Percorso pre-ruolo: valido interamente nella ricostruzione carriera
Con il Decreto Legge Salva Infrazioni, che il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 7 giugno 2023, cambia tutto in merito al percorso pre-ruolo: varrà interamente nella ricostruzione carriera dei docenti.
L’interessante novità riguarderà moltissimi precari, per cui il sindacato ANIEF aveva in precedenza stimato un danno, causato dalla mancata valutazione pre-ruolo. A seconda dei differenti e specifici casi, la mancata valutazione di tale percorso nell’operazione di ricostruzione carriera è costata ai precari dai 2.000 fino a ben 30.000 euro totali.
L’intervento del sindacato ANIEF si è affiancato alle precedenti sentenze, ad opera della Corte di Giustizia europea e della Cassazione.
Adesso, per fortuna, la situazione è totalmente cambiata.
Il Decreto Legge Salva Infrazioni si è anche occupato di chiarire un secondo interrogativo, che molto sta a cuore degli insegnanti precari. Quello dell’assegnazione della Carta del Docente anche agli insegnanti con contratto a termine.
Scopriamo quindi tutte le novità introdotte mediante il Decreto in questione.
Percorso pre-ruolo e ricostruzione carriera: le novità del Decreto Salva Infrazioni
Ovviamente, quasi inutile chiarirlo, il nuovo Decreto Legge Salva Infrazioni, approvato dal Consiglio dei Ministri ad inizio del mese di giugno 2023, non riguarda esclusivamente il mondo della scuola e dell’istruzione.
Le novità che interessano da vicino il Ministero dell’Istruzione e del Merito sono due. Innanzitutto, le novità che riguardano il percorso pre-ruolo ai fini di ricostruzione carriera dei docenti.
Altro nodo importante, finalmente sciolto dal Consiglio dei Ministri, riguarda le assegnazioni relative alla Carta del Docente anche agli insegnanti precari.
Di questa seconda novità ci occuperemo dopo: per prima cosa, chiariamo le novità che riguardano il percorso pre-ruolo.
Come detto, non valutare tale percorso ai fini della ricostruzione carriera è costato ai docenti precari cifre assurde, dai 2.000 fino ad addirittura 30.000 euro totali.
Una situazione che ha previsto l’intervento non solo dei sindacati, ANIEF in primis, ma anche della Corte di Giustizia europea e della Cassazione.
Il DL Salva Infrazioni, di fatto, interviene sul noto Testo Unico Istruzione, e prevede che, nella ricostruzione carriera del docente, si possa tener conto anche del percorso pre-ruolo.
Le parole di Valditara
In merito alla questione è intervenuto anche l’attuale Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Il problema del percorso pre-ruolo ai fini della ricostruzione carriera era una questione che andava avanti da anni ormai.
Come notato dal Ministro, finalmente i diritti del personale che opera senza un contratto a tempo determinato verranno salvaguardati.
Un discorso analogo vale per la Carta del docente per i precari, argomento ormai oggetto di accese discussioni da anni. Finalmente, anche gli insegnanti che lavorano come precari avranno diritto ai 500 euro previsti per l’aggiornamento professionale dei docenti italiani.
Percorso pre-ruolo e ricostruzione carriera: quali sono le modifiche apportate
Il nuovo meccanismo di ricostruzione carriera rappresenta una vera e propria rivoluzione rispetto a quanto previsto precedentemente dal Testo Unico della Scuola, datato al lontano 1994. Secondo tale Testo Unico, il percorso pre-ruolo, con finalità economiche e giuridiche, viene riconosciuto solo per i primi quattro anni per intero. Tutti i periodi successivi al quarto vengono invece riconosciuti solo per due terzi.
Un meccanismo limitante, che costa caro ai docenti, soprattutto quelli che hanno lavorato come precari per molti anni.
Grazie al Decreto Legge Salva Infrazioni, invece, tale meccanismo cambierà radicalmente. In particolare, sarà l’articolo 485 del Testo Unico Istruzione ad essere modificato.
A partire dall’anno scolastico 2023/2024 in caso di ricostruzione carriera, i docenti avranno pieno diritto alla valutazione dell’intero percorso pre-ruolo.
Decade quindi sia la limitazione dei quattro anni, sia la valutazione parziale ai fini economici e giuridici dopo il quarto anno di servizio.
Non solo docenti: il percorso pre-ruolo verrà valutato anche per il personale ATA
Oltre che per i docenti precari, le novità sono previste anche per il personale ATA.
La questione relativa al percorso pre-ruolo, valutato parzialmente in caso di ricostruzione carriera, vale infatti anche per il personale ATA.
Nel caso di personale ATA precario, era precedentemente previsto che fossero riconosciuti solamente tre anni per intero, con finalità giuridiche ed economiche. Il resto degli anni di servizio non di ruolo veniva valutato parzialmente, calcolando solo due terzi del servizio, e solamente con finalità prettamente di tipo economico.
Grazie al nuovo Decreto Legge Salva Infrazioni, invece, così come vale già per i docenti, anche il personale ATA potrà far valere il percorso pre-ruolo per intero, ai fini della ricostruzione carriera.
Questo, in sostanza, significa che anche il personale ATA avrà diritto a far valere interamente il proprio percorso anche in caso di servizio non di ruolo.
Dall’anno scolastico 2023/2024, anche per gli operatori ATA l’intero ruolo varrà per intero, e non solo per i primi tre anni di servizio.
La valutazione, anche in questo caso, potrà avere finalità sia giuridiche che economiche.
Carta del Docente, spetterà di diritto anche ai precari
Oltre alla spinosa questione della ricostruzione carriera e del percorso pre-ruolo, il Decreto Legge Salva Infrazioni è intervenuto anche sulla questione dell’assegnazione della Carta del Docente ai precari.
Questa novità, quasi inutile sottolinearlo, vale solo per il personale docente e non per l’intero personale scuola. La Carta del Docente spetta solo ed esclusivamente agli insegnanti. E, da adesso, anche a quelli precari.
Gli insegnanti precari non avevano precedentemente diritto a ricevere il sussidio, in formato di carta elettronica, atto a garantire la formazione professionale continua del corpo docente.
Adesso, grazie al nuovo Decreto Legge, gli insegnanti precari con incarico annuale al 31 agosto potranno ottenere il beneficio. Saranno circa 83.000 i docenti a cui vengono finalmente aperte le porte per l’accesso al sussidio, per anni e anni negato.
Ovviamente, l’importo della Carta del Docente resterà invariato: anche gli insegnanti precari potranno contare su una misura di sostegno da 500 euro, come i docenti con contratto a tempo indeterminato e regolarmente assunti.
Ciò che dovrà cambiare sarà il fondo statale atto a saldare il sussidio estendendolo anche ai precari. L’ampliamento della platea dei beneficiari a 83.000 docenti aggiuntivi costerà allo Stato 10 milioni di euro.