Progetto Tribunale Online: iniziativa al via in sette sedi
Di recente, è stato dato il via la sperimentazione del progetto Tribunale online in ben sette sedi su suolo italiano.
Scopriamo insieme di che cosa si tratta e quali sono gli obiettivi principali!
Indice
Che cos’è il progetto Tribunale Online
È stato di recente pubblicato sul Portale dei servizi telematici del ministero della Giustizia, il decreto che permette di depositare da parte del cittadino interessato, alcune richieste.
L’iniziativa Tribunale Online consiste in un portale online fruibile da ogni cittadino tramite qualsiasi dispositivo con l’obiettivo di:
- avvicinare i tribunali ai bisogni dei singoli individui;
- offrire servizi informativi e strumenti digitali in grado di semplificare l’accesso alla giustizia;
- ridurre e razionalizzare l’affluenza alle cancellerie.
Il progetto, finanziato nell’ambito del Pon Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 è stato realizzato dalla Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati del Dipartimento per la transizione digitale della giustizia.
Ad oggi è presente in 7 città italiane: Catania, Catanzaro, L’Aquila, Marsala, Napoli Nord, Trento e Verona.
Come vedremo meglio in seguito, il portale è costituito da una sezione pubblica di natura informativa accessibile a tutti e da una sezione riservata. In quest’ultima i cittadini, ove dotati di identità digitale, possono depositare autonomamente alcune istanze e monitorarle. Tra i primi procedimenti ammessi al deposito telematico, quelli relativi a:
- amministrazione di sostegno;
- gestione di eredità giacente e nomina del curatore;
- richiesta di autorizzazione al compimento di atti di straordinaria amministrazione in favore di minori;
- rilascio di passaporto o documento valido per l’espatrio per figli minori.
Tribunale Online: accesso e sezioni
Il portale Tribunale Online è accessibile semplicemente digitando su web l’indirizzo https://smart.giustizia.it/to.
Fruibile da qualsiasi dispositivo, è suddiviso in due diverse aree
- una sezione pubblica: la parte accessibile a tutti i cittadini. Contiene varie informazioni, tra cui iter, attori coinvolti, tempi e costi dei servizi offerti. Sono presenti, inoltre, le istruzioni sul deposito presso i tribunali di cui è anche possibile scaricare la modulistica.
- la sezione riservata: accessibile tramite autenticazione SPID, Cie o Cns nell’ambito dei procedimenti di volontaria giurisdizione. Da qui è possibile visionare la procedura guidata per il deposito di domande online, monitoraggio dell’avanzamento e gestione di attività legate al procedimento specifico.
Tribunale Online rappresenta di certo il primo passo concreto verso l’apertura ai cittadini attraverso:
- un’offerta dei servizi online più ampia;
- maggiori informazioni sui servizi digitali di giustizia;
- informazioni dettagliate sull’amministrazione di sostegno.
Ad oggi non sappiamo ancora quando il decreto entrerà in vigore e da quando sarà possibile accedere al servizio. Ad ogni modo, il primo servizio ad attivarsi in previsione sarà la richiesta da parte del cittadino dell’Amministrazione di Sostegno. Essa seguirà con l’implementazione con altri servizi, tra cui Gestione Appuntamenti per la richiesta e la gestione delle richieste di prenotazione appuntamenti presso le Cancellerie dei Tribunali.
Come funziona la piattaforma
Ma ora entriamo nel dettaglio. La piattaforma Tribunale Online permetterà ad ogni cittadino il deposito telematico della domanda e la gestione dell’intero procedimento in autonomia.
Sviluppata in base ai criteri di accessibilità e centralità dell’utente, la piattaforma è
- collegata ai portali Giustizia;
- fruibile da qualsiasi dispositivo, e quindi computer, tablet e smartphone semplicemente attraverso connessione internet;
- dotata di interfaccia grafica intuitiva;
- adatta a facilitare la ricerca di informazioni e la gestione dei procedimenti.
Inoltre, tramite le proprie credenziali Spid, l’utente potrà accedere a un’area riservata dotata di
- istruzioni sull’utilizzo dei servizi;
- procedura guidata per la presentazione delle domande online;
- monitoraggio dell’avanzamento dei procedimenti;
- gestione di eventuali attività legate al procedimento specifico, tra cui principalmente rendiconti e relazioni dell’amministratore di sostegno).
In prospettiva, l’obiettivo è gradualmente ampliare la piattaforma per rendere disponibili nuove funzionalità e servizi anche ad altre tipologie di utenza. A conclusione della sperimentazione, l’iniziativa Tribunale Online potrà essere estesa a tutti i tribunali italiani.
Occorre infine ricordare che, l’avvio del progetto è merito dei finanziamenti ricevuti da REACT-EU. Il programma, nato nel 2019, si occupa di riparare i danni sociali ed economici causati dalla pandemia di COVID-19 e preparare una ripresa digitale e resiliente.
Obiettivi e risultati in linea con PNRR
Il progetto Tribunale online è in linea con gli obiettivi PNRR per una giustizia più digitale, efficiente e vicina ai cittadini. Il nuovo portale rappresenta infatti un’evoluzione importante nel processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione, permettendo avvicinare e guidare il cittadino nella fruizione dei servizi del comparto Giustizia.
Ormai da tempo il Ministero è al lavoro per rendere il sistema giustizia italiano più efficiente, ad oggi possibile grazie all’identità digitale.
I risultati finora evidenti sono essenzialmente due: la riduzione dei tempi dei processi e lo smaltimento dei procedimenti arretrati.
A livello generale, l’Italia punta a:
- ridurre del 40% la durata media dei processi civili;
- diminuire del 25% la durata dei processi penali;
- abbattere del 90% dei procedimenti arretrati.
Solo in questo modo, si potrebbero infatti ottenere vantaggi economici. La riduzione dei procedimenti civili del 40% farebbe aumentare il Pil, in stima, di circa l’1,7%.
Il nuovo portale del ‘Tribunale online’ si inserisce quindi in quest’ottica. Annunciato come una novità in grado di attuare una giustizia più vicina ai bisogni dei cittadini. il progetto ad ora è ancora in fase embrionale. La sperimentazione pare limitata soprattutto a causa della mancanza di un’area privata effettiva per avviare e gestire un procedimento tramite SPID.
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