Visual merchandiser: cosa fa e competenze chiave
Il visual merchandiser svolge un’attività ampia e specialistica, attirando i clienti attraverso una presentazione dei prodotti particolarmente attraente.
Scopriamo insieme di cosa si occupa, quali mansioni svolge e che abilità possiede!
Indice
Chi è e di cosa si occupa il visual merchandiser
L’attività di vetrinista vede le proprie origini nel 1800 in America con lo sviluppo dei grandi magazzini. Il visual merchandiser, infatti, è la moderna figura professionale che costituisce l’evoluzione di quest’antico mestiere.
Combinando varie strategie di marketing con le tecniche di comunicazione visiva, si occupa di:
- allestire ed organizzare l’esposizione e la presentazione dei prodotti in vendita sia per la vetrina del negozio sia all’interno del punto vendita;
- studiare gli spazi a disposizione e pianificare la disposizione dei prodotti, affinché il cliente ne riceva un’impressione positiva e decida di procedere all’acquisto;
- curare l’immagine del punto vendita e localizzare i capi in maniera visibile in tutti quei luoghi cruciali dove il cliente può vederlo, sceglierlo ed acquistarlo.
- decidere gli abbinamenti cromatici e l’illuminazione che meglio mettono in risalto i prodotti;
- rapportarsi con la direzione o i responsabili del punto vendita per valutare i risultati ottenuti o apportare le modifiche necessarie.
- illustrare le direttive da seguire al team di vendita, definendo gli standard da mantenere.
- valutare la corrispondenza degli allestimenti al brand e al carattere del punto vendita
Inoltre, per rispettare l’identità del brand al meglio è necessario lavorare su elementi quali:
- comunicazione visiva;
- estetica;
- analisi delle vendite;
- pianificazione delle attività commerciali e promozionali.
Differenti tipologie di visual merchandiser
Come abbiamo visto finora, il visual merchandiser si occupa di allestire le vetrine ed esporre le merci in base a precise strategie di vendita, tecniche psicologiche e canoni estetici.
Ad oggi, esistono molteplici differenti tipologie di attività commerciale retail in cui un professionista può operare. Tra questi, i settori più comuni sono:
- moda e abbigliamento: il più celebre. Qui un professionista ha il compito di inserire nella giusta posizione i vari modelli dello stesso prodotto, distinguendoli tra basic, sempre presenti e di facile vendita e in offerta/tendenza, da inserire in zone in evidenza. Il professionista deve anche essere in grado di abbinare colori e capi in modo ottimale per rendere migliore l’esperienza;
- cosmesi: in questo campo la presentazione è determinante. La competenza in fatto di composizione, effetto finale e abbinamenti è essenziale per pianificare la presentazione più efficace dei prodotti;
- arredamento: a seconda dello stile del brand, è necessario creare un ambiente piacevole in cui il cliente possa trovare ciò che desidera;
- alimentari: settore di nicchia che richiede competenze quali conoscenza delle caratteristiche dei prodotti, composizione ed eventuali controindicazioni;
- multibrand: trattando prodotti di vario genere e tipologia è necessario organizzare la disposizione interna dei punti vendita e pianificare una distribuzione efficiente dei diversi prodotti sugli scaffali.
- telefonia, prodotti tecnologici, elettrodomestici, automotive, etc.
Competenze e capacità
Per intraprendere la carriera di visual merchandiser, non è necessario svolgere un percorso di formazione specifico. Ad oggi, si consiglia di
frequentare uno dei corsi specifici dedicati allo studio di:
- tecniche da usare negli allestimenti;
- strategie di marketing;
- tecniche di vendita;
- sviluppo di estro e creatività
Dopodichè è poi possibile accedere alla professione partendo da una posizione di addetto alle vendite per fare esperienza pratica, e poi diventare visual merchandiser junior e successivamente senior.
Il ruolo richiede inoltre capacità e competenze specialistiche per riuscire a creare soluzioni visive efficaci per attrarre il cliente e convincerlo a portare a termine l’acquisto. Nello specifico:
- visual merchandising: questo ramo utilizza le tecniche di comunicazione visiva ed è in grado di selezionare tipo, colore, quantità e abbinamento per ogni prodotto, in modo da renderlo attraente;
- tecniche di marketing e di psicologia delle vendite: far emergere i bisogni e i desideri dei clienti ne rende efficiente il rapporto e finalizza la vendita;
- grande attenzione a dettagli e particolari. Nell’allestimento di una vetrina o nella disposizione delle merci in vendita fanno la differenza tra un rifiuto e una vendita riuscita;
- predisposizione al lavoro in team: instaurare relazioni positive con i colleghi è fondamentale in quanto l’attività avviene in stretta collaborazione con tutti gli addetti del punto vendita.
Stipendio medio
Ad oggi, lo stipendio medio in Italia del visual merchandiser è di circa € 24.000 lordi annui.
Come per tutte le professioni, il salario cambia in base fattori quali:
- esperienza: per una posizione in entrata la retribuzione si aggira intorno ai € 19.000 annui, mentre i più esperti e qualificati arrivano a cifre anche oltre € 28.000 l’anno;
- settore retail in cui si lavora e tipologia di contratto di lavoro: l’attività professionale può essere svolta come libera professione, consulente esterno, o dipendente. In alcune attività commerciali, sono inoltre previsti benefici e particolari indennità aggiuntive;
- orario: ore lavorative ed eventuali ore di straordinario in particolari momenti dell’anno possono incidere sul salario;
- livello di ruolo ricoperto e qualifiche specialistiche a disposizione: i professionisti in base alla propria formazione e ai corsi di specializzazione frequentati hanno posizioni più o meno impegnative e di rilievo;
- posizione geografica: nelle grandi città sono molto più numerosi i punti vendita che necessitano la collaborazione di un professionista rispetto alle piccole località;
- presenza o meno di bonus: nel caso di attività svolta presso grandi catene commerciali, spesso sono presenti incentivi legati a quantità e qualità del lavoro e ai risultati economici ottenuti.
A livello generale, infine i punti vendita più piccoli hanno, generalmente, minori possibilità economiche rispetto alle grandi catene multinazionali. Di conseguenza gli stipendi sono in media più bassi.
Scopri altri corsi di Laurea
Laurea in in eCommerce e Digital Management (LM56)
Scopri i nostri corsi di laurea riconosciuto MIUR