Diventare Medico: cosa studiare e quali sono le statistiche occupazionali
Ogni anno il numero di candidati che prova il test di Medicina per poter accedere alla carriera di medico è molto alto! Analizziamo insieme le opportunità che gli atenei offrono, le possibilità di occupazione futura e gli sbocchi professionali.
Accesso agli atenei di Medicina
La Facoltà di Medicina ha il compito necessariamente di formare professionisti con un’ottima preparazione tecnico-pratica ed un approccio multidisciplinare integrato. Lo studio richiede molto tempo, passione e pazienza. Chimica, biologia, patologia, anatomia, fisiologia sono solo alcune delle materie di studio.
L’accesso agli Atenei è in ogni caso a numero chiuso e legato al superamento di un test d’accesso molto impegnativo. I posti a disposizione annualmente e per regione d’Italia sono decisi da decreto ministeriale (MIUR). Sempre all’interno del bando vengono fornite info sulla modalità d’iscrizione, materie da studiare e struttura del test. Gli argomenti generalmente prevedono domande su:
- cultura generale;
- biologia;
- fisica;
- matematica;
- chimica;
- ragionamento logico.
La durata del corso di laurea a ciclo unico in Medicina è di 6 anni. Dopo si può decidere che specializzazione prendere. Per poter accedere alla discussione di laurea ad oggi sono necessari 360 crediti formativi (CFU). Questi sono suddivisi tra attività formative di base (60CFU), attività caratterizzanti integranti a scelta del singolo (18CFU) e tesi (120CFU).
Ma cosa sono i CFU di cui stiamo parlando? I CFU sono i crediti formativi universitari. Indicano il carico di lavoro che ogni studente deve assumere per ogni esame. Nello specifico 1 CFU equivale a 25 ore di studio. Quindi, maggiore è il CFU di un esame maggiore è la mole lavorativa richiesta, tra lezioni da frequentare e ore da dedicare allo studio personale.
Percorso di studi in ambito medico
Nei primi tre anni di studio le materie di formazione sono quelle basiche della scienza medica:
- fisica, chimica e statistica;
- biologia e genetica;
- istologia;
- anatomia umana, biologia molecolare e biochimica. In questi ambiti si studia in modo approfondito struttura e metabolismo delle molecole;
- funzioni biologiche di sistemi, apparati ed organi umani.
I tre anni successivi invece prevedono lo studio delle materie caratterizzanti per completare la formazione in un ambito specifico, tra cui:
- patologia e immunopatologia;
- emergenza mediche-chirurgiche;
- farmacologia e tossicologia;
- discipline anatomo-patologiche, radiologiche e radioterapiche;
- medicina del lavoro;
- ginecologia e ostetricia.
Nella formazione del secondo triennio sono compresi anche laboratori pratici e il tirocinio, della durata di un anno). Al termine dello stage bisogna superare una prova scritta in sede di policlinico universitario, o ASL, o azienda ospedaliera o ambulatorio medico.
Infine si può discutere la tesi ed essere proclamato Dottore in Medicina.
Specializzazioni in ambito medico post laurea
Dopo aver ottenuto la laurea in Medicina devi iscriverti all’Albo dei Medici e completare la formazione iscrivendoti a una Scuola di Specializzazione. Tutte prevedono un numero programmato e prevedono il superamento di un test. Le Scuole di Specializzazioni hanno una durata tra i 2 e i 5 anni e sono suddivise in tre aree di formazione: medica, chirurgica e servizi clinici.
Tra le Specializzazioni più frequentate ci sono:
- pediatria che, tra le altre, prevede lo studio di nefrologia, neonatologia;
- medicina interna e quindi assunzione di competenze su diagnosi clinica e patologie internistiche;
- chirurgia generale: in cui si affrontano argomenti quali fisiopatologia, chirurgia generale o d’urgenza, pronto soccorso
- medicina dello sport: con materie come ad esempio fisiopatologia, farmacologia e medicina riabilitativa.
Prospettive d’occupazione mediche
In base alle statistiche il 96, 5% di persone a cinque anni dalla laurea sono impiegate in professioni nell’ambito.
Alcune attività svolte dal medico sono:
- medico- chirurgo presso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Per accedere è necessario avere il diploma di formazione specifica in medicina generale. Tale corso è bandito a livello regionale e dura 3 anni;
- medico-chirurgo alle dipendenze di altre istituzioni pubbliche nazionali: ad esempio medico militare o nelle carceri o nella protezione civile o per l’INPS o per il CIRM o per i servizi d’emergenza;
- specialista: questa tipologia di medico accedere al corso tramite bando ministeriale. Fondamentale anche per poter lavorare nel SSN ad oggi. Pediatra, geriatra, otorino, ginecologo, endocrinologo, cardiologo e via dicendo;
- insegnante presso enti di formazione o aziende;
- informatore scientifico per aziende farmaceutiche, protesiche e delle tecnologie mediche;
- consulente: un libero professionista può lavorare sia per enti pubblici che privati, come ad esempio centri termali o case di cura.
- divulgatore scientifico e ricercatore.
Un po’ di storia della Facoltà
Un medico deve essere in grado di garantire cure efficaci e testate. Ma se è vero che la medicina nasce con l’uomo, in quanto istinto di sopravvivenza, risale solo al XVIII secolo la fondazione della medicina in quanto disciplina organizzata e basata sulla scienza. Cosa succedeva prima di tale epoca?
La professione di medico era più che altro legata a caratteri magici o religiosi. I rimedi curanti assumevano la forma di utilizzo di piante o minerali. I sacerdoti e gli sciamani praticavano rituali, nonostante i malanni corrispondessero a delle punizioni divine.
Ippocrate di Kos nel V secolo a.c. fu il primo a slegare tali pratiche dalla magia e rendere la pratica medica laica. Possiamo quindi definirlo il padre fondatore della medicina intesa in senso moderno. Fu infatti Ippocrate a definire non solo le regole deontologiche della professione del medico ma anche il metodo per decidere terapie e prognosi. Un’altra figura carismatica in campo medico fu Galeno di Pergamo che, in epoca romana, aggiunge migliorie alla formulazione della medicina antica.
Nel Medioevo iniziano poi a sorgere molte scuole laiche, basi per il fiorire delle attuali università. La più celebre tra queste è la Scuola Salernitana, che imposta le prime nozioni di profilassi ed è considerata il primo vero e proprio Ateneo di Medicina dell’Occidente.