Riforma pensioni: facciamo il punto sulla quota 41 e flessibilità a 62 anni
Le misure predisposte dal governo per un’uscita anticipata dal mondo lavorativo (pensionamento) sono confermate anche per il 2021. Con quota 41 si potrà andare in pensione prima dei 67 anni se si rispettano determinati requisiti che andremo a vedere in questo articolo. Per chi possiede questi requisiti e vuole procedere in questo senso dovrà inviare domanda entro il 28 febbraio.
Inoltre negli ultimi tempi sta prendendo sempre più piede l’idea di una flessibilità a 62 anni. Vediamo insieme questi aspetti.
Quali sono le caratteristiche di quota 41?
Per accedere a quota 41 è necessario rispettare determinati requisiti. Il primo aspetto da considerare prima di parlare di qualsiasi requisito è che è una misura con dotazione annuale limitata. Quindi qualora un soggetto rispettasse i requisiti però facesse domanda troppo tardi rischierebbe di esser rifiutato a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili. Proprio per questo motivo è importante fare richiesta entra il 28 febbraio.
Possono accedere a questa misura tutti i soggetti uomini che hanno versato 42 anni e 10 mesi di contributi e le donne che ne hanno versati per 41 anni e 10 mesi, quindi le donne possono godere di 1 anno in meno. Il versamento del primo contributo deve essere antecedente al 1°gennaio del 1996.
Questa misura non prende in considerazione l’età del richiedente quindi non c’è alcun limite in questo senso. Le domande che pervengono dopo la data del 28 febbraio, sono prese in considerazione solo se rimangono delle risorse finanziare da utilizzare.
Altro requisito fondamentale è che di questi 41 anni di contributi deve esser stato versato almeno un anno (anche in maniera non continuativa) prima dei 19 anni di età.
Cos’è la flessibilità a 62 anni?
In merito alla riforma pensioni è stata avanzata negli ultimi mesi anche una proposta da parte dell’INPS di far uscire dal mondo del lavoro tutto il personale a 62 anni che ha versato almeno 20 anni di contributi. Questa è una proposta molto interessante perché in questo caso non ci sarebbe neanche il vincolo dei contributi versati prima del 1°gennaio del 1996.
L’assegno pensionistico si calcola sulla quota di pensione ricadente nel sistema contributivo che si può visionare sui NoiPA. Al compimento dei 67 anni però si sommerebbe ad esso la quota del sistema retributivo.
Questa flessibilità a 62 anni in questo momento è ancora un’ipotesi, non si esclude però che in futuro qualcosa possa cambiare.