Prevenire errori di selezione: come l'AI offre soluzioni efficaci
Gli errori di selezione possono avere ripercussioni in termini di denaro, produttività ed ambiente di lavoro. Nel reclutare talenti è necessario basarsi unicamente sulla valutazione di competenze e determinate caratteristiche adeguate al ruolo.
Per evitare considerazioni personali e simpatie, accorre in aiuto l’intelligenza artificiale (AI).
Scopriamo insieme le soluzioni efficaci offerte dall’AI!
Indice
Talento nelle aziende: l’influenza di bias cognitivi e pregiudizi
Quando si è alla ricerca di personale da inserire nel team aziendale spesso si incappa in bias cognitivi che provocano errori di selezione.
I pregiudizi sono molto difficilmente eliminabili. Gli stessi sono spesso inconsci, collegati ad esempio a
I pregiudizi sono molto difficilmente eliminabili. Gli stessi sono spesso inconsci, collegati ad esempio a
- etnia;
- religione;
- genere;
- simpatia personale;
- medesime passioni.
Anche il tema dell’inclusione non è ancora presente in maniera significativa e strutturata nell’ambito dei percorsi di selezione del personale.
Il talento nelle aziende e come esso viene ricercato è un dibattito ad oggi pieno di interrogativi quali:
- effettiva correttezza delle procedure di recruitment;
- capacità di sfruttare tutti i canali a disposizione;
- convinzione che adempiere a tutti gli obblighi di legge in fatto di quote rosa o categorie protette sia sinonimo di inclusività;
- effettiva capacità di individuare le corrette e reali competenze di ogni candidato.
Gli errori di giudizio in fase di colloqui possono portare a commettere errori di giudizio molto gravi. E le conseguenze negative in termini economici lo sono ancora di più. Infatti, come vedremo a breve, sostituire un dipendente costa molto sia in termine di denaro che di tempo e possibile danno reputazionale.
Errori di selezione: come ovviare il problema
Durante i processi di selezione è importante evitare di farsi condizionare da pregiudizi e simpatie personali.
Gli impatti negativi sull’azienda possono infatti essere notevoli.
Gli impatti negativi sull’azienda possono infatti essere notevoli.
Durante il recruiting è necessario tenere in considerazione le competenze dei singoli candidati. La valutazione della risorsa deve essere fatta focalizzando l’attenzione prettamente su aspetti legati al ruolo e al contesto aziendale.
Evitare quindi considerare altre caratteristiche quali provenienza, cultura o credo religioso escludere bias cognitivi che possano invalidare la scelta.
Indagini riportano che una risorsa che opera senza successo e non riesce a superare il periodo di prova costa all’azienda circa 44mila euro (selezione, inserimento e formazione). Senza contare gli effetti per il clima aziendale.
Per ovviare il problema, esistono vari strumenti:
- cv anonimo. Permette infatti di presentare un candidato senza dati sensibili o elementi che possano influenzare i recruiter;
- definizione dei criteri di selezione prima dell’inizio della valutazione candidati. Gli stessi sono basati su specifici requisiti e competenze necessari per svolgere quel tipo di lavoro;
- utilizzo di strumenti di valutazione obiettivi. Ad esempio test di abilità, interviste strutturate e selezionatori provenienti da background differenti.
Errori di selezione: l’AI come soluzione
In questo particolare periodo storico, post pandemico ci troviamo in mezzo ad importanti evoluzioni dei mercati finanziari. Negli ultimi anni gli HR manager hanno iniziato a focalizzare l’interesse sul tema delle persone, più che su quello dei talenti.
Oggi ci si confronta con generazioni diverse nell’approccio al lavoro e con figure che hanno maturato aspettative differenti rispetto al proprio ruolo professionale. E le aziende, da parte loro, stanno iniziano a comprendere l’importanza della cura delle proprie organizzazioni.
E sembra che si sia trovata la soluzione per evitare, in un momento così delicato, di compiere errori di selezione: l’intelligenza artificiale.
L’AI può supportare nell’evitare o per lo meno ridurre gli impatti dei bias inconsci. La stessa, per sua natura, permette di condurre la fase iniziale di analisi dei profili senza incorrere in pregiudizi cognitivi.
Tramite il suo utilizzo diviene così possibile eliminare stereotipi, atteggiamenti ed aspettative che influenzano decisioni e giudizi in modo inconsapevole. Questi pregiudizi possono influenzare il modo in cui, nella selezione del personale vengono percepiti gli altri.
Affidarsi all’AI risulta quindi molto utile per:
- ottimizzare alcune attività iniziali;
- accompagnare il lavoro dei recruiter;
- evitare discriminazioni e disparità di trattamento.
Altre tecniche innovative
Come abbiamo visto l’utilizzo dell’intelligenza artificiale può ovviare alcuni problemi di errori di selezione. I i software ATS inoltre accelerano la fase di selezione grazie ad uno screening automatizzato dei cv ricevuti. Vengono così selezionati solo i profili in linea con l’offerta di lavoro. Dopodichè gli stessi potranno essere valutati durante colloqui veri e propri.
È necessario essere consapevoli di tutte le tecniche di selezione di talenti per le aziende ad oggi in voga. Le altre più gettonate sono:
- gamification: sono sempre più le aziende ad inserire il gaming tra i test sottoposti ai candidati. Utilizzare questo momento per l’analisi della loro attitudine e motivazione consente di testare il possesso di alcune competenze trasversali. Ad esempio problem solving, flessibilità, pensiero laterale e capacità di team work;
- video colloqui: permette di effettuare interviste strutturate a distanza, risparmiando tempo e risorse;
- concorsi ed audizioni di lavoro: i candidati vengono sottoposti a test di diversa natura, molto differenze dai classici colloqui fatti di domande standard. I singoli vengono quindi ad esempio coinvolti in esperienze in azienda, invitati a partecipare ad un concorso che richieda di sviluppare un progetto preciso e così via.
l’AI rivoluziona gli annunci di lavoro
Diamo un’occhiata anche al punto di vista opposto: i lavoratori alla ricerca del loro lavoro dei sogni. Anche in questo caso l’IA ci viene in soccorso.
Una startup italiana (Joinrs) ha infatti sviluppato un’intelligenza artificiale basata su tecniche di Deep Learning applicate al Natural Language Processing. La stessa è in grado di:
- leggere gli annunci di lavoro al posto degli utenti in italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese e tedesco;
- comprendere ed interpretare il testo in modo ottimale;
- sintetizzarlo e spiegare velocemente a chi cerca lavoro perché quella posizione è in linea con quanto cerca;
- ordinarli in base a pertinenza e compatibilità con i requisiti indicati da ogni singolo candidato;
- sottolineare in una veste grafica semplice e intuitiva quali sono i principali matching tra domanda e offerta.
Gli utenti hanno la possibilità di indicare:
- requisiti che deve avere l’azienda nella quale ambiscono lavorare;
- ruolo professionale;
- ambito lavorativo;
- caratteristiche come l’attenzione alla sostenibilità o al work life balance.
Il funzionamento dell’intelligenza artificiale è possibile in diversi linguaggi e si sta ma mano allargando in vari Paesi a livello mondiale.
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