Mental Coach: chi è e come diventarlo
La figura del mental coach è fondamentale in ambito sportivo. Il professionista infatti aiuta gli sportivi ad ottenere i risultati desiderati. Ma non solo! Scopriamo insieme ogni dettaglio sul mental coach ed analizziamo al meglio tutti gli aspetti propri di questa professione.
Indice
Chi è il Mental Coach
Per mental coaching si intendono l’insieme di pratiche messe in atto per migliorare le capacità cognitive e mentali, principalmente di uno sportivo. Il Mental Coach:
- aiuta a definire gli obiettivi;
- supporta l’atleta durante i momenti di difficoltà;
- agisce sui complessi meccanismi della mente che regolano le motivazioni;
- riduce in lui gli errori ricorrenti compiuti dalla mente.
- incrementa la fiducia in sé stessi;
- migliora le prestazioni.
Per comprendere al meglio chi è il mental coach, è fondamentale dare l’importanza alla mente nel raggiungimento degli obiettivi. Il professionista è estremamente utile o dopo aver subito un infortunio o in momenti difficili della propria carriera.
Questa figura professionale essere dunque definito come un esperto principalmente in due settori: sport e psicologia. La conoscenza dei meccanismi che regolano decisioni, motivazioni, determinazione e ansia sono decisive per uno sportivo. Solo così può ambire a sfruttare appieno il proprio potenziale.
Il mental coach agisce attraverso specifici programmi prevalentemente su aspetti quali:
- concentrazione;
- determinazione;
- fiducia in sé stessi;
- motivazioni;
- punti di forza.
A cosa serve il Mental Coach
In questo modo lo sportivo si prepara ad affrontare nel miglior modo possibile anche momenti di difficoltà ed imprevisti.
Come è purtroppo noto, la competizione nello sport è sempre molto alta ad ogni livello agonistico. Il mental coach aiuta a mantenere elevate le prestazioni riducendo al minimo i margini di errore.
Il mental coach è quindi estremamente utile per:
- definire gli obiettivi: aiuta lo sportivo a definire gli obiettivi da raggiungere nel medio e lungo termine. Offre inoltre una panoramica realistica riguardo ai risultati effettivamente raggiungibili nei periodi di tempo considerato;
- focusing: ovvero come trovare la giusta concentrazione prima di eventi, gare o competizioni. Ciò consente di non farsi influenzare da eventi esterni ed evitare pensieri negativi;
- fiducia: trovare la fiducia in sé stessi è fondamentale per ottenere performance migliori;
- stabilità mentale: non deprimersi troppo in caso di insuccesso e viceversa imanere concentrato e con i piedi per terra in caso di successo;
- gestire la pressione: prima di un importante evento può essere deleteria. Riuscire a convertire le energie negative in positive e lavorare su aspetti come paura di fallire e ansia da prestazione.
- recupero: gestire gli infortuni è importante. Recuperare da uno medio grave può essere infatti molto difficile per via della paura di non riuscire a tornare ai propri livelli e non potersi allenare.
Percorso formativo da intraprendere
Acquisire una certificazione riconosciuta è un passo fondamentale per poter diventare mental coach professionista. Trattandosi di una professione non regolamentata non esiste un obbligo. È anche vero però che seguire un apposito corso, sostenere l’esame e ottenere una qualifica conferisce le conoscenze e la professionalità necessarie.
Un corso per mental coach, in base alla scuola o all’associazione, possono svilupparsi in modi diversi. Tuttavia, si possono individuare alcuni capisaldi che caratterizzano ogni corso:
- aspetti teorici: evoluzione della disciplina, codice etico da rispettare, aspetti generali e nozioni di base da conoscere;
- tecniche e strategie: comunicazione, ascolto e linguaggio del corpo;
- raggiungimento degli obiettivi: l’abilità del mental coach è proprio quella di riuscire a far comprendere come raggiungere i propri scopi;
- pratica: come agire in situazioni reali.
Ad oggi esistono inoltre diverse associazioni di categoria nazionali in cui si tengono corsi. Tra queste le principali sono:
L’ A.Co.I (Associazione Coaching Italia);
AICP (Associazione Italiana Coach professionisti) e internazionali;
I.C.F. (International Coaching Federation).
Soft skills: abilità necessarie per l’esercizio della professione
La professione del mental coach è in continua evoluzione. Intraprendere questa carriera non vuol dire soltanto acquisire la formazione e il certificato. È infatti necessario anche possedere alcune abilità trasversali:
- capacità di ascolto: un professionista non può limitarsi ad ascoltare l’allievo. Deve interpretare il linguaggio del corpo, mettere a proprio agio, incoraggiare ed interpretare segnali non evidenti;
- empatia: la capacità di entrare in connessione con lo sportivo senza giudicarlo ed esprimendo giudizi. L’empatia porta il coach ad interpretare i pensieri del cliente da più prospettive, riuscendo così a trovare una soluzione al problema da superare:
- positività: non alimentare nè mettere in risalto gli aspetti negativi di una determinata situazione;
- comunicazione: deve in grado di ascoltare attivamente ed entrare in connessione con lo sportivo fornendo soluzioni ai problemi in maniera sincera.
Aumentare il proprio bagaglio di conoscenze, acquisire nuove tecniche e metodologie, è la strada giusta da percorrere per ogni professionista. In tal senso è possibile continui ad informarsi e a migliorarsi tramite:
- letture di libri dedicati;
- partecipazione a conferenze e incontri sul tema;
- confronto con altri professionisti.
Il mental coach, come abbiamo visto insieme, è la figura da contattare per riuscire a superare le barriere mentali che possono impedire il raggiungimento dei risultati.
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