligatoria anche la valutazione intermedia di metà anno tramite pagella.
 
Il disegno di legge ha scatenato delle polemiche. Le opposizioni al Senato hanno infatti denunciato che una scuola in cui, fin dalla primaria, sanzione, selezione e controllo prendono il posto della promozione dell’individuo e della valutazione dentro un progetto educativo segna in modo profondo, in senso autoritario, il mondo dell’istruzione.

Stop all’utilizzo di smartphone in classe

Ulteriore provvedimento è quello a riguardo lo stop dell’utilizzo degli smartphone in classe, se non previa autorizzazione dei docenti. 
 
“L’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni. Oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente.”
 
Il documento basa inoltre la sua scientificità su indagini del Senato che hanno rivelato che l’utilizzo di cellulari comporta:
  • danni fisici: quali ad esempio miopia, obesità, ipertensione, disturbi muscolo- scheletrici;
  • progressiva perdita di facoltà mentali essenziali: capacità di concentrazione, memoria, spirito critico, adattabilità, capacità dialettica;
  • danni psicologici: dipendenza, alienazione, depressione, irascibilità, aggressività, insonnia, insoddisfazione, diminuzione dell’empatia.
Il Ministero dell’Istruzione Giuseppe Valditara, tramite il decreto, intende inoltre:
  • incoraggiare la lettura su carta e la scrittura a mano nelle scuole;
  • sottolineare la necessità del recupero di autorevolezza della figura dell’insegnante;
  • aumentare vigilanza e corresponsabilità di genitori e docenti;
  • evitare il problema del copiare durante verifiche e test.
Se da una parte tale decisone pare corretta, dall’altra si dovrebbe spingere ad un’educazione tecnologica. Il cellulare è ormai entrato a far parte dell’uso quotidiano per tutti. Comprendere come utilizzarlo in modo ottimale fin dalla formazione primaria potrebbe evitare l’insorgere di problematiche d’abuso in futuro.
 
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