Opzione donna: requisiti e convenienza
L’Opzione Donna fa riferimento a un regime di pensione agevolata introdotto in via sperimentale dalla Legge 243 del 2004 (Legge Maroni), confermato dalla Riforma Fornero del 2011 fino al 21 dicembre 2015, ed esteso poi al 2017. Il Governo attuale ha introdotto un’ulteriore proroga nel 2019.
Che cosa stabilisce l’opzione donna?
Questa opzione consente ad alcune tipologie di donne lavoratrici, nel settore pubblico e privato, di anticipare l’età di pensionamentoa patto di accettare un assegno calcolato esclusivamente a partire dal sistema contributivo. Questo significa rinunciare a circa il 18% dell’importo dovuto nel caso delle lavoratrici dipendenti, percentuale che sale al 27% per quelle autonome.
Il calcolo preciso dipende dal momento in cui si va in pensione, perché l’assegno si basa sui contributi effettivamente versati e non sulla media dei redditi.
La decorrenza della pensione anticipata avverrà 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti di età e anzianità contributiva in caso di lavoratrici dipendente, mentre per le autonome 18 mesi dopo la maturazione di tutti i requisiti.
Chi può usufruire dell’opzione donna?
Possono usufruirne tutte le donne che hanno raggiunto i 58 anni d’età, 59 per le lavoratrici autonome, o 35 anni di contributi al 31 – 12. 2018.
La contribuzione deve essere effettiva, quindi di qualsiasi tipo, anche da riscatto, come nel caso del corso legale di laurea, ma non accreditata figurativamente per disoccupazione o malattia a carico Inps.
Ne hanno diritto tutte le lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria, a fondi sostitutivi o esclusivi in possesso di contributi alla data del 31 dicembre 1995.
Non possono avvalersi di questa opzione le iscritte alla gestione separata o che per qualsiasi motivo vogliano utilizzare i contributi maturati in tale gestione per raggiungere il requisito contributivo.
La domanda va presentata online sul sito dell’INPS attraverso il servizio dedicato, oppure tramite gli enti di patronato e gli intermediari dell’istituto.
Quando conviene l’opzione donna?
L’opzione donna ha come vantaggio quello di anticipare la datadi pensionamento anche di parecchi anni, ma per contro provoca un taglio sull’assegno dovuto non indifferente.
Rispetto alla Quota 100 conviene solamente se gli anni di anticipo della pensione aggiuntivi permettono di ammortizzare la riduzione dell’assegno nel ricalcolo contributivo.