Ranking GreenMetric: 5 università italiane nella TOP50 per sostenibilità
Ranking GreenMetric, anche gli Atenei italiani hanno conquistato delle posizioni di tutto rispetto nella classifica che premia gli Atenei sostenibili a livello globale.
Tra le Università italiane che si sono guadagnate un posto in tale ranking c’è anche la LUISS, che ha guadagnato ben 200 posizioni in classifica rispetto al 2018.
Per stilare il ranking, GreenMetric ha tenuto in considerazione 1050 differenti Università, oltre che tutta una serie di parametri, accuratamente analizzati per donare a ciascun Ateneo un punteggio ed attribuire la relativa posizione in classifica.
In questo articolo scopriremo maggiori dettagli sul ranking in questione, oltre che le informazioni sugli Atenei più green del nostro Paese. Sapremo infatti quali sono le Università che, insieme alla LUISS, si sono guadagnate un posto nella Top 50 degli Atenei più sostenibili.
Ranking GreenMetric: cenni e storia della celebre classifica
Il ranking GreenMetric è una valutazione, effettuata su base annuale, relativa alla sostenibilità ambientale delle varie Università mondiali.
Il ranking è stato lanciato per la prima volta nel 2010 e ogni anno vengono valutate centinaia di Università in tutto il mondo. È stato creato dall’Università dell’Indonesia e valuta le università in base a sei categorie: infrastruttura, energia ed emissioni, acqua, rifiuti, trasporti e educazione ambientale.
Le università vengono classificate in base ai loro punteggi in ciascuna categoria e alla loro posizione globale. Il ranking GreenMetric è nato con uno scopo fondamentale: quello di incoraggiare i vari Atenei ad implementare pratiche ambientali sostenibili e a promuovere la consapevolezza ambientale non solo tra gli studenti universitari, ma anche tra coloro che lavorano all’interno delle Università.
Parametri valutati
Il ranking GreenMetric valuta le università sulla base di una serie di parametri ambientali, come l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, l’efficienza energetica, la gestione dei rifiuti, la gestione dell’acqua, la mobilità sostenibile e la formazione ambientale.
Di seguito, i parametri valutati e sfruttati per fornire un punteggio alle Università:
- Infrastruttura: include l’area verde, la percentuale di edifici certificati LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile.
- Energia ed emissioni: include l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, l’efficienza energetica e le emissioni di CO2.
- Acqua: include la gestione dell’acqua potabile, l’uso di acqua riciclata e la consapevolezza dell’acqua.
- Rifiuti: include la gestione dei rifiuti, la raccolta differenziata e la consapevolezza dei rifiuti.
- Trasporti: include la disponibilità di mezzi di trasporto sostenibili, la percentuale di studenti e dipendenti che utilizzano mezzi di trasporto sostenibili e la disponibilità di parcheggi per biciclette.
- Educazione ambientale: include la formazione ambientale per studenti e dipendenti, la disponibilità di corsi di studi ambientali e l’attività di ricerca ambientale.
Ranking GreenMetric: queste le cinque Università italiane in Top 50
L’ultima classifica GreenMetric, rispetto a quelle degli anni precedenti, ha analizzato un numero di Atenei maggiore. La penultima classifica, per esempio, aveva analizzato poco più di 950 Università sparse per il globo. L’ultima edizione, invece, ha previsto l’analisi di 1050 Atenei.
Il compito di raggiungere la Top 50, per le Università italiane, è stato dunque ancor più arduo, dato l’enorme numero di Atenei analizzati.
Di seguito, le cinque Università italiane che ce l’hanno fatta e che sono state premiate, ottenendo da GreenMetric un buon posizionamento:
- Università di Bologna (all’undicesimo posto)
- LUISS Guido Carli (al diciannovesimo posto)
- Politecnico di Torino (al ventesimo posto)
- Università degli Studi di Torino (al ventiduesimo posto)
- Università degli Studi dell’Aquila (al trentesimo posto).
È dunque l’Università di Bologna ad accaparrarsi, nel nostro Paese, il primato di Ateneo italiano maggiormente improntato e orientato alla sostenibilità.
L’Università di Bologna, rispetto allo scorso anno, è riuscita a guadagnare una posizione nella classifica GreenMetric.
Tra l’altro, c’è anche da sottolineare un dettaglio fondamentale. L’Ateneo ha ottenuto un punteggio totale di 9050, lo stesso punteggio ottenuto dagli Atenei che occupano le posizioni 9 e 10 (rispettivamente l’Universitat Bremen e la Universidade de Sao Paulo).
Questo ci lascia concludere che l’Università di Bologna è ancor più vicina alla Top 10 di quanto si possa supporre.
D’altronde, grazie ad alcune iniziative l’Ateneo bolognese ha ottenuto dei punteggi invidiabili. Il punteggio massimo, pari a 1800, è stato per esempio ottenuto grazie alle iniziative legate a trasporti e mobilità green. Ottimo risultato anche per la capacità di gestire rifiuti e per le iniziative sostenibili che hanno a che fare con la didattica, per cui è stato ottenuto, in entrambi i casi, un punteggio di 1725.
Università sostenibili: l’encomiabile caso della LUISS
I riflettori della stampa italiana sono quindi stati tutti puntati sull’Università di Bologna e sul suo ottimo risultato conseguito al ranking GreenMetric 2022.
Eppure, anche il caso della Luiss è encomiabile e merita la nostra attenzione. Infatti, come abbiamo già accennato, tale Ateneo è riuscito a guadagnare circa 200 posizioni nel giro di pochissimi anni.
Ciò che ha consentito all’Università Luiss di guadagnare così tante posizioni in classifica è stato il set di iniziative d’Ateneo che hanno preso avvio di recente.
Innanzitutto, l’Università in questione si è di recente occupata di introdurre degli specifici indicatori chiave di performance per garantirsi un accurato monitoraggio dei dati legati alle iniziative legate alla sostenibilità.
Ma l’Ateneo ha fatto molto di più, dando vita a Luiss Green Mobility, ossia il servizio universitario di mobilità sostenibile, che vanta dodici auto elettriche e cinque shuttle green.
L’Università Luiss sta inoltre cercando di utilizzare soltanto fonti di energia rinnovabile all’interno delle sue sedi. Il primo step verso la sostenibilità è stato quello di dotare aule e infrastruttura di illuminazione a basso consumo.
Non a caso, poi, l’Ateneo è stato protagonista della tredicesima edizione di Non Sprecare, premio nazionale che è volto a gratificare iniziative anti-spreco. La tredicesima premiazione si è svolta proprio all’interno dell’Università Luiss, che ha ospitato l’evento.
Ultima, ma non per importanza, la creazione del Luiss Community Garden. Si tratta di uno spazio verde interno al campus universitario, che vanta anche un orto. Tale Community Garden è accessibile non solo a studenti e docenti Luiss, oltre che al personale interno all’Università, ma anche a volontari e bambini delle scuole limitrofe. L’orto è operativo ormai da anni, precisamente dal 2014.