Differenza stage e tirocinio. Due percorsi, un obiettivo: la carriera
Nel corso della carriera universitaria si sente spesso parlare di stage e tirocinio come parte obbligatoria del percorso. Nonostante non sia corretto, la maggior parte delle volte i due termini vengono utilizzati come fossero interscambiabili.
In realtà, infatti, nonostante siano entrambe esperienze di lavoro pratiche finalizzate all’apprendimento, esistono delle differenze.
Cerchiamo di capire le diverse caratteristiche di funzionamento di queste modalità d’inserimento al lavoro!
Indice
Stage e tirocinio: le principali differenze
Stage e tirocinio sono entrambi dei percorsi formativi e di orientamento che si svolgono in realtà aziendali. Essi consentono di apprendere competenze professionali e maturare sul campo l’esperienza.
Nello specifico, il tirocinio ha queste caratteristiche
- struttura: la maggior parte delle volte è obbligatorio per portare a termine un corso di formazione o conseguire un diploma professionale;
- durata: talvolta i periodi di apprendistato o formazione sono lunghi e strutturati per completare una qualifica;
- orientamento: focus sulla formazione pratica e sull’apprendimento di competenze specifiche.
Al contrario, lo stage è
- struttura: facoltativo e slegato da un piano di studi;
- durata: breve, tendenzialmente varia da poche settimane a diversi mesi;
- orientamento: si concentrano soprattutto sulla messa in pratica delle competenze acquisite in un ambiente lavorativo. L’obiettivo finale dello stage è infatti quello di fornire un’esperienza pratica nel mondo del lavoro.
Occorre inoltre precisare che la distinzione tra stage e tirocinio può variare notevolmente a seconda di:
- Paese in cui svolge;
- settore industriale di riferimento;
- contesti e pratiche specifiche dell’ente coinvolto.
Ad ogni modo, si tratta in entrambi casi di percorsi formativi che, per loro natura, non prevedono né la stipula di un contratto tra lavoratore e azienda, né una vera e propria retribuzione con busta paga.
Tipologia di tirocini
Come già accennato, stage e tirocinio, presentano delle differenze.
I tirocini, la maggior parte delle volte, servono ad ottenere i CFU necessari per conseguire la laurea nel proprio percorso di studi. In quest’ottica, si suddividono in tre categorie
- curriculari: parte integrante del curriculum accademico. Svolti in ambito universitario permettono di maturare un’esperienza formativa offrendo crediti accademici. Di solito, fanno parte del piano di studi del corso e sono obbligatori ai fini del suo completamento. Sono inoltre caratterizzati da una stretta supervisione accademica da parte di un professore universitario che ne valuta il lavoro svolto. Modalità e tempistiche di svolgimento sono stabilite dai singoli atenei. A livello generico, durano tra un minimo di due mesi ad un massimo di dodici ed è possibile interromperli, nel caso ci si rendesse conto che non è quella la propria strada;
- extracurriculari: esterni al percorso formativo, sono dedicati a chi è già in possesso del titolo di laurea. Permettono di acquisire esperienza aggiuntiva, migliorare le competenze e massimizzare le opportunità di apprendimento e crescita professionale. I partecipanti sono volontari, non ottengono alcun compenso finanziario e, in genere, si attivano entro 12 mesi dal termine degli studi. Durata ed orari sono di certo più flessibili rispetto a quelle dei tirocini curriculari;
- d’inserimento o reinserimento lavorativo: accessibile a tutti coloro che sono inoccupati o disoccupati, indipendentemente dall’età.
Tipologia di stage
A differenza di ciò che abbiamo visto sul tirocinio, gli stage sono slegati da un corso di formazione e vengono attivati su base facoltativa.
Essi possono essere disposti in differenti tipologie quali:
- formativi: permettono al partecipante di imparare ad orientarsi nel mondo del lavoro. La durata massima stabilita ammonta a sei mesi.
- d’inserimento/reinserimento: utili per chi ha necessità di entrare o rientrare nel mondo del lavoro. Possono durare al massimo 12 mesi;
- a favore di soggetti svantaggiati: di durata massima di 12 mesi, vengono prorogati a 24 mesi nel caso in cui lo stagista sia affetto da qualche disabilità.
Come abbiamo analizzato finora, stage e tirocini sono caratterizzati dalle finalità formative. Entrambi non implicano la stipula di un contratto di lavoro né, di conseguenza, una retribuzione con regolare busta paga. Chi partecipa a queste esperienze di lavoro riceve quindi solo un rimborso spese minimo qualora sia presente per almeno il 70% delle ore previste.
Ad oggi, la cifra ufficialmente stabilita dalle Linee guida in materia è pari ad almeno 300 € lordi mensili.
Le singole regioni hanno però la facoltà di eventualmente aumentare, ma non diminuire, tale importo a loro discrezione. Le aziende, obbligate a versare l’indennità di partecipazione, incorrono in caso contrario in sanzioni tra 1.000 € e 6.000 € per mancata corresponsione.
Le singole regioni hanno però la facoltà di eventualmente aumentare, ma non diminuire, tale importo a loro discrezione. Le aziende, obbligate a versare l’indennità di partecipazione, incorrono in caso contrario in sanzioni tra 1.000 € e 6.000 € per mancata corresponsione.
Non solo stage e tirocinio: altre tipologie di prime esperienze lavorative
Occorre accennare all’esistenza di altre due forme di prime esperienze lavorative. Si tratta del praticantato e apprendistato.
Si usa il termine praticantato per indicare l’obbligo di un periodo di formazione e affiancamento da svolgersi presso uno studio professionale.
Necessario per tutte le professioni per cui bisogna iscriversi a un Ordine o a un Albo di categoria, come ad esempio avvocati e commercialisti.
In base al settore differente, è possibile iniziarne lo svolgimento durante l’ultimo anno del corso di laurea o immediatamente dopo il termine. La durata è di 18 mesi, al termine di cui è possibile accedere all’esame di abilitazione e, ove superato con successo, all’ iscrizione al proprio Albo professionale.
Questa esperienza formativa non è retribuita, anche se è possibile che al praticante venga riconosciuto un rimborso spese.
L’apprendistato, invece, è un rapporto di lavoro subordinato regolato da un contratto a tempo indeterminato con possibile recesso da parte di entrambi.
In questo caso, sono previste sia la retribuzione che la formazione necessaria ad acquisire le competenze professionali.
Come abbiamo visto insieme stage e tirocinio, spesso utilizzati come sinonimi l’uno dell’altro, presentano in realtà alcune differenze evidenti. Comprenderle al meglio serve anche a creare un cv ottimale per procedere con la ricerca di un lavoro vero e proprio.
Scopri i Master online