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Supplenze: gli anni di esperienza non equivalgono all’abilitazione

Supplenze: gli anni di esperienza non equivalgono all’abilitazione

Supplenze gli anni di esperienza non equivalgono all abilitazione
  • Chiara Carnevale
  • 23 Aprile 2023
  • Scuola e università
  • 5 minuti

Abilitazione insegnanti: ai genitori il diritto ad avere copia del titolo

Le supplenze sono un ottimo modo per entrare nel mondo della scuola e acquisire esperienza sul campo. Generalmente, gli insegnanti sono chiamati dai vari istituti per supplenze annuali, ma in molti casi, succede anche di essere convocati per svolgere una supplenza breve.

Nonostante le supplenze brevi rappresentino un’occasione per fare pratica, non possono in alcun modo sostituire il possesso dell’abilitazione all’insegnamento.

Scopriamo maggiori dettagli nei prossimi paragrafi!

Indice
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Consiglio di Stato e supplenze brevi

Con la sentenza 1641 del 16 febbraio scorso, è stato stabilito che il servizio prestato nelle supplenze brevi non può in alcun modo equiparare l’abilitazione insegnamento, in quanto quest’ultima viene considerata un titolo ulteriore e indispensabile per poter avviare una carriera nel settore scolastico.

Per accedere alla cattedra a tempo indeterminato, quindi, la modalità è sempre la stessa: conseguire l’abilitazione per l’insegnamento. Essa, infatti, è indispensabile per acquisire adeguate competenze psico-pedagogiche da mettere in atto durante lo svolgimento del proprio ruolo, per questo motivo dev’essere integrata dopo il conseguimento della laurea.

Ma cosa si intende per supplenze brevi?

Le supplenze brevi e saltuarie sono quelle volte a coprire cattedre e posti d’insegnamento per un periodo superiore, pari o inferiore a 30 giorni.

Questo tipo di supplenza è l’unica che può essere fatta senza essere in possesso dell’abilitazione necessaria all’insegnamento. È regolata da un apposito decreto del MIUR che concede agli istituti scolastici di poter assumere personale docente a tempo determinato nel corso dell’anno scolastico, attraverso le graduatorie ad esaurimento.

Abilitazione insegnamento: come si consegue?

Diventare docente di ruolo non è per nulla semplice, in quanto bisogna affrontare un lungo percorso fatto di tanti piccoli step. 
 
L’abilitazione è l’unico requisito che permette di insegnare come docente a tempo indeterminato, infatti, una volta conseguita dopo il titolo accademico, è possibile inserirsi nella prima fascia delle graduatorie provinciali di supplenza (GPS) e nella seconda fascia delle graduatorie di istituto (GI). 
 
Chi è abilitato, inoltre, può assicurarsi la precedenza nello scorrimento delle graduatorie per l’assegnazione degli incarichi di supplenza, in modo da ottenere dei mandati più lunghi.
 
Per abilitarsi all’insegnamento bisogna seguire diversi criteri a seconda del tipo di scuola a cui si vuole ambire.
 
Chi vuole iniziare una carriera nella scuola dell’infanzia o in quella primaria può conseguire una laurea in Scienze della Formazione Primaria che darà in automatico e a tutti gli effetti l’abilitazione insegnamento.
 
Al contrario, se si vuole ottenere un posto come docente nella scuola secondaria, bisogna:
 
  • conseguire il titolo di studio di accesso all’insegnamento;
  • conseguire l’abilitazione all’insegnamento;
  • superare il concorso per insegnanti;
  • effettuare un anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva.
Oltre a queste due categorie, vi è quella dedicata all’insegnamento di sostegno che consiste nella partecipazione ad un Tirocinio Formativo Attivo (TFA) gestito dalle varie università.
 

Supplenza insegnanti: quale graduatoria è più indicata?

Dopo aver parlato dei modi in cui si può avere l’abilitazione insegnamento, è bene capire come funziona il comparto delle supplenze.
 
