Opposizione a Decreto Ingiuntivo: cos’è e come funziona
Ricevere un decreto ingiuntivo può generare dubbi, preoccupazioni o contestazioni, soprattutto quando si ritiene ingiusto quanto richiesto. In questi casi, l’ordinamento giuridico italiano prevede uno strumento specifico per reagire in modo formale e tutelare i propri diritti: l’opposizione a decreto ingiuntivo.
Questa possibilità, regolata dall’art. 645 Codice di Procedura Civile, rappresenta un passaggio fondamentale nel sistema delle garanzie processuali e merita di essere compresa a fondo.
Vediamo dunque di cosa si tratta e perché può rivelarsi uno strumento determinante in ambito civile.
Indice
Che cos’è l’Opposizione a Decreto Ingiuntivo
Prima di comprendere che cos’è l’opposizione al decreto ingiuntivo, è di certo necessario essere a conoscenza di che cos’è il Decreto Ingiuntivo in sé.
Si tratta infatti di atto giudiziario con cui il creditore chiede al giudice di ordinare al debitore:
- pagamento del debito;
- spese legali;
- interessi maturati nel tempo.
Esso può essere richiesto quando il debitore non provvede al pagamento del debito entro la data stabilita e dopo una precedente richiesta formale.
In questo contesto, agisce l’opposizione al decreto ingiuntivo che è un’azione legale attraverso la quale il destinatario di un decreto ingiuntivo contesta la richiesta di pagamento avanzata nei suoi confronti. Questa procedura, regolamentata dal Codice di procedura civile, rappresenta lo strumento tramite cui il soggetto ingiunto può impugnare il decreto emesso nei suoi confronti qualora lo ritenga infondato.
Gli articoli 633 e seguenti del codice di procedura civile in disciplina dell’Opposizione a Decreto Ingiuntivo, disciplinano il procedimento monitorio in differenti fasi:
- creditore: presenta ricorso al giudice munito di titolo scritto del proprio credito, presenta ricorso al giudice competente;
- giudice: dopo essersi accertato dei presupposti di validità della domanda emana il decreto ingiuntivo nei confronti del debitore;
- debitore: dopo aver ricevuta la notifica del decreto, ha a disposizione lo strumento dell’opposizione per contestare la pretesa del credito.
Funzionamento e tempistiche previste
L’opposizione a Decreto Ingiuntivo deve essere presentata obbligatoriamente per iscritto entro 40 giorni dalla notifica del Decreto stesso al giudice che ha emesso, dopodiché scade. Tuttavia, il termine può essere prorogato di altri 30 giorni se il debitore dimostra di essere stato impedito dal presentare l’opposizione entro il termine originario per cause di forza maggiore o per gravi motivi.
Essa deve contenere tutti gli elementi necessari a dimostrare l’infondatezza della pretesa creditoriale. Le ragioni ritenute valide sono:
- credito oggetto non esistente o già stato pagato;
- decreto ingiuntivo emesso in violazione della legge o delle regole processuali;
- decreto Ingiuntivo emesso in base ad un titolo esecutivo che non è idoneo a giustificare il credito.
A livello generale, il debitore si avvale dell’assistenza di un avvocato civilista esperto in materia.
Dopo aver presentato l’opposizione, susseguono alcuni avvenimenti:
- il giudice convoca le parti per un’udienza di comparizione, sede in cui si valuta l’ammissibilità dell’opposizione e viene stabilita la data dell’udienza di merito;
- durante l’udienza vengono valutati tutti gli elementi a sostegno della pretesa creditoria e dell’infondatezza dell’opposizione,
- in caso di accoglimento dell’opposizione, il Decreto Ingiuntivo viene annullato
- si avvia la procedura di recupero del credito con una causa ordinaria;
- in caso opposto, il Decreto Ingiuntivo diviene definitivo e il creditore può procedere con l’esecuzione forzata del credito.
Opposizione a un decreto ingiuntivo: contenuto e esiti
Per presentare l’opposizione a un decreto ingiuntivo è necessario redigere un contenuto che presenti tutti gli elementi previsti dagli articoli 163 e 163-bis del codice di procedura civile.
Nello specifico:
- indicazione del tribunale a cui si propone la domanda;
- dati identificativi delle parti (attore e convenuto);
- data della prima udienza di comparizione e l’invito al convenuto a costituirsi tempestivamente;
- riferimenti al procuratore e alla relativa procura.
La disciplina segue quella del processo ordinario, in questo senso i termini di comparizione nel giudizio ordinario sono stabiliti all’articolo 163-bis del codice di procedura civile in 90 giorni se il luogo di notificazione si trova in Italia e di 150 se si trova all’estero.
Infine, per quanto riguarda l’esito, si possono verificare diverse opzioni portate avanti dal giudice:
- accettare l’opposizione ed annullare il decreto ingiuntivo
- rigettare l’opposizione in modo totale ed emettere un’ordinanza da cui deriva l’efficacia esecutiva del decreto;
- accogliere solo in parte l’opposizione con effetto sostitutivo della sentenza emanata al decreto ingiuntivo ma mantenendo salvi gli effetti degli atti esecutivi posti in essere in base al decreto;
- raggiungere un accordo tra le parti riguardi l’importo del credito o l’inesistenza dello stesso in base alla conciliazione prevista dall’art 652 del codice di procedura civile.
L’importanza della figura dell’avvocato
A livello generale, il debitore si avvale dell’assistenza di un avvocato civilista per presentare l’opposizione a Decreto Ingiuntivo allo scopo di tutelare i propri interessi e difendersi in modo adeguato dalle richieste dei creditori.
Questo accade perché la procedura giudiziaria è molto complessa e richiede:
- conoscenza approfondita del diritto processuale civile e delle norme che regolano la materia;
- redazione precisa e dettagliata dei documenti necessari;
- verifica della validità del Decreto Ingiuntivo e delle documentazioni presentate dal creditore;
- analisi legale approfondita;
- valutazione dell’esistenza dei presupposti per l’opposizione;
- assistenza nella presentazione dell’istanza;
- rappresentanza del debitore in tribunale durante le udienze.
Rivolgersi ad un avvocato può anche evitare di commettere errori procedurali che potrebbero compromettere l’esito dell’opposizione. In particolare:
- superare il termine prescritto dalla legge per presentare l’opposizione;
- non fornire tutti i documenti necessari per dimostrare la validità delle proprie ragioni.
L’avvocato può anche valutare la possibilità di ricorrere ad altre forme di tutela giudiziaria, come l’impugnazione del decreto ingiuntivo stesso
Come abbiamo analizzato insieme, l’opposizione al decreto ingiuntivo rappresenta un’opzione per coloro che si ritengono ingiustamente obbligati a pagare. Infine, occorre precisare che si tratta dell’unico strumento che il debitore ha a disposizione per contestare il Decreto Ingiuntivo.
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