Testamento biologico: guida completa alla stesura
Testamento biologico: un diritto diventato realtà
Fino a non molto tempo fa, il testamento biologico costituiva un mero assunto teorico. Un concetto che ha suscitato dibattiti e discussioni dai toni forti, un argomento che ha scaldato gli animi e le coscienze, prima di diventare una vera e propria legge sul fin di vita. Quando questo concetto si è trasformato in una realtà concreta?
Il 31 Gennaio 2018, la legge sul testamento biologico è entrata in vigore anche nel nostro Paese. Attraverso il biotestamento, l’individuo, ancora nella piena facoltà di intendere e volere, esprime la propria volontà riguardo alle terapie cui intende o non intende sottoporsi, nel caso si trovi nelle condizioni di non poter manifestare il proprio diritto di accettare o meno le cure previste (consenso informato). Tutto questo può accadere in caso di patologie e lesioni cerebrali invalidanti o addirittura irreversibili, oppure nel caso di malattie che richiedano l’impiego permanente di macchinari o sistemi artificiali. Ciò premesso, come si scrive un biotestamento? Ecco di seguito una guida completa alla stesura di un testamento biologico.
Cosa è la DAT?
Per redigere un testamento biologico è sufficiente un modulo: si tratta di un documento che contempla la Disposizione anticipata di Trattamento o DAT. È scaricabile online e, una volta compilato, lo si consegna in uno dei tanti sportelli che si occupano del registro e della raccolta. Procedure alternative sono la scrittura del biotestamento di proprio pugno o al computer, oppure anche una videoregistrazione. Il documento così stilato, successivamente, necessita di autenticazione, in maniera tale da essere giuridicamente valido.
L’autenticazione può essere effettuata:
- mediante un atto pubblico notarile;
- mediante una scrittura privata, autenticata da un notaio o da un funzionario pubblico incaricato dal Comune;
- mediante una scrittura privata da consegnare, direttamente, all’ufficio dello Stato civile del proprio Comune di residenza;
- rivolgendosi presso le stesse strutture sanitarie.
Cosa si scrive in un testamento biologico?
Si parte, chiaramente, dai dati anagrafici. Si passa, poi, all’indicazione delle proprie scelte in materia di consenso informato: se si desidera essere personalmente a conoscenza delle proprie condizioni di salute, o se si vuole che siano informate persone di fiducia. Si entra, in seguito, nel dettaglio: l’esplicitazione delle cure mediche che si intende accettare e rifiutare. Ad esempio, si può palesare il proprio rifiuto alla rianimazione o all’adozione di trattamenti, che comporterebbero il permanere definitivo in uno stato di incoscienza. Oppure, si può espressamente chiedere che venga praticata la respirazione meccanica, qualora sopraggiunga un arresto cardio-respiratorio. E’ possibile, infine, includere nel documento le proprie preferenze circa il post-mortem: il luogo in cui si desidera morire, il modo in cui dovrà essere trattata la salma e le modalità di svolgimento dei funerali.
Il ruolo dei fiduciari
La legge garantisce la possibilità di nominare un fiduciario. Si tratta di una persona maggiorenne cui viene affidato, qualora venga meno la propria capacità di raziocinio, il compito di interpretare le proprie disposizioni. La persona scelta, deve accettare tale responsabilità, ed è tenuta a firmare il testamento e a custodirne una copia.