Come applicare il metodo Jigsaw in classe
Tra le metodologie didattiche che favoriscono l’innovazione in classe non possiamo non citare il metodo Jigsaw. È un metodo che favorisce il cooperative learning e che, se applicato in classe, può favorire la collaborazione tra gli alunni.
Questa metodologia non è recentissima: sebbene innovativa, è nata negli Anni Settanta in America, grazie al lavoro di Elliot Aronson. In questa guida scopriremo più nei dettagli cos’è il Jigsaw, come applicarlo e quali sono i suoi benefici in classe.
Metodo Jigsaw: cos’è
Il metodo Jigsaw deve il suo nome alla parola inglese che possiamo tradurre con “puzzle”. Il suo pioniere e teorizzatore principale fu Elliot Aronson, che lo introdusse nel 1971. Tuttavia, la metodologia fu poi perfezionata e migliorata grazie a Robert Slavin.
Il metodo Jigsaw rientra a pieno titolo tra le metodologie didattiche. Prevede la suddivisione di tematiche di studio o argomenti in parti, le quali sono affidate al singolo o, talvolta, a un piccolo gruppo di studenti.
L’applicazione del metodo prevede quindi la partecipazione di tutti gli studenti: ognuno è chiamato a dare il proprio contributo. L’apprendimento diventa, in questo modo, attivo e partecipato. Diventa inoltre collaborativo, dato che l’apporto di ciascuno è importante.
Ogni studente o piccolo gruppo si comporta come il pezzo di un puzzle.
Il contributo di ciascuno permetterà al gruppo classe di raggiungere gli obiettivi e il successo. Ogni studente, infatti, è importante per completare il compito.
Metodologie didattiche innovative per favorire l’apprendimento attivo
Sebbene nasca negli Anni Settanta, possiamo considerare il metodo Jigsaw tra le metodologie didattiche innovative da applicare in contesto di apprendimento. Infatti, questo metodo permette di superare la classica concezione di apprendimento passivo, trasformando gli studenti in attori attivi.
Grazie all’applicazione della metodologia in classe, poi, si migliora la collaborazione tra gli studenti e la capacità di responsabilizzazione del singolo.
Come favorisce il cooperative learning?
Il modo in cui il metodo Jigsaw promuove il cooperative learning e migliora la collaborazione si basa sulla promozione delle competenze del singolo.
Innanzitutto, ogni alunno si sente maggiormente motivato rispetto a quanto accade nell’apprendimento classico e passivo. Ciascuno degli allievi sa che partecipare attivamente comporterà successo per sé e per gli altri.
Il metodo Jigsaw, inoltre, stimola l’acquisizione di competenze relazionali all’interno del gruppo dei pari.
Gli studenti sono stimolati non solo all’apprendimento, ma anche a interagire con l’intero gruppo. E l’acquisizione di competenze relazionali permette spesso di superare o comunque ridurre i conflitti. Queste competenze, se acquisite, miglioreranno poi il clima generale in classe.
Non a caso, il metodo Jigsaw è stato utilizzato, in passato, per ridurre i conflitti razziali all’interno delle classi, oltre che per favorire l’apprendimento.
I principali vantaggi del metodo Jigsaw
Anche se li abbiamo già in parte analizzati, riassumeremo ora i principali vantaggi del metodo Jigsaw.
Come abbiamo visto, la metodologia migliora e promuove la collaborazione in classe. Ogni studente lavorerà infatti insieme agli altri per completare i compiti e per arrivare all’apprendimento. Solo con la cooperazione si potrà arrivare ad apprendere, e questo aiuta a migliorare il sostegno tra i vari alunni della classe.
Non bisogna però pensare che l’autonomia e il senso di responsabilità individuale vengano tralasciati.
Uno dei vantaggi del Jigsaw, infatti, è che l’autonomia non viene meno e ogni allievo arriverà a padroneggiare l’argomento oggetto di studio. Questo perché il contributo di ciascuno è fondamentale per il successo, e ciascun allievo diventa responsabile della riuscita del compito.
Applicare il metodo Jigsaw in classe è vantaggioso in quanto la competizione viene meno. A differenza dei metodi tradizionali, fatte di valutazioni attribuite al singolo, il Jigsaw è inclusivo e permette di lavorare insieme, invece che in competizione.
Oltre ad essere fondamentale per lo sviluppo delle competenze comunicative, infine, il metodo Jigsaw è facilmente adattabile ad ogni contesto. Non solo si può applicare la metodologia a ogni materia e insegnamento, ma si può utilizzare anche in classi diverse e a livelli di istruzione differenti.
Il metodo Jigsaw in classe: come applicarlo
Per applicare il Jigsaw in classe, l’insegnante dovrà ragionare per step. Ci sono infatti diverse fasi che il docente dovrà progettare e poi implementare per l’apprendimento.
Il primo step prevede la suddivisione del gruppo classe in piccoli sottogruppi. Generalmente si consiglia di creare piccoli gruppi che non superino i cinque elementi.
Ogni piccolo gruppo dovrà essere eterogeneo: in questo modo, ogni studente potrà dare il proprio apporto esclusivo, utilizzando le proprie abilità e competenze.
Una volta creati i gruppi, il passo successivo è quello che prevede di dare un ruolo a ciascuno studente. Viene cioè assegnato il contributo specifico che lo studente dovrà apportare. È importante che ogni alunno sappia con esattezza qual è il suo compito.
Si passerà poi alla fase di studio individuale, sulla base dei compiti assegnati. In questa fase, ogni studente dovrà familiarizzare con l’argomento. Viene di solito richiesto di essere in grado di spiegarlo agli altri.
La creazione dei “gruppi esperti”
La fase successiva del metodo Jigsaw consiste nel riunire gli studenti nei cosiddetti “gruppi esperti”. In sostanza, in questa fase i gruppi iniziali vengono mescolati e i vari membri ai quali è assegnato il medesimo compito devono riunirsi per creare insieme una presentazione da comunicare al loro gruppo iniziale. È un momento di confronto, in cui gli “esperti” possono scambiarsi informazioni e approfondimenti.
Una volta terminato il lavoro con il “gruppo esperti”, i membri potranno tornare al proprio gruppo iniziale.
Le fasi finali del Jigsaw
Ultimata la presentazione, ogni studente tornerà al gruppo iniziale, al quale dovrà riportare gli apprendimenti acquisiti. In questo modo si potrà arricchire la conoscenza del gruppo.
La fase conclusiva del metodo Jigsaw prevede una valutazione. Il docente può prevedere quiz o test di diversa tipologia per la verifica dell’apprendimento, sia a livello collettivo che del singolo studente.
Il ruolo del docente
Come accade con tutte le metodologie didattiche che prevedono l’apprendimento attivo, l’insegnante passa dall’essere l’unico detentore del sapere a un facilitatore degli apprendimenti.
Oltre ad assegnare ruoli e a creare gruppi, dovrà monitorare i lavori e offrire supporto quando necessario.
Nel metodo Jigsaw, infatti, il docente deve organizzare l’ambiente di apprendimento e agire da guida per gli studenti.
