Le scuole italiane abbracciano il modello finlandese
Ad oggi la scuola sta mettendo in discussione molti dei dogmi della didattica più tradizionale per cercare di abbracciare il modello finlandese. La sperimentazione, partita da un istituto in provincia di Pesaro e Urbino, si è diffuso in un centinaio di altre scuole su suolo italiano.
Scopriamo insieme le caratteristiche principali del modello finlandese e la comprovata efficacia!
Modello finlandese: la rivoluzione della didattica tradizionale
- risultati sorprendenti ben più alti di quelli portati da ore di lezione statiche e monotone;
- coinvolgimento attivo degli studenti;
- attenzione costante alle esigenze del singolo;
- costruzione di un futuro a modello bambino evitando discriminazioni sociali;
- corpo docenti altamente qualificato e in continua formazione e innovazione didattica.
I capisaldi del modello finlandese
- istruzione giornaliera si concentra su un massimo di due materie di studio. Il numero di ore annuali di ciascuna disciplina rimane invariato, cambia solo la sua distribuzione nel corso delle settimane. Alcune si concentrano nella prima parte, ed altre nella seconda;
- full immersion degli argomenti trattati e ciclicità degli apprendimenti. Quest’approccio consente lo sviluppo della memoria a lungo termine e la conseguente possibilità di recuperare al momento opportuno le informazioni necessarie;
- laboratori per calarsi a pieno nella realtà di quanto appreso: dopo una spiegazione del professore di circa mezz’ora dell’argomento del giorno, i ragazzi iniziano a lavorare in piccoli gruppi.
Le giuste premesse per una scuola del futuro
Come abbiamo analizzato finora insieme, il modello finlandese prevede una compattazione oraria. Entrando nello specifico, la didattica si svolge solitamente nella seguente modalità:
prevista:
- dal lunedì al venerdì con orario 8/13 per la primaria e 8 /14 per la secondaria;
- discipline umanistiche: trattate nella prima parte della settimana;
- materie scientifiche: trattate nella seconda parte;
- per cadauna almeno due ore di lezione per materia a mattinata;
- tempo organizzato secondo un modello di “20, 20, 20”: 20 minuti di lezione frontale e 20 minuti di lavoro a gruppo sulla parte cooperativa e laboratoriale.
Questa didattica non frontale permette che gli studenti sperimentino nella prima parte l’apprendimento attivo e, nella seconda meta-cognizione. In questo modo l’intero ciclo di apprendimento è sviluppato per tutta la lezione.
Ad oggi i giovano hanno una capacità di attenzione ridotta a causa di stimoli esterni provocati dalle tecnologie. Esse hanno infatti modificato il modo di agire, reagire e riflettere dei giovani d’ultima generazione, i nativi digitali. Ciò significa essere in possesso di un pensiero veloce e irriflessivo che provoca difficoltà nello stare attenti e concentrati per lunghi periodi. Per rispondere a queste problematiche è necessario orientarsi verso una didattica più lenta.
Il Modello Organizzativo Finlandese è perfetto per questo scopo in quanto prevede la programmazione degli orari e un tempo disteso di apprendimento.
Vantaggi e successi
Il modello finlandese si basa sul presupposto che per ottenere competenze radicate sia necessario dare tempo agli studenti. L’apprendimento attivo è utile per approfondire, sviluppare il pensiero critico, creativo e divergente.
La maggior parte dell’attività didattica deve inoltre essere svolta scuola. I compiti a casa devono ricoprire un tempo limitato e più che altro di ripasso. Delegare alla famiglia parte dell’apprendimento è un errore che instaura meccanismi involontariamente elitari. Le famiglie che lavorano non possono supportare i figli e chi non ha gli strumenti digitali adeguati non può studiare.
Cooperazione e laboratorialità diventano meccanismi naturali. I concetti si assorbono meglio con la parte della manualità. Inoltre, lavorando a coppie si crea empatia e supporto verso l’altro.
La Finlandia è da anni è considerato un modello di scuola di eccellenza, dove tutti ottengono ottimi risultati. Questo perché il paese che ottiene i punteggi più alti nelle rilevazioni internazionali.
I presupposti sono quelli di:
- imparare facendo;
- utilizzare tempo e spazio in chiave moderna;
- creare empatia e, di conseguenza, un modello cooperativo.
Solo la scuola può garantire un domani migliore e per farlo è necessaria la formazione di tutti i cittadini. L’Italia che scommette su cultura, scuola e educazione è abitato da persone consapevoli e capaci di vivere in armonia gli uni con gli altri senza conflitti e divisioni.