Professore universitario: quanto guadagna e come diventarlo
Un professore universitario non ha scorciatoie per arrivare a ricoprire il suo ruolo. Per quanto si tratti di una posizione molto ambita anche considerata la retribuzione servono diversi anni di studio e ricerca per potersi qualificare. Gli step da superare sono tanti ma del resto si tratta di una professione che richiede dedizione e soprattutto grande esperienza.
Come per tutte le carriere nell’ambito dell’insegnamento anche per diventare professore universitario occorre superare un concorso.
I primi traguardi per diventare professore universitario: laurea e dottorato
Inutile dire che il primo titolo assolutamente imprescindibile per iniziare il percorso è conseguire la laurea. Secondo il nuovo ordinamento serve per la precisione una laurea magistrale nella materia che si vuole insegnare. Ad esempio chi intende ricoprire la cattedra di Fisica dovrà ottenere il titolo presso la facoltà omonima.
Una volta conseguito il diploma di laurea l’aspirante professore universitario dovrà proseguire con un dottorato di ricerca. Si tratta di un percorso di alta formazione che può variare nella durata fra i 3 e i 5 cinque anni. Occorre cercare fra i bandi istituiti dall’Università e superare la selezione che si compone di una prova scritta e una orale oltre alla valutazione dei titoli (es. pubblicazioni).
Circa metà dei posti disponibili per il dottorato di ricerca sono associati a una borsa di studio, che fornirà lo “stipendio” dello studente. La somma media è di circa 1.200 euro mensili. Normalmente il candidato lavora assieme a un professore universitario con cui elabora un progetto di ricerca. Può inoltre partecipare a seminari e seguire dei corsi specifici per proseguire la propria formazione.
Al termine del dottorato occorre sostenere un esame finale e presentare una tesi che illustra il progetto di ricerca elaborato. Quando si inizia questo percorso ci si prefissa degli obiettivi che al termine devono risultare raggiunti. A questo punto lo studente si è guadagnato il titolo di dottore di ricerca.
Diventare ricercatore universitario.
A questo punto l’aspirante docente universitario per avanzare nella sua strada deve affrontare un concorso per diventare ricercatore presso un ateneo. Fra i titoli oltre naturalmente al dottorato di ricerca sono molto utili esperienze di ricerca (soprattutto all’estero) e pubblicazioni già avvenute (su riviste scientifiche, ad esempio).
La selezione comprende due prove scritte: una relativa a un argomento del corso di studi e una più specifica e dettagliata incentrata sull’area di ricerca. A queste segue un colloquio orale dove la commissione solitamente interroga il candidato sulle ricerche da lui svolte fino a quel momento. Infatti è questo ultimo passaggio ad avere il peso maggiore.
Il contratto che chi vuole diventare professore universitario ottiene a questo punto è a tempo determinato, ma può essere di due tipi (A e B). Il contratto A dura tre anni e può essere rinnovato per altri due, mentre quello di tipo B ha durata triennale senza possibilità di rinnovo. A questo punto alcuni fanno domanda per la conferma nel ruolo, che però può essere negata.
L’ultimo step preparatorio: il professore associato
Prima di diventare professore universitario occorre fare diverse ore come docente associato. Anche in questo caso occorre superare un concorso pubblico. Diversamente dal professore ordinario questo docente ha un limite di ore di insegnamento durante l’anno. Queste di solito sono comprese fra le 250 e le 350 ore.
Solitamente un professore associato svolge in contemporanea con l’insegnamento una propria attività professionale in parallelo. I corsi dove insegna questo docente possono essere sia assegnati che sviluppati da lui stesso se approvati dall’ateneo. Si tratta comunque ancora di un professore universitario “part-time”, per essere più chiari.
L’incarico del docente associato è molto più flessibile rispetto alle figure ordinarie, oltre al fatto che questo professionista riceve una retribuzione minore. Una volta che si sono svolte almeno 350 ore di insegnamento con questa qualifica si può finalmente procedere verso il passaggio finale. Prima di questo momento il concorso per ordinario è precluso.
Il traguardo di professore universitario.
- Stendere il piano delle lezioni e degli esami. Il professore universitario deve gestire le sue ore durante l’anno accademico in modo da completare i programmi ed eventualmente inserire le esperienze di laboratorio.
- Redigere il materiale didattico di approfondimento. Si può trattare di dispense, media o le classiche presentazioni in PowerPoint da proiettare durante le lezioni frontali.
- Seguire in qualità di relatore o correlatore le tesi degli studenti della facoltà. Questo comprende il supporto nella stesura e la correzione stessa dell’elaborato di laurea. Questo infatti deve essere approvato dal professore universitario prima di poter essere consegnata per la prova finale.
- Svolgere attività di ricerca accademica. I docenti dell’Università non sono mai solo formatori o educatori ma professionisti del settore che devono essere sempre aggiornati. Questa formazione continua si ottiene prendendo parte a seminari o convegni organizzati da altri atenei o frequentando corsi appositi.