Per ottenere una supplenza, bisogna conseguire i titoli necessari ed iscriversi alle Graduatorie Provinciali Supplenze (GPS) e alle Graduatorie d’Istituto (GI).
 
Le graduatorie di supplenza vengono aperte sia per quanto riguarda i nuovi inserimenti, che per l’aggiornamento del punteggio; ogni due anni, inoltre, è possibile aggiornare la provincia di iscrizione. 
 
A seconda della tipologia di graduatoria cambiano i requisiti che si devono possedere e la tipologia del contratto di supplenza. Le graduatorie GPS sono le più importanti per gli aspiranti docenti che vogliono ottenere degli incarichi scolastici a tempo determinato, sono divise per provincia e per ogni materia che è possibile insegnare. 
 
Nel caso in cui il dirigente scolastico non dovesse trovare insegnanti disponibili nelle graduatorie provinciali per le supplenze, potrà procedere con la domanda di Messa a Disposizione. 
 
Le GPS sono divise in due fasce, per iscriversi alla prima occorre essere in possesso dell’abilitazione insegnamento, in caso contrario si potrà concorrere per la seconda fascia di concorso. Stesso discorso per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno e per i docenti ITP che prestano servizio nei laboratori delle scuole secondarie.
 

Graduatoria provinciale per le supplenze: punteggio

Ogni aspirante docente iscritto in graduatoria avrà assegnato un punteggio che deriverà dal titolo di studio, dalle esperienze pregresse nel campo scolastico e dalle eventuali certificazioni che avrà ottenuto.
 
Se vuoi iscriverti in una GPS, ti sarà utile conoscere le certificazioni che ti faranno totalizzare un punteggio più alto nella graduatoria di tuo interesse.
 
Nell’ultima apertura delle graduatorie, le principali certificazioni che permettevano di accumulare un punteggio migliore erano le seguenti:
 
  • Master di primo livello, che conferisce 1 punto;
  • Certificazioni informatiche e digitali, tra cui il corso Google Suite e il corso Pekit, il corso riguardante la LIM, quello del tablet e molti altri ancora. Ogni corso ti permette di accumulare 0,5 punti fino ad un massimo di 2;
  • Attestati linguistici. Ad esempio, il B2 di inglese conferisce 3 punti, mentre la certificazione C1 ben 4 punti. Ricorda che può essere presentata una certificazione per ogni lingua straniera e che ognuna di esse può essere riconosciuta dalle università in alternativa all’esame di lingua inglese.
  • Incarichi scolastici precedenti da GPS o Messa a Disposizione (MAD): esperienze di lavoro pregresse in ambito scolastico possono arrivare a rilasciare fino a 12 punti per anno scolastico;
  • Dottorati di ricerca: permettono di ottenere fino a un massimo di 12 punti.
Ad ogni modo, i titoli e le certificazioni in possesso devono essere tutti riconosciuti dal MIUR è consigliabile, quindi, verificare l’eventuale accreditamento prima di iscriversi. 
 

Considerazioni finali 

Le supplenze brevi, come decretato dal Consiglio di Stato, non sono né assimilabili, né equipollenti con l’abilitazione insegnamento. Per questa ragione, chiunque abbia voglia di intraprendere una carriera nel mondo della scuola, dovrebbe essere in possesso di tutti i titoli necessari come l’abilitazione e le certificazioni riconosciute, in modo da aumentare il proprio punteggio, scalare le graduatorie e ottenere incarichi più lunghi.
 
Per avere ulteriori informazioni a riguardo delle prossime graduatorie, ti consiglio di monitorare il sito ufficiale del Ministero dell’,Istruzione e del Merito in modo da rimanere sempre aggiornato e non perderti ulteriori news. 
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Chiara Carnevale
Il digital marketing è la mia grande passione e le mie principali aree di interesse sono la SEO e i social media. Cerco di mantenermi sempre aggiornata stando al passo con i tempi e mi piace leggere libri di crescita personale.
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