Specializzazioni Medicina: rinviate le assegnazioni del concorso 2020
Le assegnazioni per le specializzazioni di medicina nel 2020 hanno rappresentato una vera e propria odissea per gli aspiranti specializzandi.
Con un ritardo di già due mesi a causa del Covid-19, il 22 settembre si è tenuto il concorso: più di venti mila medici hanno sostenuto il test di ammissione alle varie scuole di specializzazione di medicina e l’elenco dei punteggi conseguiti è stato pubblicato dopo qualche settimana.
Purtroppo i vari ricorsi contro il bando hanno provocato una situazione di stallo. Questa situazione ha rallentato le successive operazioni, ovvero la pubblicazione delle graduatorie provvisore e le assegnazioni definitive.
Specializzazioni medicina 2020: perché così tanti ricorsi?
Il bando del Ministero dell’Università e della Ricerca aveva suscitato in partenza molte polemiche per alcuni motivi:
- L’impedimento agli iscritti al secondo e al terzo anno del corso di Medicina Generale di partecipare alla selezione del 2020. Ad eccezione di un caso di abbandono del posto già occupato;
- Il mancato conteggio dei punti del Curriculum Vitae per quanti fossero già stato in possesso di uno stipendio da specializzando o da corsista o di un diploma di specializzazione. Questo vale anche per i medici con contratto in una struttura sanitaria pubblica o accreditata.
Cronoprogramma e ritardi specializzazioni medicina
La pubblicazione delle assegnazioni era prevista entro il 3 dicembre e la conseguente immatricolazione dei futuri specialisti entro i successivi sette giorni, per dare infine il via libero alla presa di servizio il 16 dicembre. Ma tutto questo è accaduto con grande ritardo. A inizio dicembre infatti sul sito Miur informava i candidati di un ulteriore blocco a causa dei ricorsi sul quesito n° 87 del test.
L’assegnazione dei candidati alle varie scuole di specializzazione è stata finalmente pubblicata lo scorso 22 dicembre. Dal nuovo anno sono iniziate le sessioni straordinarie di recupero dei posti.
Dopo tante peripezie la data di avvio delle attività didattiche per gli immatricolati nell’a.a. 2019/2020 è stata fissata al 26 gennaio 2021.
In una fase storica così delicata come quella che stiamo attraversando un cattivo funzionamento del sistema d’istruzione, con evidenti ripercussioni su un sistema sanitario nazionale di per sé in crisi, è un colpo molto duro che sicuramente si sarebbe potuto evitare con un bando più attento.
La salvezza del nostro sistema sanitario, dell’istruzione e della ricerca dovrebbero essere le priorità.