Sovraccarico cognitivo: ne soffre un professionista su tre generando stress
Il sovraccarico cognitivo è un problema molto attuale nel complesso mondo lavorativo quotidiano. La società, ad oggi interconessa, ha sia lati pro che contro. Il numero costantemente in crescita dei dati in entrata ha infatti effetti controproducenti sulla psiche.
Analizziamo al meglio la situazione insieme!
Indice
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Società interconnessa e sovraccarico cognitivo
Il costante flusso di informazioni in ingresso nell’attuale società interconnessa presenta un rovescio della medaglia.
Rischia infatti di avere effetti controproducenti su:
- livello di stress;
- ansia;
- prestazioni;
- soddisfazione personale.
La disponibilità di troppi dati, non gestiti correttamente, tende ad annullare il vantaggio informativo. I lavoratori spesso non hanno a disposizione gli strumenti digitali adatti alla professione svolta in modalità ibrida. E il volume e la complessità delle informazioni sono troppe. L’effetto negativo di tale disorganizzazione provoca la dispersione di tempo, all’incirca di un’ora. Questa la media utilizzata per cercare documenti o dati specifici necessari per lo svolgimento del proprio lavoro.
La quantità di dati a disposizione aumenta esponenzialmente. Ma le informazioni di per sé non sono la soluzione. Per cogliere il vantaggio informativo infatti devono essere raccolte e gestite in modo fluido. Solo così si trasformano, rivelano insight ed aiutano a prendere decisioni migliori.
Per superare tale problematica è quindi necessario essere in grado di innovare modalità di accesso e gestione delle informazioni. Trasformare quindi la disponibilità delle stesse in una possibilità di crescita.
Un po’ di dati
Il sovraccarico cognitivo interessa:
- 36% lavoratori italiani (oltre un terzo);
- 34% e 33% rispettivamente in Spagna e Germania;
- il 16% del 2020 prepandemico è raddoppiato. Ad oggi le persone riferiscono di essere sopraffatti dalle troppe password da ricordare, dal numero eccessivo di app e fonti di dati da controllare;
- 14% reputa i social media troppo invadenti;
- solo il 44% in Italia ritiene di avere gli strumenti digitali adatti per svolgere le proprie mansioni;
- 56% riporta difficoltà nel reperimento di informazioni archiviate su diverse piattaforme;
- 50% utilizza sistemi di condivisione file di tipo personale (OneDrive, Google Drive).
Dispersione e cattiva gestione di documenti e comunicazioni provoca effetti negativi sia sulla produttività dell’ azienda che sui lavoratori. Nello specifico:
- 43% ritiene che il sovraccarico cognitivo abbia ripercussioni dal punto di vista del benessere fisico e mentale;
- 35% nota conseguenze per lo più sulle prestazioni lavorative;
- 42% registra un’influenza negativa sul proprio benessere psico-fisico;
- 50% ritiene compromesso il proprio equilibrio vita-lavoro per via dell’eccesso di informazioni.
Che cos’è lo stress
Lo stress è la risposta che il nostro organismo da a livello psicofisico agli stimoli emotivi, cognitivi o sociali che il nostro organismo percepisce in eccesso. Possiamo quindi definirlo come una risposta che da l’organismo a fattori interni ed esterni.
La natura dello stress sul lavoro può avere origine diversa, tra cui:
- orari di lavoro troppo lunghi;
- situazioni lavorative in cui si è sotto pressione;
- sovraccarico cognitivo.
Possiamo suddividere il processo di creazione dello stress in tre diverse fasi:
- allarme: il singolo presenta sensazioni di eccessivi compiti da svolgere e attiva risorse per portali a compimento;
- resistenza: condizioni sono stabilizzate e l’adattamento alle richieste da svolgere compiuto;
- esaurimento: le difese cadono, ci si sente sopraffatti dal dovere e compaiono sintomi fisici e emotivi.
Lo stato di stress necessita un’alta mole di energia in grado di migliorare le performance a breve termine. Si riduce poi man mano quando le cause scaturenti diminuiscono. L’organismo può quindi tornare in uno stato di normalità.
Capita però spesso ai giorni d’oggi di dover gestire una situazione stressante lavorativa per lungo tempo. Bisogna quindi trovare delle strategie utili a contrastarlo e combatterlo.
Consigli utili per combattere sovraccarico cognitivo e stress
Combattere problemi come sovraccarico cognitivo e stress non è semplice. Esistono però dei piccoli suggerimenti che se applicati possono cambiare la vita. Analizziamo insieme alcune soluzioni contro lo stress:
- consapevolezza: monitorare i segnali che mente e corpo danno in una situazione difficile. Ciascuno di voi vive lo stress in maniera differente, provando sensazioni differenti. È importante essere consapevoli proprio di questo. Ad esempio, alcuni quando non riescono a gestire la mole di lavoro sono stanchi, altri irritabili e altre ancora tristi. Le risposte a una situazione ritenuta superiore alle proprie forze sono tutte diverse. Bisogna riconoscere i segnali, le situazioni provocanti e gestirle al meglio;
- prendere una pausa: dedicarsi a qualcosa di piacevole e che riduca lo stato ansiogeno è un’ottima strategia;
- fare esercizio fisico: l’effetto è garantito ove svolto con regolarità. L’esercizio produce infatti sostanze chimiche chiamate endorfine. Queste contrastano le sensazioni negative e producono vitalità e allegria;
- meditare: praticare giornalmente la meditazione riduce sia la tensione fisica che psicologica. Sviluppare un nuovo modo di creazione di pensieri permette di rapportarsi meglio alle proprie emozioni;
- fare respirazione diaframmatica: utilizza il muscolo adibito alla respirazione e dona un ritmo più lento.
Il problema del sovraccarico cognitivo non va mai sottovalutato. Appena si ha un qualche sentore di sofferenza è utile mettersi al riparo ed agire di conseguenza!
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