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L’uso scorretto dei social: The Borderline e l’incidente in diretta YouTube

L’uso scorretto dei social: The Borderline e l’incidente in diretta YouTube

diretta YouTube
  • Chiara Carnevale
  • 18 Dicembre 2023
  • Criminologia
  • 5 minuti

L’uso distorto dei social media: The Borderline e l’incidente in diretta YouTube

La diretta YouTube dei TheBorderline, che ha provocato un tragico incidente mortale lo scorso giugno, ha suscitato notevole clamore mediatico. 

Questo drammatico evento evidenzia chiaramente come l’abuso eccessivo dei social media abbia portato le persone verso un livello così profondo di dipendenza digitale da diventare oggetto di dibattito in televisione, sui social e nella vita quotidiana.

In questo articolo esploreremo i risvolti di questo incidente, analizzando come l’utilizzo distorto dei social possa dar luogo a conseguenze serie, gettando così una luce su una problematica che va al di là del mondo virtuale, influenzando significativamente la realtà quotidiana e le relazioni interpersonali.

Indice
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Diretta YouTube dei The Borderline: cosa è accaduto

La diretta YouTube dei TheBorderlaine che ha provocato un tragico incidente mortale a Roma durante il tentativo di partecipare a una challenge, ha suscitato notevole indignazione e ricevuto critiche negative.

La vita di un bambino di soli 5 anni è stata tragicamente interrotta per mano di quattro giovani Youtuber molto seguiti sulle piattaforme social.

Secondo quanto emerso dalle indagini, i ragazzi avrebbero preso in affitto una Lamborghini per lanciare una nuova challenge: vivere per 50 ore consecutive nella macchina senza mai fermarsi, rigorosamente in diretta online.

Un atto estremo che ha avuto un epilogo doloroso solo per ottenere maggiori like e visualizzazioni. Ma chi sono i “The Borderline”?

Si tratta di un gruppo di 4 ragazzi romani, tutti ventenni, che si dilettavano a girare video estremi per monetizzare i like sui social. “TheBorderlaine” è il nome che avevano scelto per esprimere chiaramente la loro passione per il rischio e la volontà di superare i limiti.

Le accuse

I pm di Roma hanno contestato il reato di omicidio stradale e lesioni a Matteo Di Pietro, che secondo le indagini era alla guida del Suv. Per gli altri ragazzi che erano in macchina, però, potrebbe scattare l’ipotesi di reato di concorso, nel caso in cui si accertasse che nelle fasi precedenti allo schianto stessero girando un video da postare sui social, incitando il conducente.
 
In seguito alla tragedia, sotto i video dei loro canali sono emersi numerosi insulti e minacce, confermando come questo drammatico evento abbia evidenziato l’abuso dei social media, specialmente tra i più giovani.

Dipendenza digitale: quando il divertimento diventa un obbligo

La diretta YouTube che ha segnato la fine di una challange pericolosissima ha destato molto clamore anche tra i content creator.
 
Il tragico evento avvenuto a Casal Palocco dovrebbe far riflettere i più giovani sull’abuso delle piattaforme social.
 
La costante necessità di controllare le notifiche, condividere ogni momento della vita e cercare l’approvazione online può portare a uno stile di vita stressante. I ragazzi possono sentirsi in ansia o depressi se non ricevono abbastanza “mi piace” o commenti, creando una dipendenza che può danneggiare la salute mentale.
 
Inoltre, i social media spesso promuovono standard irrealistici di bellezza e perfezione. Le immagini ritoccate e filtrate possono creare una distorsione della figura corporea, portando molte persone a confrontarsi costantemente con modelli inarrivabili. 
 
Questo fenomeno può generare insicurezze e condurre a comportamenti dannosi, come disturbi alimentari o un’eccessiva ricerca di approvazione esterna.

Come combattere la dipendenza da social network

Viviamo in un’epoca in cui storie, post, e dirette YouTube o TikTok sono diventati parte integrante delle nostre giornate. Ad ogni modo, come abbiamo detto nel paragrafo precedente, l’uso eccessivo di queste piattaforme può generare rischi significativi per la nostra salute mentale. 
 
Fortunatamente, esistono strategie efficaci per affrontare la dipendenza dai social media e utilizzarli in modo più equilibrato. Scopriamole insieme!
 
  • Disattivare le notifiche: disattivare le notifiche push può ridurre la tentazione di controllare costantemente il telefono. Questo permette di utilizzare i social media in modo più consapevole, evitando inutili distrazioni.
  • Monitorare il tempo trascorso sui social: avere consapevolezza di quanto tempo passiamo sui social è il primo passo per comprendere l’entità dell’uso e individuare eventuali eccessi. App specifiche o funzionalità di monitoraggio integrato possono aiutare a tenere sotto controllo il tempo che trascorriamo su queste piattaforme.
  • Impostare dei limiti giornalieri: molte piattaforme offrono opzioni per impostare limiti giornalieri sull’uso. Questi limiti aiutano a prevenire il consumo eccessivo di tempo online, incoraggiando pause e momenti di disconnessione.
  • Trovare nuove passioni offline: interessarsi a nuovi hobby al di fuori dei social media è fondamentale. Attività come lo sport, la lettura o l’arte possono arricchire la vita quotidiana e ridurre la dipendenza da schermi digitali.
  • Pratica la digital detox: concedersi periodi di digital detox, durante i quali si limita o si interrompe completamente l’uso dei dispositivi digitali e dei social media, è un’importante strategia per ristabilire un equilibrio sano. Questo permette di liberare la mente dagli stimoli digitali, riconnettersi con il mondo reale e ridurre lo stress associato all’eccessiva esposizione online.

Scuola e social: utilizzo consapevole

L’educazione sulla consapevolezza nell’uso dei social media è un tema di crescente importanza anche nel contesto scolastico. In un’epoca in cui la presenza online è sempre più diffusa tra gli studenti, è cruciale integrare programmi educativi che insegnino non solo l’uso tecnico delle piattaforme, ma anche le implicazioni sociali, etiche e psicologiche legate all’utilizzo di piattaforme social. 
 
Questo approccio mira a formare individui responsabili e consapevoli online, promuovendo una sana gestione della propria presenza digitale e un comportamento rispettoso nei confronti degli altri.
 
La prima cosa da fare in ambito scolastico per sensibilizzare su questo problema è quella di promuovere programmi di educazione digitale per insegnare agli utenti, specialmente i giovani, come utilizzare i social media in modo opportuno e senza esagerare. 
 
Inoltre, sarebbe opportuno organizzare campagne di sensibilizzazione contro il cyberbullismo, incoraggiando una cultura di rispetto e gentilezza online e implementare politiche anti-cyberbullismo, volte a promuovere la segnalazione tempestiva di comportamenti dannosi.
 

Responsabilità delle piattaforme

Affinché situazioni simili a quella verificatasi durante la diretta YouTube dei TheBordeline non si ripetano, sarebbe necessario che le piattaforme social assumano un ruolo attivo nell’implementare politiche rigorose contro comportamenti dannosi e altri pericoli online.

Un passo cruciale è il miglioramento degli algoritmi, affinché possano identificare e ridurre la visibilità di contenuti inappropriati. Questo non solo protegge gli utenti da esperienze dannose, ma contribuisce anche a creare un ambiente online più sicuro e positivo.

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Chiara Carnevale
Il digital marketing è la mia grande passione e le mie principali aree di interesse sono la SEO e i social media. Cerco di mantenermi sempre aggiornata stando al passo con i tempi e mi piace leggere libri di crescita personale.
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