Sicurezza scolastica: solo il 40% degli istituti rispetta i requisiti
Il Rapporto annuale 2023 redatto dall’ISTAT ha messo in evidenza alcuni aspetti critici con cui il mondo dell’istruzione dovrà confrontarsi nei prossimi mesi. In particolare, è emerso come la sicurezza scolastica in moltissimi istituti pubblici sia molto carente.
Eppure, si tratta di un aspetto fondamentale per garantire sia l’incolumità degli studenti che per quella del personale che opera nelle scuole. Garantire il benessere e la salute di coloro che passano ore e ore all’interno degli edifici scolastici è fondamentale, così come è altrettanto fondamentale mettere in atto tutta una serie di tutele preventive.
Lo prevede anche la legge, nello specifico mediante il decreto legislativo n. 81/2008, meglio conosciuto con il nome di Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.
Questo decreto, valido in tutti i settori, dovrebbe essere ancor più valido nelle scuole e per garantire la sicurezza scolastica. Questo perché è fondamentale tutelare i lavoratori dell’istruzione, ma anche e soprattutto minori e giovani che frequentano la scuola pubblica e privata.
Analizziamo insieme la situazione italiana ed il quadro poco confortante fornito dall’ISTAT, scoprendo qualcosa di più sulla sicurezza scolastica.
Sicurezza scolastica: cos’è e perché è fondamentale
Per prima cosa, però, è bene comprendere cosa intendiamo quando parliamo di sicurezza scolastica e perché tale sicurezza è fondamentale.
Con questo termine intendiamo tutte quelle attività e quei comportamenti atti a rendere la scuola un luogo sicuro. Non solo a livello della struttura scuola, intesa come istituto a luogo, ma anche fornendo ad alunni e insegnanti tutti quegli strumenti culturali atti a promuovere la salute.
Anche se gli studenti non sono dei lavoratori, alla luce del Testo Unico sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro gli alunni possono essere equiparati ai lavoratori, mentre gli insegnanti svolgono il ruolo di promotori della sicurezza scolastica e della eventuale sorveglianza.
Il dirigente scolastico, infine, può essere equiparato per mansioni e compiti ad un vero e proprio datore di lavoro.
Agire in modo da garantire sicurezza fin dagli ambienti scolastici, oltre a promuovere il benessere collettivo di studenti e lavoratori della scuola, permette ai giovani di acquisire comportamenti corretti, che saranno poi la base della sicurezza nei luoghi di lavoro.
I rischi all’interno delle scuole
Purtroppo, sia per le attività scolastiche svolte, sia per il numero di attori coinvolti al suo interno, la scuola porta con sé tutti i rischi che sono tipici dei luoghi di lavoro densamente affollati.
Una condizione che rende ancor più necessaria l’educazione alla sicurezza scolastica e l’attivazione di tutta una serie di interventi atti a garantire l’incolumità di docenti, personale ATA, amministrativi ma, soprattutto, studenti.
Anche la giovanissima età degli scolari, soprattutto quando si parla di asili nido e scuole materne, gioca un ruolo fondamentale nell’aumentare i rischi tipici delle scuole.
In tal senso, la prevenzione e la sicurezza scolastica sono fondamentali, anche nel rispetto del già citato Testo Unico.
Sicurezza scolastica: i dati rilevati dall’ISTAT
Date le premesse appena fatte, risulta particolarmente allarmante il fatto che, secondo i più recenti dati ISTAT, la stragrande maggioranza delle scuole italiane non rispetta i requisiti di sicurezza scolastica.
Sebbene siano obbligatorie alcune certificazioni che hanno a che fare con la sicurezza, ad esempio, solamente meno del 40% degli istituti statali le possiedono.
Altro aspetto critico riguarda le problematiche legate ai trasporti per raggiungere i servizi scolastici. Sia per quanto riguarda il trasporto pubblico, che per quanto riguarda il servizio scuolabus, sono stati registrati servizi insufficienti, soprattutto nel Centro e ancor più nel Mezzogiorno d’Italia.
Inoltre, secondo il Rapporto ISTAT 2023, molte sono le problematiche di sicurezza scolastica che riguardano le barriere architettoniche. Ad esempio, poco più del 15% degli edifici scolastici possiede segnalatori visivi che potrebbero aiutare allievi e personale scolastico sordo o ipoacusico.
Ancor peggiori i dati riguardanti i segnalatori tattili e le mappe a rilievo per ciechi e ipovedenti. Tali ausili sembrano essere presenti solamente nell’1,5% delle scuole.
Si tratta di una situazione abbastanza grave, soprattutto se pensiamo che uno degli obiettivi del PNRR riguarda proprio l’edilizia scolastica e la riqualificazione degli edifici legati all’istruzione.
La sicurezza passa dalla formazione
Eppure, come già chiarito, nonostante sia tanto sottostimato, quello della sicurezza scolastica è un aspetto fondamentale. Oltretutto, passa per tutta una serie di norme, atte a prevenire situazioni spiacevoli ma anche a fronteggiare eventuali esperienze critiche.
Il Decreto Legislativo 81/2008 è molto chiaro in merito a regole e norme da seguire per garantire la sicurezza, anche a scuola.
Innanzitutto, il primo step per una scuola sicura riguarda la formazione. Sia il dirigente scolastico che gli insegnanti devono essere formati alla sicurezza mediante attività adeguate che devono essere espletate durante le ore di lezione.
Le attività dovranno necessariamente essere guidate da un esperto preposto, e non potranno essere isolate: devono essere previsti degli aggiornamenti frequenti.
Oltre ad essere adeguatamente formato, il personale scolastico dovrà anche provvedere a nominare le figure deputate alla sicurezza scolastica.
In quest’ottica, tali ruoli non devono essere ricoperti dal dirigente scolastico. Quest’ultimo deve però provvedere alla nomina di una figura fondamentale: il cosiddetto RSPP, acronimo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Va inoltre designato un Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza, ossia colui che verifichi la costante applicazione della normativa in materia di sicurezza scolastica.
I documenti necessari alla sicurezza scolastica
Abbiamo inoltre già chiarito che, secondo i dati del Rapporto annuale 2023 redatto dall’ISTAT, solo il 40% delle scuole italiane possiede la documentazione necessaria.
La sicurezza scolastica deve invece essere garantita elaborando l’opportuna documentazione. Al dirigente scolastico, oltre che la nomina dell’RSPP, è richiesta anche la compilazione del DVR.
Anche in questo caso, si tratta di un acronimo che sta per Documento di valutazione dei rischi. Il Documento è obbligatori, secondo quanto disposto dal Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, agli Art. 17 e 28.
Nella stesura del DVR, il dirigente può richiedere l’aiuto del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza.
Solo rispettando le richieste del Testo Unico si potrà procedere verso una scuola realmente sicura. Tanto per gli alunni, quanto per il personale scolastico.