Valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici: come funziona il nuovo decreto
È notizia recente quella della pubblicazione del nuovo decreto del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici.
Scopriamo insieme cosa prevedono le recenti disposizioni legislative!
Indice
Come funziona la valutazione dei dirigenti scolastici nel 2025
La diatriba sulla valutazione dei dirigenti scolastici nel 2025 è iniziata il 20 novembre 2024, data del primo confronto tra Ministero dell’Istruzione e del Merito ed organizzazioni sindacali.
La proposta, approvata fin da subito e applicata in via sperimentale già nell’ dall’anno scolastico 2024/2025 segna alcuni cambiamenti. Nello specifico:
- modalità di assegnamento della retribuzione di risultato esclusivamente in base agli esiti della valutazione;
- legame diretto tra la valutazione della performance dirigenziale e retribuzione di risultato;
- obiettivi strategici misurabili e criteri di merito individuale al centro dell’attenzione.
In altre parole, la valutazione dei dirigenti scolastici dal 2025 deve tenere conto della specificità delle funzioni sulla base degli strumenti e dei dati a disposizione del sistema informativo del Ministero. Il procedimento, inoltre, si articola in tre fasi:
- assegnazione degli obiettivi a livello regionale;
- valutazione a cura dei direttori degli Uffici Scolastici;
- esiti della valutazione collegati alla retribuzione di risultato.
Il 22 febbraio 2025 Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, ha ufficialmente emanato in via definitiva l’adozione del decreto.
Occorre precisare che, l’urgenza di implementazione del meccanismo, avvenuta nell’effettivo in una tempistica molto breve, deriva dalla necessità di adeguarsi alle indicazioni della Funzione Pubblica. Essa, infatti, non permette l’erogazione dei compensi in assenza di un sistema di misurazione delle performance strutturato.
Occorre precisare che, l’urgenza di implementazione del meccanismo, avvenuta nell’effettivo in una tempistica molto breve, deriva dalla necessità di adeguarsi alle indicazioni della Funzione Pubblica. Essa, infatti, non permette l’erogazione dei compensi in assenza di un sistema di misurazione delle performance strutturato.
Valutazione dei dirigenti scolastici: linee guida
Analizziamo ora più nello specifico cosa prevede il decreto sulla valutazione dei dirigenti scolastici 2025.
In particolare, il sistema si concentra su quattro ambiti chiave:
- gestione e organizzazione;
- sviluppo delle risorse umane;
- analisi e miglioramento della realtà scolastica;
- relazioni con la comunità e le istituzioni.
Ad ognuno di questi ambiti sono legati alcuni obiettivi, con possibilità di adattamento al 20%, il cui raggiungimento è misurato da indicatori e target specifici. In base a questa impostazione, si procede alla valutazione, assegnando il seguente punteggio:
- 80-100 punti: ottimo raggiungimento degli obiettivi misurabili;
- 55-79 punti: buon raggiungimento degli obiettivi;
- 31-54 punti: sufficiente raggiungimento;
- ≤30 punti: mancato raggiungimento;
- 20 punti: apprezzamento professionale e organizzativo del dirigente, attribuiti a discrezione del Direttore USR.
Infine, il limite di tempo concesso per la valutazione scade nel dicembre dell’anno scolastico successivo, con la conseguente erogazione della retribuzione di risultato in unica soluzione.
Per evitare dubbi di arbitrarietà, il Ministero dell’Istruzione e del Merito garantisce il momento di contradditorio con dirigenti scolastici interessati e la creazione di un organismo con il compito di assicurare trasparenza e oggettività nelle valutazioni. Ad ora, le principali opinioni contrastanti derivano dal mondo dei sindacati che sottolineano quanto la procedura, invece di supportare il lavoro dei DS, li mette in competizione tra loro ed esercita un controllo diretto sulla loro attività.
L’importanza del ruolo
Dopo aver esaminato il funzionamento della valutazione dei dirigenti scolastici previsto per il 2025, è necessario soffermarsi su un ruolo di un’importanza esorbitante per gli istituti scolastici.
Il dirigente scolastico (DS) è infatti la figura che ricopre un ruolo di direzione, coordinamento e gestione nelle scuole ed è responsabile legale dell’istituto a capo del Collegio dei docenti e del Consiglio di Istituto.
Il DS si occupa di:
- assicurare il rispetto delle norme vigenti;
- organizzare, allocare e valorizzare le risorse finanziarie, strumentali e umane di cui è responsabile;
- scegliere come utilizzare e investire i fondi a disposizione;
- assicurarsi che materiali, dispositivi tecnologici e strutture siano in buone condizioni;
- organizzare l’attività scolastica in modo da garantire un servizio di istruzione di alta qualità;
- verificare e promuovere il benessere degli alunni, tutelando il loro diritto all’apprendimento;
- garantire ai docenti l’esercizio della libertà di insegnamento nel rispetto dei piani didattici indicati e promossi dal MIUR;
- organizzare il piano di offerta formativa stringendo rapporti di collaborazione con enti esterni (istituzioni, aziende, associazioni culturali);
- valutare l’operato del personale docente e stabilire eventuali sanzioni in caso di inadempienze.
Per svolgere questo ruolo è necessario superare il Concorso bandito dal MIUR, previa conclusione dell’apposito percorso di studi.
Percorso formativo e requisiti
Il Dirigente Scolastico deve necessariamente possedere alcuni requisiti base per accedere al concorso:
- assunzione con contratto a tempo indeterminato come personale docente o educativo in un’istituzione scolastica;
- conferma in ruolo;
- possesso del titolo di studio;
- anzianità di servizio di almeno cinque anni svolto nelle istituzioni scolastiche ed educative del sistema nazionale di istruzione;
- diploma di laurea ottenuto in base agli ordinamenti didattici in vigore;
- laurea magistrale (4 o 5 anni) o specialistica (3 + 2)
- diploma accademico di II livello relativo all’alta formazione artistico, coreutica, musicale;
- diploma accademico di vecchio ordinamento annesso a quello di istituto secondario superiore.
Il concorso è per titoli ed esami e, oltre alle prove concorsuali, prevede un periodo di formazione e tirocinio. È inoltre possibile, ai fini del punteggio in graduatoria, ottenere fino a un massimo di 30 punti per titoli culturali, di servizio e professionali.
Le esperienze valutabili sono:
- per ogni altro titolo di laurea in aggiunta: 2 punti;
- dottorato di ricerca: 3 punti;
- master di primo o secondo livello: tra i 3 punti e i 1,5 in base all’attinenza;
- titolo di perfezionamento all’insegnamento in CLIL: 1,5/2 punti.
Come abbiamo visto insieme, il DL ricopre un ruolo molto importante per un istituto scolastico e, proprio per questo, è stata necessario elaborare un metodo di valutazione dei dirigenti scolastici adeguato.
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