NASPI indennità di disoccupazione: scopri come aderire
Purtroppo si tratta di un argomento di cui si è ricominciato a sentir parlare molto più del solito, durante l’ultimo anno, anche in questo caso a causa degli effetti che l’emergenza sanitaria ha avuto sull’economia dell’Italia e non solo. La perdita del lavoro e lo stato di disoccupazione sono condizioni spiacevoli, nelle quali a nessuno piace trovarsi, ma a volte sono inevitabili e non dipendono in maniera diretta dalla propria volontà o capacità.
Come si è visto nel corso dell’ultimo anno 2020, le crisi finanziarie che impattano i guadagni delle attività di tutti i tipi, piccole o grandi che siano, a volte possono avere come conseguenza la terminazione di vari contratti di lavoro. In caso di licenziamento non volontario, allora, come può un lavoratore dipendente fare richiesta per quella che è generalmente conosciuta come indennità di disoccupazione, strumento messo a disposizione dallo Stato per chi si trova in difficoltà come queste? In questo articolo andremo ad illustrare quali sono i passaggi da seguire per aderire alla NASPI, chi ha il diritto di usufruire di questo aiuto finanziario, e come funziona la retribuzione nel caso in cui, al posto dello stipendio, si riceva l’indennità di disoccupazione.
Che cos’è la NASPI
Con la sigla NASPI si indica la Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, strumento che ha sostituito le vecchie alternative di indennizzo dovute alla disoccupazione. Tale semplificazione è stata operata così da raggruppare più categorie di lavoratori sotto un unico provvedimento, rendere più facile al pubblico il processo di navigazione delle opzioni e di richiesta, e snellire così i processi burocratici.
Chi ha il diritto a richiedere la NASPI
Va specificato prima di tutto che è possibile fare richiesta per l’ottenimento dell’indennità di disoccupazione solo se si è, o si diventa, disoccupati per cause esterne alla volontà del lavoratore. Non è possibile ricevere la NASPI, infatti, se si decide di terminare il proprio contratto di lavoro per volontà propria. L’unica eccezione a questa regola è applicata alle dimissioni volontarie ma per giusta causa, ovvero quando il lavoratore decide di terminare il proprio contratto di lavoro a seguito di comportamenti scorretti da parte del proprio datore di lavoro (mobbing, mancato pagamento delle prestazioni per oltre un mese, mancato rispetto dei diritti del lavoratore, eccetera). In casi come questi, è necessario presentare il documento che attesta l’attribuzione dello stato di dimissioni per giusta causa, erogato dall’organo Territoriale del Lavoro relativo alla propria località, previ accertamenti da parte di quest’ultimo.
Per il resto, tutti i lavoratori licenziati dal proprio datore di lavoro, individualmente o collettivamente, e per qualunque causa, hanno diritto a fare richiesta ed a ottenere l’indennità di disoccupazione.
Per poter ottenere la NASPI, è necessario aver versato almeno tredici settimane di contributi nell’arco dei quattro anni precedenti alla data del licenziamento, e di aver lavorato almeno trenta giorni nei dodici mesi precedenti a suddetta data.
Condizioni di retribuzione e di disponibilità a NASPI ottenuta
La durata della ricezione dell’indennità di disoccupazione non può essere superiore ai ventiquattro mesi: ciò a causa del fatto che si riceve per un periodo uguale alla metà delle settimane di lavoro effettuate negli ultimi quattro anni. Il calcolo di questo periodo di ricezione della NASPI inizia a partire dall’ottavo giorno dalla data del licenziamento, o più avanti a seconda di quando viene presentata la domanda (che non può comunque essere presentata oltre sessantotto giorni dopo la data del licenziamento, pena la perdita del diritto alla NASPI).
La retribuzione effettiva che il lavoratore licenziato riceverà durante il periodo stabilito è di solito pari al settantacinque per cento dello stipendio medio che egli aveva percepito durante gli ultimi quattro anni di lavoro, se tale stipendio rimaneva entro una certa soglia (circa mille e trecento euro mensili) oltre alla quale si calcola il settantacinque percento di essa, più il venticinque della somma esuberante.
A partire da quarto mese di ricezione della NASPI, l’importo mensile viene ridotto del tre per cento ogni mese fino alla fine dell’indennità di disoccupazione.
Da notare che il lavoratore che ottiene la NASPI è obbligato a dichiararsi disponibile ad iniziare un nuovo contratto di lavoro in qualsiasi momento a partire dall’inizio della ricezione di tale indennità di disoccupazione, condizione necessaria per ottenerla.
L’iter da seguire per ottenere la NASPI
Fare richiesta per l’indennità di disoccupazione è abbastanza semplice: basta accedere al sito dell’INPS con le proprie credenziali, per poi seguire le indicazioni dell’Istituto (l’alternativa è quella di rivolgersi ai Patronati indicati). A domanda presentata, è necessario presentarsi, muniti di ricevuta, presso il Centro per l’impiego più vicino e sottoscrivere la dichiarazione, di cui sopra, che attesta la disponibilità alla ricerca di un nuovo lavoro e la partecipazione agli aiuti relativi messi a disposizione dai Centri stessi (detta Did).