Il report FragilItalia sulla spesa familiare
Un nuovo report ha messo in luce delle preoccupanti tendenze relative alla spesa familiare. In particolare, grazie al recente report FragilItalia denominato ufficialmente “Il costo dei figli”, è emerso che gran parte delle famiglie italiane riscontrano, ogni mese, seri problemi economici per poter sostenere il mantenimento dei figli.
Il report ha infatti messo in luce come la maggior parte della spesa familiare, nel caso di nuclei con figli, sia investita in materiale necessario per gli studi dei ragazzi. Inoltre, anche le attività sportive e il vestiario pesano grandemente sulle tasche dei nuclei familiari e dei genitori con figli.
Ma a cosa si rinuncia, esattamente, per il sostegno dei propri figli? Scopriamo in dettaglio cosa ha permesso di sottolineare la ricerca.
Spesa familiare: il nuovo report di FragilItalia
Per le famiglie con figli, in Italia, gran parte della spesa familiare è dedicata alla cura dei giovani conviventi a carico. È quanto emerge dal nuovo report FragilItalia, ad opera di Area Studi Legacoop e Ipsos.
Per realizzare il report, è stato coinvolto un campione di 800 persone maggiorenni e residenti in Italia.
Lo studio ha purtroppo permesso di mettere in luce le difficoltà economiche che, ogni mese, le famiglie italiane con figli devono affrontare.
È infatti emerso che il mantenimento di base dei figli, ossia quello relativo a istruzione, vestiario e cibo, costa alle famiglie almeno un terzo del budget mensile a disposizione.
Sono cinque su dieci gli italiani che dichiarano di avere figli conviventi. E uno dei dati più preoccupanti riguarda i figli maggiorenni. Circa la metà dei giovani che hanno compiuto la maggiore età, secondo il report, risulta ancora a carico della famiglia.
Il che significa che, nonostante la maggiore età, in molti casi i figli non lasciano casa, continuano a incidere significativamente sulla spesa familiare anche dopo i diciotto anni di età.
L’indagine indica che, nel 29% dei casi, i figli maggiorenni lavorano e contribuiscono quindi ad arricchire il budget mensile. Tuttavia, il 24% dei giovani non riesce a sostenere le spese per poter vivere da solo, e sceglie quindi di restare in famiglia.
Spesa familiare, gran parte del budget è destinato ai figli
In media, come anticipato, la presenza di figli all’interno del nucleo familiare comporta che un terzo della spesa familiare sia a loro destinata.
Tuttavia, si tratta di una media, in quanto secondo il report FragilItalia per diverse famiglie la situazione è anche peggiore.
I dati dell’indagine hanno infatti permesso di stimare un’incidenza che è variabile. In sostanza, per la cura dei figli, la spesa familiare può anche aumentare. In alcuni casi, le spese per i figli rappresentano dal 40 al 70% delle spese totali del nucleo familiare.
Più nel dettaglio, in media, circa la metà delle famiglie italiane (il 51%, per l’esattezza) spende dal 21 al 40% del proprio budget mensile per il sostengo dei figli, con una media del 34%.
Tuttavia, lo studio ha sottolineato come circa il 30% delle famiglie con figli superi tale media. Nel 32% dei casi, i figli incidono dal 40 al 70% del budget, come anticipato.
Quali spese hanno maggior impatto sul budget mensile?
Il report FragilItalia ha permesso di ottenere anche altri interessanti dettagli sulla spesa familiare mensile degli italiani con figli.
In particolare, l’indagine ha individuato quali sono le spese che hanno maggior impatto sul budget mensile delle madri e dei padri italiani. La spesa che incide maggiormente sembra essere quella destinata al vestiario dei figli.
Ma anche l’istruzione e lo sport incidono enormemente: una delle spese più elevate è quella necessaria per l’acquisto dei libri scolastici. Infine, anche i pasti e le spese mediche hanno ampio impatto sulle spese che la famiglia deve sostenere ogni mese.
Queste, in media, le spese che incidono maggiormente sulla spesa familiare in percentuale:
- abbigliamento: 63%
- libri scolastici: 51%
- sport e accessori necessari per l’attività sportiva: 48%
- pasti fuori casa: 46%
- materiale scolastico: 45%
- spese mediche: 45%
- svago: 45%
- mobilità: 45%.
A cosa rinunciano i genitori?
Per poter sostenere la spesa familiare ogni mese, dunque, i genitori sono purtroppo chiamati a fare delle rinunce. Ma a cosa rinunciano esattamente le mamme e i papà italiani?
Grazie al report FragilItalia, è emerso che i genitori con figli a carico si trovano costretti a evitare acquisti non essenziali. In particolare, il 66% dei genitori rinuncia con frequenza agli acquisti personali.
Inoltre, il 60% delle famiglie si è trovata costretta a rinunciare ai ristoranti, o a dover ridurre in maniera drastica i pasti fuori casa.
La situazione incide negativamente anche sugli acquisti più consistenti. Ad esempio, quasi il 60% (il 58%, più nello specifico) dei genitori ha dichiarato di aver rinunciato all’acquisto di una nuova vettura. Il tutto in favore di una spesa familiare dedicata soprattutto ai figli.
Purtroppo, i sacrifici hanno impatto anche sulle spese quotidiane e sulla salute. Per evitare di “andare in rosso”, molti genitori evitano o posticipano visite mediche (nel 39% dei casi).
Inoltre, per ciò che concerne la spesa quotidiana, più della metà dei partecipanti allo studio ha dichiarato di utilizzare tattiche di risparmio, sfruttando le offerte o scegliendo alternative alimentari più economiche.
A rischio anche ferie e vacanze: in molti sono i genitori che rinunciano o riducono i giorni di vacanza per sostenere la famiglia (25% – 35% degli intervistati).
Le rinunce dei figli
Al fine di contenere la spesa familiare mensile, comunque, anche i figli sono ovviamente chiamati a fare delle rinunce.
Il report riporta infatti come il 37% dei giovani a carico dei genitori abbia dovuto rinunciare a vestiti o abbigliamento. La stessa percentuale ha invece dovuto evitare l’acquisto di un nuovo cellulare.
In molti si trovano a dover sacrificare attività sociali e uscite con i coetanei (nel 30% dei casi). La situazione, infine, ha impatto negativo anche sull’istruzione. Il report FragilItalia ha infatti permesso di scoprire che, nel 23% dei casi, i giovani hanno dovuto rinunciare ad iscriversi presso la Facoltà dei propri sogni. Nel 25% dei casi, invece, il giovane ha dovuto rinunciare ad un viaggio studio all’estero per non pesare eccessivamente sulla spesa familiare.