Mondo del lavoro: oggi prevalgono ambizioni e qualità della vita
Cosa ci si aspetta dal mondo del lavoro? La risposta è molto cambiata rispetto a quella che avremmo dato fino a poco tempo fa.
Scopriamo insieme cosa se ne pensa a proposito!
Indice
Mondo del lavoro: cos’è la Great Resignation
Fino a pochi anni fa il lavoro era il mezzo tramite cui generare un reddito necessario a soddisfare i propri bisogni materiali. Ad oggi non è più cosi.
Nel 2023 le priorità su quanto concerne il mondo del lavoro sono molto diverse.
Ha infatti preso piede sempre di più la ricerca, a discapito del posto fisso, di una professione in linea con proprie ambizioni e valori. Questo fenomeno prende il nome di Great Resignation. Indica le persone che:
- decidono di lasciare il proprio lavoro;
- non hanno nella maggior parte dei casi un’alternativa già disponibile;
- iniziano percorsi professionali differenti dal precedente.
Questo fenomeno è ad oggi reale e tangibile. Ed è legato alla volontà, sempre più concreta di trovare un lavoro più in linea con sé stessi.
I manager delle aziende dovrebbero quindi proprio concentrarsi su quest’aspetto. I giovani d’oggi, nello specifico quelli nati dagli anni ’90 a salire, sono molto meno disponibili a negoziare la propria realizzazione. Sia a livello personale che professionale, non vogliono scendere a compromessi. Anche a fronte di una retribuzione di valore.
Molti manager di grandi e medie imprese inoltre hanno delle difficoltà ad offrire proposte interessanti in linea con le prospettive aziendali. Vediamolo meglio insieme.
Responsabilità dei capi aziendali
La responsabilità non si può in toto imputare ai capi delle aziende. La differenza è che in passato si faceva una sorte di contratto psicologico tra azienda e dipendente tramite stipendi interessanti. E andava bene così.
Ad oggi invece ciò che salta all’occhio è:
- mancata attenzione al valore svolto all’interno di un’attività;
- ruolo proposto viene descritto in maniera vaga;
- peso della retribuzione sulle decisioni dei dipendenti si è abbassato.
La necessità per gli imprenditori è quindi quella di costruire una relazione con i propri dipendenti. La stessa deve essere molto di più di un mero scambio tra tempo e denaro ma:
- strutturare l’attività con competenze specifiche;
- organizzare in modo corretto per rendere al minimo l’eventuale perdita di talenti;
- revisionare le priorità affinchè i dipendenti possano bilanciare professione e vita privata;
- rinforzare il proprio bagaglio di attributi e conoscenze con nuovi requisiti;
- ottenere la capacità di formulare proposte professionali che consentano di considerare il tempo trascorso al lavoro come parte dello sviluppo personale;
- sviluppare l’ attitudine a gestire un approccio in grado di integrare le differenze che caratterizzano il singolo;
- avere una visione di lungo periodo che vada oltre il tradizionale approccio dei risultati da ottenere subito.
Mondo del lavoro: cambiamento delle priorità
Le stime parlo chiaro. Nell’ultimo anno la percentuale di persone che ha cambiato lavoro ammonta a 76% di Millennials e 28% di appartenenti alla Generazione X.
E meno del 10% dei casi la retribuzione è stata un fattore decisivo nella scelta.
Il cambiamento di necessità a riguardi del mondo del lavoro non deve stupire. La questione riflette infatti un sentiment in risposta alla modifica di percezione dei valori legati al lavoro.
Alla base di questo cambiamento di priorità su come le persone vivono oggi il mondo del lavoro c’è un’evoluzione psicologica. Questa riguarda il rapporto tra la persona e la propria mansione.
Ai giorni d’oggi infatti il lavoro deve soddisfare le proprie esigenze principali tramite più fattori:
- retribuzione: resta un elemento motivante e trainante;
- realizzazione personale: iniziative che aiutino a preservare il benessere delle persone;
- equilibrio fra vita professionale e vita privata
- conferimento di uno scopo alla propria attività lavorativa;
- inserimento del lavoro in un progetto di vita.
Altri fattori prioritari guardati da professionisti nella scelta di un lavoro sono:
- benefit;
- welfare aziendale;
- programmi di formazione;
- possibilità di smart working.
Il cambiamento del mondo del lavoro è accelerato negli anni della pandemia. Ad oggi si procede verso la ricerca della sostenibilità sociale. Obiettivo difficilmente misurabile ma con un impatto notevole a livello economico e organizzativo.
L’importanza della salute mentale
Ad oggi, come abbiamo visto finora, il rapporto con la propria sfera professionale ha subito grandi cambiamenti.
In discussione quindi la cultura del sacrificio che ha caratterizzato per anni il mondo del lavoro. Si fa spazio un rapporto maggiormente equilibrato:
- 65% ricerca aziende nelle quali vi sia un buon work-life balance;
- 57%: ricerca un’atmosfera distesa e piacevole;
- 95% vuole che venga posta attenzione alla salute mentale
Ambizione e carriera esistono ancora ma si sono ridimensionate rispetto al passato. Ci si sta allontanando sempre di più dall’idea di lavorare per vivere. La domanda che ci si pone attualmente è quella sul rapporto tra lavoro e identità. Non si è la propria professione.
L’ambizione stessa è messa in correlazione con la soddisfazione personale. Studi dimostrano che le persone non sono più o meno felici in rapporto a quanto sono ambiziose. Solo chi lega la propria ambizione a obiettivi di ricchezza e status incorre in insoddisfazione e malessere. Chi invece l’associa a crescita personale ed acquisizione di conoscenze la vive in modo sano.
Per tutelare quindi il nostro benessere mentale è necessario separare i presupposti che ci definiscono lavoratori e come persone.
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