Riforma guide turistiche: la nuova normativa n. 190/2023
Se ne parlava ormai da tempo, ma da qualche settimana la riforma guide turistiche è diventata realtà. Con il cambio alla normativa e l’entrata in vigore della legge n. 190/2023, per esercitare la professione sarà necessario rispettare tutta una serie di requisiti.
Con la riforma, si vuol tutelare chi svolge la professione di guida turistica. Inoltre, gli standard di qualità richiesti per lo svolgimento di questa appassionante professione sono diventati più elevati. Tra gli obiettivi della nuova normativa, in effetti, c’è soprattutto quello di dare valore ai professionisti che operano in questo settore. In questo modo, il patrimonio nazionale, sia paesaggistico che culturale, potrà essere adeguatamente valorizzato.
Ma cosa cambia con l’introduzione della riforma?
Ecco le nuove norme che disciplinano la professione e tutte le novità già in vigore.
Riforma guide turistiche: cosa cambia
Con la nuova riforma guide turistiche, cambia tutto per i professionisti che svolgono (o che intendono svolgere) questa professione. Denominata “Disciplina della professione di guida turistica”, la nuova legge ha infatti introdotto numerose novità.
Sebbene se ne parli ormai da circa un decennio, la normativa è stata resa operativa solamente di recente. A partire da luglio, grazie al decreto attuativo che ha reso operativa la Legge n. 190/2023, sono state introdotte diverse e significative innovazioni.
Innanzitutto, per svolgere la professione di guida turistica, sarà necessario rispettare tutta una serie di requisiti. Tra questi, è necessario il superamento di un vero e proprio esame, che prevede la conoscenza di un set di materie necessarie per svolgere al meglio la professione.
Tra le novità introdotte con la L. 190/2023 abbiamo anche l’istituzione dell’elenco nazionale guide turistiche. L’elenco non è ancora operativo, ma lo diventerà presto e, per svolgere la professione, sarà obbligatorio iscriversi.
L’istituzione dell’elenco tutelerà soprattutto i professionisti in regola. Infatti, verranno previste aspre sanzioni per chi svolge la professione di guida turistica abusivamente.
Al fine di mantenere degli standard qualitativi elevati, i professionisti saranno inoltre obbligati a seguire dei corsi di aggiornamento.
Inoltre, la riforma guide turistiche mira a valorizzare i professionisti. I quali, nella Legge di riferimento, vengono descritti come coloro che tutelano e promuovono il rilancio del patrimonio culturale e paesaggistico della Penisola.
Riforma guide turistiche: l’istituzione dell’elenco nazionale
Una parte fondamentale della riforma guide turistiche è rappresentata dall’istituzione dell’elenco nazionale. Si tratta, in sostanza, di un vero e proprio albo per esercitare la professione di guida turistica.
Dalla sua istituzione se ne occupa il Ministero del Turismo, e sarà diviso in due sezioni specifiche.
La prima sezione conterrà i nominativi di coloro che hanno conseguito l’abilitazione in Italia, previo superamento dell’esame previsto. La seconda sezione, invece, è dedicata ai professionisti che hanno ottenuto l’abilitazione per l’esercizio della professione all’estero.
Come risulta quasi ovvio, per inserire il proprio nominativo nell’elenco istituito con la riforma guide turistiche, sarà necessario superare il nuovo esame di abilitazione.
In alternativa, si potrà richiedere l’iscrizione qualora si risulti già abilitati e iscritti agli albi regionali.
Una volta effettuata l’iscrizione, la guida turistica verrà dotata di un tesserino. Tale documento è necessario per svolgere la professione su tutto il territorio nazionale.
Il tesserino rilasciato conterrà la foto e un codice di riconoscimento, necessario per lo svolgimento delle proprie mansioni.
I nuovi requisiti per esercitare la professione di guida turistica
La riforma guide turistiche, di fatto, introduce nuovi obblighi e requisiti per la professione.
In sostanza, per svolgere la professione di guida turistica sarà necessario, come detto, iscriversi all’elenco ufficiale del Ministero del Turismo.
Ma non è tutto, perché la riforma guide turistiche introduce anche nuovi obblighi di aggiornamento professionale. Questi requisiti sono stati introdotti sia per garantire una maggiore professionalità, sia per migliorare l’esperienza dei turisti. I quali, ovviamente, potranno interfacciarsi adesso con professionisti maggiormente qualificati e preparati.
I corsi di aggiornamento verranno organizzati, su disposizione del Ministero del Turismo, da Regioni, Province Autonome e Enti convenzionati.
Per la guida turistica, invece, vige ora l’obbligo di frequenza, per almeno cinquanta ore totali da espletare per ogni triennio.
L’esame previsto dalla riforma guide turistiche
A seguito della pubblicazione del decreto attuativo, sarà necessario superare un esame per lo svolgimento della professione di guida turistica.
La riforma guide turistiche ha introdotto infatti un esame di abilitazione, necessario per potersi iscrivere all’elenco nazionale dei professionisti autorizzati.
Per poter sostenere tale esame, è necessario innanzitutto essere maggiorenni. Potranno sostenerlo solamente coloro che possiedono una laurea almeno triennale o una qualifica professionale come guida turistica. La qualifica va conseguita in uno Stato Membro dell’Unione Europea per essere valida.
Alla futura guida turistica è richiesta almeno una certificazione di lingua straniera con livello C1.
Inoltre, possono accedere all’esame solamente coloro che non abbiano riportato condanne penali o per esercizio abusivo della professione.
Ovviamente, coloro che sono già abilitati all’esercizio della professione e che svolgono il mestiere di guida turistica da anni non dovranno sostenere l’esame.
Gli obblighi di aggiornamento professionale, invece, restano validi per tutti. Anche chi svolge già da tempo la professione, quindi, sarà tenuto all’aggiornamento su base triennale.
Materie e prove d’esame
L’esame di abilitazione introdotto con la riforma guide turistiche prevede tre prove: una scritta, una orale ed un esame pratico.
Le materie oggetto di prova sono le seguenti:
- accessibilità e inclusività dell’offerta turistica
- archeologia
- disciplina dei beni culturali e del paesaggio
- diritto del turismo
- geografia
- lingue
- storia
- storia dell’arte
La prova scritta prevede delle domande, che potranno essere a risposta multipla o a risposta aperta. Per quanto concerne il colloquio orale, le materie sono le medesime della prova scritta.
Nella prova pratica, verrà richiesto al candidato di simulare una visita guidata.
Multe in caso di violazione: le sanzioni previste
La riforma guide turistiche, infine, introduce tutta una serie di sanzioni in caso di violazione.
Non sarà più possibile esercitare la professione di guida turistica in caso di mancata iscrizione all’elenco ufficiale detenuto dal Ministero del Turismo.
Qualora si dovesse esercitare abusivamente la professione, sarà irrogata una multa variabile. L’importo varia da 3.000 a 12.000 euro.
Anche gli intermediari sono a rischio: per chi dovesse mettere in contatto i turisti con guide non abilitate, la multa va da 5.000 a 15.000 euro.